Repubblica democratica del Congo

La Repubblica Democratica del Congo (anche nota informalmente come Congo Belga, Congo-Kinshasa e Congo-Leopoldville) è uno Stato dell'Africa Centrale. Confina a nord con la Repubblica Centrafricana, a nord-est con il Sudan, a est con l'Uganda, il Ruanda, il Burundi e la Tanzania, a sud con lo Zambia e l'Angola, a ovest con l'Oceano Atlantico e la Repubblica del Congo.
Dal 1971 al 1997 era ufficialmente nota col nome di Zaire.
La zona che porta oggi il nome di Repubblica Democratica del Congo è popolata da circa 10.000 anni. Tra il VII e l'VIII secolo vi si insediarono tribù bantu provenienti dall'attuale Nigeria. Queste popolazioni diedero luogo a un certo numero di regni, che nel XIV secolo furono unificati nel potente Regno del Congo, che nel suo momento di massima espansione controllava un territorio che si estendeva dall'Oceano Atlantico a ovest fino al fiume Kwango a est, e dal fiume Congo a nord fino al fiume Kwanza a sud.
Nel XV secolo i Portoghesi entrarono in contatto con il Regno del Congo. Un esploratore veneziano al servizio del Portogallo, Alvise Cadamosto, tracciò nel XVI secolo una prima mappa della regione, che fu poi esplorata in modo sistematico e cartografata dall'inglese Henry Morton Stanley, che risalì l'intero tracciato del fiume Congo.
Il Regno del Congo sopravvisse al contatto con gli Europei diversi secoli, passando a tempi alterni dalla sfera di influenza del Portogallo a quella dell'Olanda e viceversa. La fine del regno fu formalizzata dalla Conferenza di Berlino del 1884-1885, in cui la regione venne assegnata al re del Belgio Leopoldo II.
Leopoldo fece del paese uno Stato indipendente quale sua proprietà personale, e gli diede il nome di Stato Libero del Congo, assumendo per sé il titolo di Sovrano del Congo. La popolazione indigena venne impiegata soprattutto nella raccolta di caucciù. Questa produzione fece la fortuna di Leopoldo, che in onore del Congo fece costruire molti edifici a Bruxelles e a Ostenda.
Nel XIX secolo vi furono episodi di violenza da parte di alcuni mercenari al servizio del Sovrano. Secondo alcune fonti, la mortalità e i crimini raggiunsero livelli altissimi in quel periodo. Sorsero così voci di protesta: in particolare, l'Associazione per la riforma del Congo (CRA), fondata nel 1904 dal giornalista inglese E.D. Morel, diede vita ad un grande movimento di opinione che coinvolse migliaia di persone sia in Europa che negli Stati Uniti, e a cui si unirono anche personalità come Mark Twain, Sir Arthur Conan Doyle e il diplomatico britannico Roger Casement, che in un rapporto aveva condannato i metodi praticati in Congo. La struttura governativa dello Stato Libero appariva decisamente inadeguata alle dimensioni del Paese, ormai fuori controllo, sicché nel 1908 Leopoldo II inserì il Congo nel novero delle colonie nelghe, rinunciando a un impraticabile possesso privato.
Il Congo Belga divenne così una colonia vera e proria. Questo diede origine a un forte afflusso di coloni dall'Europa, che si insediarono principalmente sulla costa. Nel 1924 la Società delle Nazioni affidò al Belgio come mandato il Ruanda-Urundi che venne annesso al Congo e ne divenne la settima provincia; la colonia aveva ormai un territorio vastissimo e ricco di risorse boschive, giacimenti di diamanti, avorio e altro.
Lo stato belga si occupò in prima istanza di applicare politiche d'intervento per la costruzione di aeroporti, ferrovie, strade. La vastità del territorio del bacino del fiume Congo da controllare portò a decentralizzare le strutture amministrative. Alcuni esponenti delle innumerevoli etnie congolesi, tra cui Simon Kimbangu, si opposero all'attività della potenza coloniale belga, mentre altri gruppi restarono molto fedeli agli europei.
Con l'avvento delle indipendenze africane causata dall'impossibilità delle potenze europee di mantenere costosissimi imperi coloniali, la situazione degenerò e le lotte intestine si moltiplicarono. Il Belgio non aveva più la capacità di gestire direttamente un territorio così vasto e complesso.
Nel 1959, dopo aver lasciato il paese per sottrarsi alla prigione, Patrice Émery Lumumba, uno dei principali protagonisti della lotta per l'indipendenza del paese, decise di partecipare alla Conferenza di Bruxelles sul Congo (20 gennaio - 20 febbraio 1960), riuscendo ad imporsi come uno dei protagonisti di primo piano.
Temendo una guerra d'indipendenza come quella che ancora infiammava l'Algeria, il governo decise di ritirarsi, concedento l'indipendenza al Congo ottenne il 30 giugno 1960. Lumumba divenne primo ministro. Inizialmente egli valutò la possibilità di trasformare il Congo in uno stato federale, coerentemente con la complessità demografica ed etnica del territorio, ma questa ipotesi venne poi accantonata per difficoltà di carattere politico-militare.
