Comore

L' Unione delle Comore (fino al 2002, Repubblica Federale Islamica delle Comore) è uno Stato dell'Africa Orientale posto all'estremità settentrionale del Canale del Mozambico, nell'Oceano Indiano, tra il Madagascar e il Mozambico. La nazione è composta da tre isole vulcaniche: Grande Comore, Moheli e Anjouan, mentre la vicina isola di Mayotte è reclamata dalle Comore ma ha rifiutato l'indipendenza dalla Francia.
Nel corso dei secoli, le isole delle Comore furono invase successivamente da diversi gruppi umani provenienti dalle coste dell'Africa, dal Golfo Persico, dall'Indonesia e dal Madagascar. Gli esploratori portoghesi visitarono l'arcipelago nel 1505.
Tra il 1841 e 1912, la Francia vi stabilì una colonia e pose le isole sotto l'amministrazione del governatore generale del Madagascar. Più tardi, coloni francesi, compagnie commerciali francesi e ricchi mercanti arabi costruirono un'economia fondata sulle piantagioni che tuttora sfrutta circa un terzo del territorio delle Comore per la coltivazione di prodotti da esportazione.
Nel 1973 fu raggiunto un accordo con la Francia per ottenere l'indipendenza nel 1978, ma il 6 luglio 1975 il parlamento comoriano approvò una risoluzione con la quale fu dichiarata l'indipendenza, con l'astensione dei deputati di Mayotte, che rimase sotto il controllo francese. In due referendum, nel dicembre 1974 e nel febbraio 1976, la popolazione di Mayotte votò contro l'indipendenza dalla Francia (rispettivamente con il 63.8% e il 99.4% dei voti).
Nel 1997, le isole di Anjouan e Moheli dichiararono la loro indipendenza dalle Comore. Un tentativo successivo del governo di ristabilire il controllo sulle isole ribelli con la forza, fallì, e di conseguenza l'Unione Africana, sotto gli auspici del Presidente Mbeki del Sudafrica, portò avanti le trattative per arrivare ad una riconciliazione. Questa portò all'autonomia governativa per ciascuna isola, e un governo federale per le tre isole. All'inizio del 2005 venne approvata la Loi des compétences, una legge che definisce le responsabilità di ciascun organismo di governo, attualmente in corso di perfezionamento. Il giorno 25 marzo 2008 l'esercito, con il sostegno di truppe della Unione Africana, ha assunto il totale controllo dell'isola di Anjuan, mettendo fine alla secessioneLo Stato delle Comore è formato da tre delle quattro isole principali dell'Arcipelago delle Comore. La quarta costituisce il territorio francese di Mayotte. L'arcipelago è situato nell'Oceano Indiano, tra la costa africana ed il Madagascar. L'interno delle isole vulcaniche varia dalle montagne ripide alle basse colline. Il Karthala (2316 m) sull'isola di Grande Comore è un vulcano attivo.
Nella grande maggioranza i comoriani sono di cultura arabo-islamica, tranne una significativa minoranza sull'isola di Mayotte (i Mahorais) costituita da cattolici fortemente influenzati dalla cultura francese. L'unica circoscrizione ecclesiastica cattolica presente è l'amministrazione apostolica delle Isole Comore.
La lingua più diffusa è lo shikomor, un dialetto swahili, ma sono parlati anche la lingua francese, l'arabo e il malgascio. Circa il 57% della popolazione è istruita nell'alfabeto latino, un numero maggiore nell'alfabeto arabo.
La lingua più diffusa è lo shikomor, un dialetto swahili, ma sono parlati anche la lingua francese, l'arabo e il malgascio. Circa il 57% della popolazione è istruita nell'alfabeto latino, un numero maggiore nell'alfabeto arabo.
Nel 2004 il prodotto interno lordo ammontava a 367 milioni di dollari USA, pari a un PIL di 620 dollari pro capite. L'economia delle Comore è basata sull'agricoltura e sulla pesca. La manioca, le patate dolci e il riso vengono coltivati per l'alimentazione locale, ma la gran parte dei generi alimentari delle isole sono importati. L'ylang-ylang (un olio essenziale), la vaniglia, la copra (polpa di noce di cocco essiccata), il sisal e il caffè sono destinati all'esportazione. Le foreste ricoprono il 2,2% del territorio e forniscono un modesto quantitativo di legname da costruzione, soprattutto su Grande Comore. Il settore primario fornisce il 41,1% (2004) del prodotto interno lordo, occupando il 77% (1990) della popolazione attiva.
