Corea del nord

La Repubblica Democratica Popolare di Corea (in Coreano Choson Minjujuui Inmin Konghwaguk; in Hangul ???????????; in Hanja ???????????), conosciuta più comunemente come Corea del Nord, occupa la metà settentrionale della penisola coreana, con a nordest la Russia, a nordovest la Cina, a sud la Corea del Sud, ad ovest il Mar Giallo (e poi la Cina) e ad est il mar del Giappone (e poi il Giappone). Le due Coree hanno firmato un accordo di pace il 4 ottobre 2007, dopo decenni di ostilità.
Ufficialmente il governo nordcoreano si presenta come uno Stato multipartitico guidato secondo l'ideologia politica della Juche, ovverosia dell'autosufficienza, ma molti osservatori occidentali lo considerano sottoposto ad un duro regime dittatoriale. La Corea del Nord è uno Stato socialista segnato da una politica per certi versi di stampo stalinista, e fortemente isolazionista. Viene utilizzata la pianificazione centrale per organizzare le proprie politiche economiche e sociali. Le sue prese di posizioni ideologiche su questioni come il ruolo delle masse, quello degli intellettuali e il fervore rivoluzionario segnano la differenza fondamentale tra il regime nordcoreano, l'Unione Sovietica di Stalin o la Cina maoista.
Secondo Amnesty International è uno dei paesi con la peggiore situazione riguardo i diritti umani e le libertà fondamentali. Le condizioni di vita nella repubblica popolare sono fortemente segnate da una politica economica basata sull'industria pesante, ma ciononostante, l'isolamento politico ed economico acutizzatosi dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica, ha causato un costante impoverimento del paese a partire dagli anni '70. Non sono disponibili dati ufficiali circa il reddito pro capite medio e il livello di povertà. La Corea del Nord comprende 120.540 km2, ed ha circa 22.7 milioni di abitanti (luglio 2004). Fino al 1945, la storia della Corea non distingue sostanzialmente fra il nord e il sud. Il 4 ottobre 2007 venne firmata dall'ora presidente della Corea del Sud Roh Moo-hyun, e dal leader della Corea del Nord Kim Jong-il un accordo di pace fra le due nazioniIl Paese è retto da un regime comunista di tipo staliniano molto peculiare, poiché integrato con i princìpi tipici dell'assolutismo dinastico orientale. Le modifiche costituzionali apportate alla morte del "Padre della Patria" Kim Il-Sung (1994, al potere dal 1948) proclamano infatti l'"eternità" della Presidenza del dittatore defunto e introducono la continuità dinastica al vertice del Paese. Kim Jong-Il, figlio e successore di Kim Il Sung è così divenuto Capo assoluto del Paese col titolo ufficiale di Caro Capo. Il Paese è fortemente militarizzato e la più alta carica amministrativa è quella di Ministro della Difesa. Il servizio militare è considerato permanente in base al principio della Nazione Armata. Ogni cittadino adulto è infatti tenuto, senza esclusione di sesso, stato sociale od occupazione, a dedicare parte del proprio tempo all'Esercito, attraverso la partecipazione frequente a corsi di specializzazione e formazione, parate, attività militari
La popolazione della Corea del Nord è di 22.224.195 abitanti. Molte agenzie di sviluppo ed aiuto, stimano la popolazione a circa 18-20 milioni di persone. Si segnala da molte parti un elevato grado di repressione politica, diretta conseguenza del sistema totalitario che è gestito unicamente secondo l'ideologia Juche. L'isolazionismo del governo non permette di conoscere gli effetti sulla popolazione di periodiche carestie.
La popolazione dello Stato è una delle più omogenee del mondo sotto il profilo linguistico ed etnico con solo piccole minoranze provenienti dalla Cina e dal Giappone. Gli altri residenti non coreani, per la maggior parte, lo sono solo temporaneamente, tra questi troviamo russi, cinesi e vietnamiti.
Kim Il Sung e Kim Jong-Il vengono riveriti in molti aspetti della vita pubblica con toni enfatici e mistici in un contesto di vera e propria ritualità religiosa, sicché si può dire che, di fatto, la religione ufficiale è una specie di statolatria legata alla dinastia dominante. Le attività religiose di altro tipo sono pesantemente osteggiate dallo Stato, che si proclama ufficialmente ateo; è combattuto soprattutto il protestantesimo, che viene visto strettamente connesso con gli Stati Uniti.