Nel frattempo l'esercito, al cui comando erano rimasti ufficiali belgi, si fece talmente caotico che buona parte del personale di alto grado preferì ritirarsi, svuotando l'impalcatura amministrativa dell'esercito, sempre più in mano a caporioni locali.
Negli stessi anni spinte autonomistiche si manifestavano nel bacino minerario della provincia di Katanga, represse nel sangue dal governo indipendentista.
Il governo belga inviò le proprie truppe per proteggere i connazionali che rientravano proprio mentre Lumumba si rivolgeva all'ONU. La questione si inserì nel gioco della guerra fredda e Stati Uniti, con le proprie multinazionali economiche, e l'URSS, con le proprie multinazionali politiche, tentarono di lusingare il Congo. Lumumba appariva più orientato verso l'allineamento con l'Unione Sovietica, ma l'ingovernabilità del Congo fece sì che l'esercito prendesse il sopravvento. Emerse il colonnello Mobutu, che fece arrestare e condannare a morte Lumumba. Questi riuscì in un primo tempo a fuggire, ma, nuovamente catturato, fu infine giustiziato nel gennaio 1961.
Mobutu Sese Seko, già capo di stato maggiore dell'esercito nel 1961, raggiunse in breve tempo il potere assoluto. Nel 1965 destituì Joseph Kasavubu, capo di stato ormai privo d'ogni potere, inaugurando un regime lunghissimo e caratterizzato da un forte culto della personalità e da ambizioni notevoli in politica estera. Già nel 1965, con l'esecuzione di cinque ministri del suo governo accusati di alto tradimento (eseguita nello stadio di Kinshasa/Leopoldville e traformata in un macabro spettacolo), Mobutu mostrò il suo modo di intendere le cose: ogni atto governativo o giudiziario deve essere presentato al popolo come dimostrazione di potenza dello Stato.
Assunto il titolo ufficiale di Maresciallo-Presidente, con poteri assoluti, Mobutu organizzò un proprio partito unico, il Movimento Nazionale Rivoluzionario (MNR), col compito di dare un nuovo volto culturale al Paese, basato sulla tradizione e sulle consuetudini locali. Nel 1971 lo Stato venne ribattezzato "Zaire", riprendendo antiche toponomastiche. Nello stesso periodo il Lago Alberto venne ribattezzato "Lago Mobutu Sese Seko". Il cristianesimo fu fortemente avversato dallo stato, a vantaggio del tradizionale animismo.
Mobutu impose a tutti gli zairesi di assumere un nome tradizionale tribale: egli stesso si rinominò Mobutu Sese Seko Koko Ngbendu Wa Zabanga ("Mobutu il guerriero che va di vittoria in vittoria senza che alcuno possa fermarlo"). Nel frattempo il governo divenne ancora più nettamente autoritario, e nel 1969 una rivolta studentesca fu repressa nel sangue.
In politica estera Mobutu strinse relazioni particolarmente buone con la Romania di Nicolae Ceausescu, suo amico personale, ma riuscì anche ad accattivarsi la simpatia degli Stati Uniti. Amante degli eventi grandiosi, il 30 ottobre 1974 organizzò a Kinshasa il più famoso incontro della storia del pugilato, il "Rumble in the Jungle" in cui si sfidarono Muhammad Ali e George Foreman. Negli anni '80 Mobutu divenne alleato della Francia. Con la fine della guerra fredda, che Mobutu aveva sfruttato per dare al suo paese il ruolo di "ago della bilancia" nel continente africano, la crisi politica interna si fece sempre più grave. Nel 1990 Mobutu si rassegnò ad accettare la presenza di un Parlamento multipartitico al proprio fianco e a condividere il potere con il presidente del Parlamento stesso.
Ma questo non risolse la crisi, che infine venne decisa dall'attacco di forze ribelli ruandesi ed ugandesi coalizzate sotto il comando di Laurent-Désiré Kabila. Nel 1996 le sue forze furono sopraffatte dal nemico e Mobutu, ormai stanco e malato, dovette fuggire in Marocco, dove morì nel 1997.
Nel 1997 il Generale Laurent-Désiré Kabila vittorioso nella guerrra civile si proclamò Presidente assoluto, governando per decreti e instaurando al potere il proprio clan in sostituzione di quello del suo rivale ormai defunto. Kabila ridiede allo Zaire il nome di Congo, riprendendo la vecchia bandiera dello Stato Libero, con qualche lieve modifica. Nel 1998 riprese la guerra civile e nel 2001 Kabila fu assassinato. Gli successe il figlio trentenne Joseph jr..