Nel 2000 il valore totale delle esportazioni fu di 6,86 milioni di $
Tra i principali problemi ambientali che le isole Comore devono affrontare i più gravi sono rappresentati da deforestazione e degrado del suolo. Il 59,2% (2003) del territorio è coltivato e il depauperamento e l'erosione del suolo sono il risultato della coltivazione sulle pendici senza l'opportuna creazione di terrazze. Anche l’originaria foresta pluviale è ormai circoscritta ad una minima parte del territorio. Una percentuale piuttosto alta della già limitata biodiversità dell'isola è compromessa; la pesca e il turismo stanno danneggiando le barriere coralline. Il governo ha ratificato accordi internazionali sull’ambiente in materia di biodiversità, desertificazione, specie in via d’estinzione, protezione dell’ozonosfera e zone umideMoroni è la principale città delle Comore e dal 1962 ne è anche la capitale. Nel 1990, contava circa 23.400 abitanti. La città è collocata sulla costa occidentale dell'isola di Gran Comora. Moroni è servita dall'Aeroporto internazionale di Moroni Hahaya (Codice aeroportuale IATA: HAH). Esiste inoltre un porto con collegamenti regolari al continente africano e alle altre isole dell'arcipelago delle Comore, oltre che al Madagascar e ad altre isole dell'Oceano Indiano.

Colombia

La Colombia ("Co-lóm-bia", /ko'lombja/), è uno stato (1.138.914 km², 44.051.660 abitanti, capitale Bogotá) dell'America meridionale. Confina a
nord: Mare Caraibico sud: Perù, Ecuador ovest: Panamá, Oceano Pacifico est: Venezuela, Brasile. La Colombia è una repubblica unitaria di tipo presidenziale; il potere legislativo è esercitato dal Congresso, composto da Camera (102 membri) e Senato (166).
La storia della Colombia come repubblica comincia solo dopo l'indipendenza dalla Spagna il 20 luglio 1810 insieme alle altre colonie spagnole dell'America come il Venezuela, l'Ecuador, il Perù e la Bolivia e il Panamá è stato un dipartimento della Colombia fino al 1904). Con la battaglia di Boyaca culmina la vittoria definitiva che suggella una nuova storia in quello che conosciamo come Colombia.
Ma la storia nel paese sudamericano non comprende soltanto il suo periodo repubblicano, la genesi della sua identità si trova nella sua epoca coloniale (1492 - 1810), periodo nel quale si sono trovate tre etnie: la spagnola, l'indigena e l'africana. Comprende anche il periodo preispanico con lo splendore d'una delle civiltà più avanzate delle Americhe: la civiltà Chibcha o Muisca e anche quella Tairona. Poi durante il XX secolo, la Colombia, come tutti i paesi latinoamericani, ha attraversato tempi difficili caratterizzati da guerre civili, crisi economiche e rivoluzioni.
Il paese ha una popolazione variegata, frutto di una ricca storia. L'insieme dei diversi gruppi etnici principali — immigrati europei, nativi indigeni, africani, asiatici, mediorientali e altri immigrati recenti — dà vita all'attuale popolazione della Colombia. I 700.000 nativi che vivono attualmente in territorio colombiano rappresentano oltre 85 culture distinte.
Fino al XIX secolo gli immigrati europei erano principalmente coloni spagnoli, ma durante la seconda guerra mondiale un buon numero di altri europei emigrò in Colombia, in quanto paese non belligerante: olandesi, tedeschi, francesi, svizzeri, belgi e — in misura minore — polacchi, lituani, inglesi e comunità croate. Anche molti nordamericani migrarono nelle regioni caraibiche tra il XIX e il XX secolo. Fra le altre etnie di immigrati, ci sono asiatici, mediorientali (in particolare da Libano, Giordania e Siria), cinesi, giapponesi, coreani. Attualmente gli italiani in Colombia sono 10.874.
Varie le civiltà precolombiane della Colombia:
la civiltà tairona: caratterizzata dagli strumenti di pietra levigata (Sierra Nevada de Santa Marta) la civiltà di San Augustin: ci ha lasciato santuari formati da monoliti verticali di pietra e statue con realismo accentuato (alta valle della Magdalena) la civiltà di Quinbaya: conosciuta per i monumenti funerari in cui abbondavano gli oggetti d'oro, predati dai profanatori huaqueros. Il gruppo etnico più importante è quello dei Chibcha, antichi abitatori delle savane dei bacini occidentali, che ha influenzato tutta la parte settentrionale dell'America meridionale.