La Corea del Nord condivide con la Corea del Sud una forte eredità buddista e confuciana oltre a una storia recente di movimenti cristiani e Chondogyo, una forma di sincretismo religioso tra buddismo, confucianesimo e cristianesimo. C'è anche una piccola minoranza che professa lo scintoismo più a nord. Pyongyang era il centro delle attività cristiane prima della guerra di Corea. Al giorno d'oggi esistono due chiese statalizzate che lasciano però molto dubbiosi i fautori della libertà religiosa.
Secondo la classifica dell'organizzazione missionaria Open Doors, la Corea del Nord è attualmente il paese con la più forte persecuzione nei confronti dei cristiani del mondoP'yongyang Chikhalsi (in Hangul ?????, in Hanja ?????), nota nel mondo più comunemente come P'yongyang o Pyongyang (Hangul ??, Hanja ??, i cui caratteri sono letti in giapponese Heijo e in cinese Heizyo) è una città (2.741.260 ab.) della Corea nord-occidentale; centro commerciale e culturale, capitale della Corea del Nord. Al centro della più importante zona mineraria, è la maggiore città industriale del paesePyongyang è sfortunatamente conosciuta e ricordata per le sue due occupazioni, in un primo momento l'occupazione giapponese dall'inizio del XX secolo sino al 1945, quando subentrarono le truppe sovietiche.
La capitale fu interamente ricostruita dopo la guerra di Corea (1950–1953) ed è stata riprogettata con enormi viali, monumenti imponenti e grandiosi edifici monoblocco. La costruzione più alta della città è l'incompleto Hotel Ryugyong, un edificio di 330 metri con 105 piani, per un totale di 360.000 m² di superficie racchiusa. Nel progetto erano previsti sette ristoranti girevoli sul tetto. I lavori sono bloccati dai primi anni Novanta per cause mai del tutto chiarite, e di fatto l'hotel è nulla più di un guscio vuoto: sulla sua sommità, si erge una gru per dare l'impressione che i lavori, fermi ormai da più di quindici anni, stiano proseguendo.[1] Se fosse completo, sarebbe l'hotel più alto del mondo e la sesta costruzione più larga del mondo.
Tra gli altri punti di riferimento in città è possibile enumerare: l'arco di trionfo, una replica più grande dell'Arc de Triomphe di Parigi; il presunto edificio che diede i natali a Kim Il Sung sulla collina di Mangyongdae; la torre del Juche, e due tra i più grandi stadi del mondo, lo Stadio Kim Il Sung e il Rungnado May Day Stadium. La Pyongyang TV Tower è anch'essa un punto di riferimento visibile.

Repubblica democratica del Congo

La Repubblica Democratica del Congo (anche nota informalmente come Congo Belga, Congo-Kinshasa e Congo-Leopoldville) è uno Stato dell'Africa Centrale. Confina a nord con la Repubblica Centrafricana, a nord-est con il Sudan, a est con l'Uganda, il Ruanda, il Burundi e la Tanzania, a sud con lo Zambia e l'Angola, a ovest con l'Oceano Atlantico e la Repubblica del Congo.
Dal 1971 al 1997 era ufficialmente nota col nome di Zaire.
La zona che porta oggi il nome di Repubblica Democratica del Congo è popolata da circa 10.000 anni. Tra il VII e l'VIII secolo vi si insediarono tribù bantu provenienti dall'attuale Nigeria. Queste popolazioni diedero luogo a un certo numero di regni, che nel XIV secolo furono unificati nel potente Regno del Congo, che nel suo momento di massima espansione controllava un territorio che si estendeva dall'Oceano Atlantico a ovest fino al fiume Kwango a est, e dal fiume Congo a nord fino al fiume Kwanza a sud.
Nel XV secolo i Portoghesi entrarono in contatto con il Regno del Congo. Un esploratore veneziano al servizio del Portogallo, Alvise Cadamosto, tracciò nel XVI secolo una prima mappa della regione, che fu poi esplorata in modo sistematico e cartografata dall'inglese Henry Morton Stanley, che risalì l'intero tracciato del fiume Congo.