Il fiume Congo (chiamato anche Zaire) nasce circa nel punto di incontro tra la catena dei monti Mitumba e quella dei Rilievi Meridionali. Prima si dirige per oltre 1000 km verso nord; poi devia verso ovest con un'ampia curva e attraversa un tratto pianeggiante, dove la corrente rallenta e le sponde diventano paludose; nel terzo tratto si dirige in direzione sud-ovest verso l'oceano e riceve le acque di grandi affluenti. In questo tratto terminale bagna due capitali, Kinshasa e Brazzaville, scende di quota con le cascate Livingstone e sfocia con un lungo estuario nell'Atlantico.
Da sempre la lingua ufficiale del Congo Belga è il Francese. Essa è usata come lingua etnicamente neutrale e come lingua franca di comunicazione tra i differenti gruppi etnici del paese. C'è una stima totale di 242 lingue parlate nella Repubblica democratica del Congo. Di queste, soltanto 4 hanno lo status di lingue nazionali sin dai tempi dello Stato Libero: Kikongo, Lingala, Tshiluba e Swahili. Il Lingala, é stata fatta lingua ufficiale dell'esercito sotto Mobutu, ma dalle ribellioni dell'esercito nell'Ovest si usa anche lo Swahili.
Lo stato è al momento una Dittatura ereditaria in cui il Presidente ha poteri assoluti. Egli si avvale di un Parlamento di 300 membri da lui nominati. La nuova costituzione del 2005, oltre alla modifica della suddivisione amministrativa, prevede l'istituzione di un sistema bicamerale composto da un senato ed un'Assemblea nazionale. L'esecutivo, interamente di nomina presidenziale, resta composto da 60 persone ed è guidato da un primo ministro.
La foresta pluviale ricopre gran parte del bassopiano della Repubblica Democratica del Congo e contiene una grande varietà di specie alcune della quali rare ed endemiche, fra queste lo scimpanzé, il bonobo, il gorilla di montagna, l'okapi e il rinoceronte bianco. Cinque dei parchi nazionali del paese sono compresi nel patrimonio dell'umanità dell'UNESCO:
Garamba National Park, Kahuzi-Biega National Park, Salonga National Park Virunga National Park Okapi Wildlife Reserve. La guerra civile ha seriamente danneggiato le condizioni economiche e molti dipendenti dei parchi hanno abbandonato il lavoro. Tutti cinque i siti sono elencati nel patrimonio in pericolo.
Nell'ultimo secolo la RDC è divenuta il centro principale di quello che è chiamato il problema del bushmeat, considerato uno dei pericoli ambientali più grandi, in pratica consiste nella caccia di animali selvatici con trappole effettuata allo scopo alimentare.
La foresta pluviale della RDC non è fitta come quella della Guinea, le specie più diffuse sono gli alberi della cola, le palme da olio, varie specie di Ficus e di Coffea, molto diradate sono le piante di legno pregiato come il mogano e l'ebano. La foresta pluviale si interrompe a sud per lasciare posto, sui rilievi, alla savana e alle steppe. La savana caratterizza anche i rilievi che circondano la depressione del bacino del Congo, sulle montagne occidentali si trovano tratti di foresta lungo il corso dei fiumi. Nella parte finale del Congo sono diffuse le mangrovie e le palme del genere Phoenix spinosa, nelle aree più interne è coltivata la palma da olio.
Kinshasa (fino al 1966 Léopoldville o Leopoldstad) è la capitale e la maggiore città (7.500.000 abitanti) della Repubblica Democratica del Congo. È la terza grande area metropolitana dell'Africa dopo Il Cairo e Lagos. Nell'ordinamento amministrativo del paese, Kinshasa è sia una città che una provincia (in modo analogo a Parigi nell'ordinamento francese, che è sia una città che un dipartimento).
Situata a 280m s.l.m., sulla riva sinistra del fiume Congo in corrispondenza del Pool Malebo, di fronte a Brazzaville, capitale della Repubblica del Congo.
Fu fondata da Henry Morton Stanley nel 1881, in onore del sovrano belga Leopoldo II fu chiamata Léopoldville. Al 1898 risale il completamento della ferrovia diretta verso la città costiera di Matadi. Quando, negli anni Venti la capitale del Congo Belga venne spostata da Boma a Léopoldville che crebbe repentinamente, a metà degli anni Trenta gli abitanti erano circa 40.000, 2.500 dei quali erano europei, la popolazione stimata del 1945 era pari a 100.000 abitanti. All'inizio degli anni cinquanta gli abitanti erano 250.000, tra cui vi erano 15.000 europei. A quell'epoca risale la fondazione dell'università amministrativamente aggregata all'università di Lovanio.
Prima dell'indipendenza Léopoldville era costituita da due parti distinte, la città degli europei e quella africana chiamata Quartier Indigène, i residenti necessitavano di un permesso speciale per entrare nelle diverse parti della città dopo le ore 21.00. Nel 1950 venne costruito lo stadio e nel 1960 Lépoldville aveva circa 400.000 abitanti ed era la più popolosa città dell'Africa centrale. Dopo la presa di potere da parte di Mobutu Sese Seko (1965) Léopoldville venne rinominata Kinshasa, nome di un piccolo villaggio che si trovava nei pressi della città.

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