L'infiltrazione bianca ebbe inizio nel XVI secolo, con il tedesco Nikolaus Federmann che esplorò per primo i llanos venezuelani (1535), spingendosi, con Jimenez de Quesnada e Sebastian di Belalcazar, fino alla Valle Magdalena.
Durante il XVII secolo iniziarono le importazioni di schiavi africani, per lavorare nelle piantagioni della costa del Pacifico e sostituire gli amerindi, decimati dalle malattie portate dagli europei.
Attualmente gli indigeni sono pari a circa il 3,5% della popolazione, sparsi in ben 27 Dipartimenti, mentre gli afroamericani e i mulatti rappresentano il 10% circa del totale, concentrati in massima parte sulla costa atlantica (in particolare nelle città di Barranquilla, Cartagena de Indias e Santa Marta). La maggior parte della popolazione è tuttavia meticcia (49% circa) o bianca (39% circa)L'ultimo censimento nazionale, basato su auto-attribuzione, indicò una stima simile (78%) Dopo i coloni spagnoli, ondate di coloni europei arrivarono in Colombia tra la fine del diciannovesimo secolo e la metà del ventesimo secolo. Una grandissima parte degli immigrati arrivò dall'Italia (inizialmente da Piemonte, Veneto e Lombardia, più tardi da Campania e Calabria)[3], dalla Spagna (primi fra loro galiziani e baschi), e dalla Francia (soprattutto a Bogotá e Barranquilla). Più piccoli ma significativi gruppi di immigranti vennero da Germania e Svizzera. A causa della sua ubicazione strategica, la Colombia ha ricevuto molte ondate di immigrazione durante la sua storia. La maggior parte di questi immigrati si è stabilita sulla costa caraibica. Barranquilla (la più grande città della costa caraibica colombiana) ha la più grande popolazione di libanesi, ebrei, italiani, tedeschi, americani, cinesi, francesi, portoghesi e discendenti di zingari. Ci sono anche importanti comunità di tedeschi e discendenti cinesi sulla costa caraibica.
Repubblica presidenziale, presidente eletto a suffragio universale diretto ogni 4 anni, a capo anche del potere esecutivo. Il potere legislativo spetta al Congresso Nazionale, composto da Camera (163 membri) e Senato (102 membri).
La Colombia è un luogo privilegiato per quanto concerne la biodiversità, grazie alle caratteristiche morfologiche del suo territorio. Le sue numerose zone climatiche e i differenti microclimi hanno dato vita a diverse isole biologiche in cui le forme di vita si sono evolute in modo autonomo. Con solo lo 0,77% di suolo disponibile sul pianeta, possiede una varietà immensa di specie viventi. Le sue mutevoli caratteristiche geografiche le conferiscono le condizioni adeguate per la nascita e lo sviluppo di una quantità notevole di specie vegetali ed animali. Sino ad oggi sono state classificate 130.000 tipi di piante.
Il territorio é famoso per la sua ricca varietà di fiori, più di 50.000 specie, l’ orchidea sovrasta é il “fiore nazionale”, ci sono 3.000 specie differenti, il 15% delle esistenti al mondo. Il maggior numero di varietà è riscontrabile nell’Antioquia. Una delle piante più incredibili dell’Amazzonia è la Victoria amazzonica, una specie di ninfea dalle foglie rotonde che arriva a misurare fino a 2m di diametro ed é abbastanza forti da sostenere addirittura un bambino.
Esistono più di 70 specie di frailejones (espeletia), una pianta dalle foglie larghe, di un colore che va dall’argento all’oro, sistemate a forma di rosetta. Il gambo robusto delle piante adulte può crescere fino a 10m di altezza e si trova in determinate aree montuose del paese. Inoltre accoglie il 15% dei vertebrati terrestri viventi. Occupa il primato mondiale per la sua varietà di uccelli, più di 1.700 specie, il 18% esistente sul pianeta, che vanno dall’enorme condor andino al minuscolo colibrì. Vi si trova una gran varietà di macachi, pappagalli e tucani. Si ha inoltre notizia riguardo a una moltitudine di specie acquatiche come gli ibis, gli aironi, le egrette, i pellicani e i fenicotteri.