Il Regno del Congo sopravvisse al contatto con gli Europei diversi secoli, passando a tempi alterni dalla sfera di influenza del Portogallo a quella dell'Olanda e viceversa. La fine del regno fu formalizzata dalla Conferenza di Berlino del 1884-1885, in cui la regione venne assegnata al re del Belgio Leopoldo II.
Leopoldo fece del paese uno Stato indipendente quale sua proprietà personale, e gli diede il nome di Stato Libero del Congo, assumendo per sé il titolo di Sovrano del Congo. La popolazione indigena venne impiegata soprattutto nella raccolta di caucciù. Questa produzione fece la fortuna di Leopoldo, che in onore del Congo fece costruire molti edifici a Bruxelles e a Ostenda.
Nel XIX secolo vi furono episodi di violenza da parte di alcuni mercenari al servizio del Sovrano. Secondo alcune fonti, la mortalità e i crimini raggiunsero livelli altissimi in quel periodo. Sorsero così voci di protesta: in particolare, l'Associazione per la riforma del Congo (CRA), fondata nel 1904 dal giornalista inglese E.D. Morel, diede vita ad un grande movimento di opinione che coinvolse migliaia di persone sia in Europa che negli Stati Uniti, e a cui si unirono anche personalità come Mark Twain, Sir Arthur Conan Doyle e il diplomatico britannico Roger Casement, che in un rapporto aveva condannato i metodi praticati in Congo. La struttura governativa dello Stato Libero appariva decisamente inadeguata alle dimensioni del Paese, ormai fuori controllo, sicché nel 1908 Leopoldo II inserì il Congo nel novero delle colonie nelghe, rinunciando a un impraticabile possesso privato.
Il Congo Belga divenne così una colonia vera e proria. Questo diede origine a un forte afflusso di coloni dall'Europa, che si insediarono principalmente sulla costa. Nel 1924 la Società delle Nazioni affidò al Belgio come mandato il Ruanda-Urundi che venne annesso al Congo e ne divenne la settima provincia; la colonia aveva ormai un territorio vastissimo e ricco di risorse boschive, giacimenti di diamanti, avorio e altro.
Lo stato belga si occupò in prima istanza di applicare politiche d'intervento per la costruzione di aeroporti, ferrovie, strade. La vastità del territorio del bacino del fiume Congo da controllare portò a decentralizzare le strutture amministrative. Alcuni esponenti delle innumerevoli etnie congolesi, tra cui Simon Kimbangu, si opposero all'attività della potenza coloniale belga, mentre altri gruppi restarono molto fedeli agli europei.
Con l'avvento delle indipendenze africane causata dall'impossibilità delle potenze europee di mantenere costosissimi imperi coloniali, la situazione degenerò e le lotte intestine si moltiplicarono. Il Belgio non aveva più la capacità di gestire direttamente un territorio così vasto e complesso.
Nel 1959, dopo aver lasciato il paese per sottrarsi alla prigione, Patrice Émery Lumumba, uno dei principali protagonisti della lotta per l'indipendenza del paese, decise di partecipare alla Conferenza di Bruxelles sul Congo (20 gennaio - 20 febbraio 1960), riuscendo ad imporsi come uno dei protagonisti di primo piano.
Temendo una guerra d'indipendenza come quella che ancora infiammava l'Algeria, il governo decise di ritirarsi, concedento l'indipendenza al Congo ottenne il 30 giugno 1960. Lumumba divenne primo ministro. Inizialmente egli valutò la possibilità di trasformare il Congo in uno stato federale, coerentemente con la complessità demografica ed etnica del territorio, ma questa ipotesi venne poi accantonata per difficoltà di carattere politico-militare.
Nel frattempo l'esercito, al cui comando erano rimasti ufficiali belgi, si fece talmente caotico che buona parte del personale di alto grado preferì ritirarsi, svuotando l'impalcatura amministrativa dell'esercito, sempre più in mano a caporioni locali.
Negli stessi anni spinte autonomistiche si manifestavano nel bacino minerario della provincia di Katanga, represse nel sangue dal governo indipendentista.
Il governo belga inviò le proprie truppe per proteggere i connazionali che rientravano proprio mentre Lumumba si rivolgeva all'ONU. La questione si inserì nel gioco della guerra fredda e Stati Uniti, con le proprie multinazionali economiche, e l'URSS, con le proprie multinazionali politiche, tentarono di lusingare il Congo. Lumumba appariva più orientato verso l'allineamento con l'Unione Sovietica, ma l'ingovernabilità del Congo fece sì che l'esercito prendesse il sopravvento. Emerse il colonnello Mobutu, che fece arrestare e condannare a morte Lumumba. Questi riuscì in un primo tempo a fuggire, ma, nuovamente catturato, fu infine giustiziato nel gennaio 1961.
Mobutu Sese Seko, già capo di stato maggiore dell'esercito nel 1961, raggiunse in breve tempo il potere assoluto. Nel 1965 destituì Joseph Kasavubu, capo di stato ormai privo d'ogni potere, inaugurando un regime lunghissimo e caratterizzato da un forte culto della personalità e da ambizioni notevoli in politica estera. Già nel 1965, con l'esecuzione di cinque ministri del suo governo accusati di alto tradimento (eseguita nello stadio di Kinshasa/Leopoldville e traformata in un macabro spettacolo), Mobutu mostrò il suo modo di intendere le cose: ogni atto governativo o giudiziario deve essere presentato al popolo come dimostrazione di potenza dello Stato.
Assunto il titolo ufficiale di Maresciallo-Presidente, con poteri assoluti, Mobutu organizzò un proprio partito unico, il Movimento Nazionale Rivoluzionario (MNR), col compito di dare un nuovo volto culturale al Paese, basato sulla tradizione e sulle consuetudini locali. Nel 1971 lo Stato venne ribattezzato "Zaire", riprendendo antiche toponomastiche. Nello stesso periodo il Lago Alberto venne ribattezzato "Lago Mobutu Sese Seko". Il cristianesimo fu fortemente avversato dallo stato, a vantaggio del tradizionale animismo.
Mobutu impose a tutti gli zairesi di assumere un nome tradizionale tribale: egli stesso si rinominò Mobutu Sese Seko Koko Ngbendu Wa Zabanga ("Mobutu il guerriero che va di vittoria in vittoria senza che alcuno possa fermarlo"). Nel frattempo il governo divenne ancora più nettamente autoritario, e nel 1969 una rivolta studentesca fu repressa nel sangue.
In politica estera Mobutu strinse relazioni particolarmente buone con la Romania di Nicolae Ceausescu, suo amico personale, ma riuscì anche ad accattivarsi la simpatia degli Stati Uniti. Amante degli eventi grandiosi, il 30 ottobre 1974 organizzò a Kinshasa il più famoso incontro della storia del pugilato, il "Rumble in the Jungle" in cui si sfidarono Muhammad Ali e George Foreman. Negli anni '80 Mobutu divenne alleato della Francia. Con la fine della guerra fredda, che Mobutu aveva sfruttato per dare al suo paese il ruolo di "ago della bilancia" nel continente africano, la crisi politica interna si fece sempre più grave. Nel 1990 Mobutu si rassegnò ad accettare la presenza di un Parlamento multipartitico al proprio fianco e a condividere il potere con il presidente del Parlamento stesso.
Ma questo non risolse la crisi, che infine venne decisa dall'attacco di forze ribelli ruandesi ed ugandesi coalizzate sotto il comando di Laurent-Désiré Kabila. Nel 1996 le sue forze furono sopraffatte dal nemico e Mobutu, ormai stanco e malato, dovette fuggire in Marocco, dove morì nel 1997.
Nel 1997 il Generale Laurent-Désiré Kabila vittorioso nella guerrra civile si proclamò Presidente assoluto, governando per decreti e instaurando al potere il proprio clan in sostituzione di quello del suo rivale ormai defunto. Kabila ridiede allo Zaire il nome di Congo, riprendendo la vecchia bandiera dello Stato Libero, con qualche lieve modifica. Nel 1998 riprese la guerra civile e nel 2001 Kabila fu assassinato. Gli successe il figlio trentenne Joseph jr..
Il fiume Congo (chiamato anche Zaire) nasce circa nel punto di incontro tra la catena dei monti Mitumba e quella dei Rilievi Meridionali. Prima si dirige per oltre 1000 km verso nord; poi devia verso ovest con un'ampia curva e attraversa un tratto pianeggiante, dove la corrente rallenta e le sponde diventano paludose; nel terzo tratto si dirige in direzione sud-ovest verso l'oceano e riceve le acque di grandi affluenti. In questo tratto terminale bagna due capitali, Kinshasa e Brazzaville, scende di quota con le cascate Livingstone e sfocia con un lungo estuario nell'Atlantico.
Da sempre la lingua ufficiale del Congo Belga è il Francese. Essa è usata come lingua etnicamente neutrale e come lingua franca di comunicazione tra i differenti gruppi etnici del paese. C'è una stima totale di 242 lingue parlate nella Repubblica democratica del Congo. Di queste, soltanto 4 hanno lo status di lingue nazionali sin dai tempi dello Stato Libero: Kikongo, Lingala, Tshiluba e Swahili. Il Lingala, é stata fatta lingua ufficiale dell'esercito sotto Mobutu, ma dalle ribellioni dell'esercito nell'Ovest si usa anche lo Swahili.
Lo stato è al momento una Dittatura ereditaria in cui il Presidente ha poteri assoluti. Egli si avvale di un Parlamento di 300 membri da lui nominati. La nuova costituzione del 2005, oltre alla modifica della suddivisione amministrativa, prevede l'istituzione di un sistema bicamerale composto da un senato ed un'Assemblea nazionale. L'esecutivo, interamente di nomina presidenziale, resta composto da 60 persone ed è guidato da un primo ministro.
La foresta pluviale ricopre gran parte del bassopiano della Repubblica Democratica del Congo e contiene una grande varietà di specie alcune della quali rare ed endemiche, fra queste lo scimpanzé, il bonobo, il gorilla di montagna, l'okapi e il rinoceronte bianco. Cinque dei parchi nazionali del paese sono compresi nel patrimonio dell'umanità dell'UNESCO:
Garamba National Park, Kahuzi-Biega National Park, Salonga National Park Virunga National Park Okapi Wildlife Reserve. La guerra civile ha seriamente danneggiato le condizioni economiche e molti dipendenti dei parchi hanno abbandonato il lavoro. Tutti cinque i siti sono elencati nel patrimonio in pericolo.
Nell'ultimo secolo la RDC è divenuta il centro principale di quello che è chiamato il problema del bushmeat, considerato uno dei pericoli ambientali più grandi, in pratica consiste nella caccia di animali selvatici con trappole effettuata allo scopo alimentare.
La foresta pluviale della RDC non è fitta come quella della Guinea, le specie più diffuse sono gli alberi della cola, le palme da olio, varie specie di Ficus e di Coffea, molto diradate sono le piante di legno pregiato come il mogano e l'ebano. La foresta pluviale si interrompe a sud per lasciare posto, sui rilievi, alla savana e alle steppe. La savana caratterizza anche i rilievi che circondano la depressione del bacino del Congo, sulle montagne occidentali si trovano tratti di foresta lungo il corso dei fiumi. Nella parte finale del Congo sono diffuse le mangrovie e le palme del genere Phoenix spinosa, nelle aree più interne è coltivata la palma da olio.
Kinshasa (fino al 1966 Léopoldville o Leopoldstad) è la capitale e la maggiore città (7.500.000 abitanti) della Repubblica Democratica del Congo. È la terza grande area metropolitana dell'Africa dopo Il Cairo e Lagos. Nell'ordinamento amministrativo del paese, Kinshasa è sia una città che una provincia (in modo analogo a Parigi nell'ordinamento francese, che è sia una città che un dipartimento).
Situata a 280m s.l.m., sulla riva sinistra del fiume Congo in corrispondenza del Pool Malebo, di fronte a Brazzaville, capitale della Repubblica del Congo.
Fu fondata da Henry Morton Stanley nel 1881, in onore del sovrano belga Leopoldo II fu chiamata Léopoldville. Al 1898 risale il completamento della ferrovia diretta verso la città costiera di Matadi. Quando, negli anni Venti la capitale del Congo Belga venne spostata da Boma a Léopoldville che crebbe repentinamente, a metà degli anni Trenta gli abitanti erano circa 40.000, 2.500 dei quali erano europei, la popolazione stimata del 1945 era pari a 100.000 abitanti. All'inizio degli anni cinquanta gli abitanti erano 250.000, tra cui vi erano 15.000 europei. A quell'epoca risale la fondazione dell'università amministrativamente aggregata all'università di Lovanio.
Prima dell'indipendenza Léopoldville era costituita da due parti distinte, la città degli europei e quella africana chiamata Quartier Indigène, i residenti necessitavano di un permesso speciale per entrare nelle diverse parti della città dopo le ore 21.00. Nel 1950 venne costruito lo stadio e nel 1960 Lépoldville aveva circa 400.000 abitanti ed era la più popolosa città dell'Africa centrale. Dopo la presa di potere da parte di Mobutu Sese Seko (1965) Léopoldville venne rinominata Kinshasa, nome di un piccolo villaggio che si trovava nei pressi della città.

Repubblica del Congo

La Repubblica del Congo (dal 1969 al 1992 Repubblica Popolare del Congo, nota anche come Congo-Brazzaville, Congo Francese o più semplicemente Congo[1]), è uno stato dell'Africa Centrale e un'ex-colonia francese. La capitale è Brazzaville.
Confina a nord con il Camerun e la Repubblica Centrafricana, a est e a sud con la Repubblica Democratica del Congo, a sud per un breve tratto con l'exclave angolana di Cabinda, a sud-ovest si affaccia sul Golfo di Guinea e a ovest confina con il Gabon.
La repubblica del Congo è una repubblica presidenziale; l'attuale presidente è il GeneraleDenis Sassou Nguesso, al potere dal 1979 salvo il periodo 1992-97. La lingua ufficiale è il francese.
I primi abitanti della regione furono delle popolazioni pigmee, in seguito assorbite dalla migrazione delle tribù bantu che occuparono l'area compresa negli attuali stati dell'Angola, Gabon e Repubblica Democratica del Congo. Diversi regni Bantu (ad esempio il regno del Congo e i regni di Loango e Teke) aprirono percorsi commerciali verso l'interno del bacino del Congo. I primi contatti con le popolazioni europee ebbero luogo nel XV secolo e riguardarono il commercio di schiavi razziati tra le popolazioni dell'entroterra. Quando il commercio degli schiavi terminò, nella prima metà del XIX secolo, anche il potere dei regni bantu venne meno.
Intorno al 1883 la regione entrò a far parte della sfera di influenza francese; l'area era contesa tra Pietro Savorgnan di Brazzà, esploratore italiano, e gli emissari del sovrano belga Leopoldo II che mirava al controllo del bacino del Congo. La Conferenza di Berlino del 1885 assegnò a Leopoldo II lo Stato Libero del Congo mentre l'area a ovest dei fiumi Congo e Ubangi divenne un protettorato francese. Negli anni precedenti infatti erano stati stipulati contratti di protezione fra la Francia e i regnanti locali.
Nel 1891 la regione fu dichiarata colonia con il nome di Congo Francese e nel 1910, in seguito alla riorganizzazione delle colonie francesi, fu inclusa nell'AEF, Africa Equatoriale Francese (Afrique Équatoriale Française che comprendeva l'area degli attuali stati del Gabon, Ciad, Repubblica Centrafricana e Repubblica del Congo) di cui Brazzaville divenne capitale. Lo sviluppo economico nel corso dei primi 50 anni di dominio coloniale in Congo si incentrò sull'estrazione di risorse naturali da parte di compagnie private.
Dal 1924 al 1934 fu costruita la ferrovia da Brazzaville al porto di Pointe-Noire; dopo la sconfitta francese nel 1940 l'amministrazione coloniale si unì alla Francia Libera di cui Brazzaville divenne capitale simbolica, anche se una parte rimase fedele al Governo di Vichy.
La Conferenza di Brazzaville del 1944 annunciò una serie di riforme della politica coloniale garantendo la cittadinanza francese alla popolazione, il decentramento di alcuni poteri, l'abolizione dei lavori forzati e l'elezione di assemblee locali. Nel 1958 la colonia fu divisa nei quattro stati attuali e il 28 novembre dello stesso anno la regione del Congo Centrale divenne la Repubblica del Congo, dichiarata indipendente il 15 agosto.
Il primo presidente fu Fulbert Youlou, ex-prete cattolico il cui mandato fu caratterizzato da un periodo di intensi disordini etnici e politici, tanto che nell'agosto del 1963 fu deposto e dopo un breve periodo di governo militare divenne presidente Alphonse Massemba-Débat.
Il 10 gennaio 1966 fu fondato il partito Mouvement National de la Révolution (MNR) che, secondo il suo stesso statuto, era il principale organo dello stato. Il 23 giugno l'esercito venne rinominato in esercito popolare e nel 1968, con un colpo di stato, Massamba-Debat venne deposto e fu sostituito alla presidenza da Alfred Raoul- il 31 dicembre dello stesso anno venne nominato presidente il maggiore Marien Ngouabi che trasformò il paese in una repubblica popolare politicamente sostenuta dall'Unione Sovietica. Rimase in carica fino al suo assassinio (18 marzo 1977).
Nel 1979, dopo un periodo di torbidi, il potere al vertice del partito unico (ribattezzato Partito Congolese del Lavoro, PCT) e dello stato fu assunto dal Generale Denis Sassou-Nguesso. Questi promosse una politica di stampo nettamente marxista-leninista, con disastrose pianificazioni economiche.
In seguito al collasso dell'Unione Sovietica e alla cessazione della guerra fredda, Sassou-Nguesso iniziò una politica di riforme del sistema politico, portando il Congo Francese al multipartitismo. Egli modificò inoltre la sua politica economica ed estera in senso filocapitalistico
Nel 1992 Sassou-Nguesso fu destituito da un suo vecchio rivale, Pascal Lissouba. La crisi fra le due fazioni giunse al conflitto armato nel 1997, poco prima delle elezioni presidenziali. Lo scontro vinto nel giro di qualche mese dall'esperto generale Sassou-Nguesso, che ricevette anche l'appoggio dell'esercito angolano e in ottobre tornò a coprire la massima carica dello statoLa seconda fase del lungo dominio di Sassou-Nguesso, iniziata nel 1997, è caratterizzata da una ristrutturazione totale delle vecchie istituzioni partitiche e statali. Il sistema rimane fortemente autoritario, ma non più caratterizzato ideologicamente bensì personalisticamente, tanto che anche la bandiera e gli emblemi statali sono stati modificati e si è diffuso un certo culto della personalità. Sono state inoltre create nuove istituzioni di organizzazione dei vari settori della vita pubblica, tra cui il settore del giornalismo e dell'informazione. Il PCT permane nella sua struttura, ma è stato depurato dalla vecchia ideologia marxista. L'unico partito di opposizione ammesso è il FDU (Forze Democratiche Unite). A livello di politica estera il Congo è nettamente allineato con la Francia e gli stati afroportoghesi.
La popolazione stimata (luglio 2006) è pari a 3.702.314 persone così suddivise:
0-14 anni: 46.4% (maschi 864,407/femmine 853,728) 15-64 anni: 50.7% (maschi 930,390/femmine 945,545) 65 anni e oltre: 2.9% (maschi 44,430/femmine 63,814) Gran parte della popolazione si concentra nella parte sud-occidentale del paese, mentre l'area settentrionale, dominata dalla foresta tropicale, è pressoché disabitata. Il Congo è uno degli stati più urbanizzati del continente africano: circa l'85% della popolazione si concentra infatti in poche aree urbane (Brazzaville, Pointe-Noire, e i piccoli villaggi situati sulla ferrovia Chemin de fer Congo-Océan che collega le due città).
Il Congo Francese è una repubblica presidenziale, con forte caratterizzazione in senso autoritario. In base alla nuova Costituzione del 2002, il Presidente ha poteri praticamente illimitati e si avvale di una serie di istituzioni: il Parlamento, bicamerale: Senato, 66 membri esimii non elettivi; l'Assemblea, 153 membri eletti nei partiti riconosciuti o sulla base di candidature individuali); la Commissione Nazionale per i Diritti Umani, che prevede un'impostazione etica del governo sulla base del diritto francese e delle consuetudini locali; il Consiglio Superiore per la Libertà d'Informazione, che controlla lo sviluppo del giornalismo; e i Consigli Tecnici specifici riguardanti altri settori.
Fondata nel 1880 da Pietro Savorgnan di Brazzà. Attualmente è un importante centro di comunicazioni ferroviarie e fluviali e per l'esportazione d'avorio e caucciù.
Nel febbraio 1944 vi si tenne la conferenza del CLN francese, che gettò le basi dell'Unione francese.