La maggioranza dei pesci ornamentali che abbelliscono gli acquari di tutto il mondo proviene dalla zona degli “Llanos” orientali. Tra le numerose specie citiamo il famoso piranha e l’anguilla elettrica. Per di più possiede una varietà enorme di anfibi, rettili, pipistrelli, roditori, insetti, fra questi ultimi risaltano le farfalle e gli scarabei, in ordine sono 165.000 e 250.00 specie diverse. Infine il territorio ospita la tipica fauna delle foreste fluviali: giaguari, armadilli, ocelot, pecari, cervi, scimmie, serpenti, orsi. Tipico l’ orso formichiere e l’orso dagli occhiali. La flora della Colombia è estremamente ricca, sono state classificate più di 130.000 piante, comprese molte specie endemiche. In Colombia vi sono 34 parchi nazionali, 8 zone di dimensioni più ridotte chiamate santuarios de fauna y flora , 2 riserve ed 1 zona naturale; il tutto protetto da un organismo nazionale chiamato Inderema (Instituto Nacional de los Recursos Naturales Renovables y del Ambiente), un ramo del ministero dell’Agricoltura. Ciò significa che il 9% del territorio é predisposto per lo sviluppo e la protezione dell’habitat naturale di migliaia di specie animali e vegetali.
Il ministero dell’Ambiente creato nel 1994 ha preso a sé la gestione dei parchi nazionali attraverso il dipartimento de la Unidad Administrativa Especial del Sistema de Parques Nacionales, che lavorerà in stretta collaborazione con le organizzazioni locali. La prima riserva naturale fu quella del Cueva de los Guàcharos del 1960.Bogotá (Santa Fé de Bogotá fino al 1819) è la capitale della Colombia e del dipartimento di Cundinamarca. Attualmente la città conta circa sette milioni di abitanti, ed è divisa in 20 quartieri. In città si trovano i principali palazzi governativi (Gobierno nacional). Il sindaco della città (Alcalde Mayor) è eletto ogni 4 anni insieme al Consiglio distrettuale.
Il nome Bogotá deriva dalla parola indigena Bacatá, che indica un tipo di agricoltura praticata dagli indigeni Zipas.
La fondazione di fatto della città di Santa Fé fu celebrata il 6 agosto del 1538 dallo spagnolo Gonzalo Jiménez de Quesada, che realizzò anche la fondazione giuridica nell'aprile del 1539 insieme a Nicolás de Federmann.
Durante la maggior parte del periodo coloniale, Santa Fé fu la sede del governo del Nuovo Regno di Granada, dipendente dal Vicereame del Perù. Insieme a Cartagena de Indias, fu la città più importante nel territorio che oggi costituisce la Colombia.
Alexander von Humboldt visitò Bogotá dal 1800 fino al 1804 e la denominò Atenas de América per le sue istituzioni culturali e scientifiche, tra le quali vi era il primo osservatorio astronomico del Sudamerica fondato da José Celestino Mutis.
A Bogotá vi era anche la sede militare del Vicereame del Perù, perché nella città è nato il movimento indipendentista colombiano, che il 20 luglio 1810 ottenne la prima indipendenza della Colombia, persa nuovamente poco dopo. Solo più tardi, nel 1819, la Colombia ottenne l'indipendenza definitiva.
Dopo l'indipendenza del 1819, Santa Fé ha adottato il nome indigeno di Bogotá. La città divenne la capitale dello stato della Gran Colombia, che si sciolse poco dopo, con la nascita degli attuali stati della Colombia, Ecuador e Venezuela. La storia della Colombia e di Bogotá nel resto di questo secolo è una continua guerra civile. All'inizio del XX secolo la popolazione della città era di circa 100.000 abitanti.
Con il nuovo secolo iniziò anche un periodo molto florido per l'urbanistica della città. Furono intrapresi numerosi progetti come la costruzione della Città Universitaria degli anni '30. Tra il 1940 e il 1960 furono costruiti numerosi palazzi sullo stile dell'architetto Le Corbusier. Il forte progresso di questi anni fu interrotto con la morte di Jorge Eliécer Gaitán il 9 aprile del 1948. In seguito a quest'avvenimento (ricordato con il nome Bogotazo) la città fu saccheggiata e distrutta.
La Dittatura militare degli anni '50, diretta dal Generale Gustavo Rojas Pinilla, contribuì allo sviluppo cittadino, principalmente con la costruzione dell'Aeroporto Internazionale El Dorado e del Centro Internacional, ultramoderno per l'epoca.
La città si trova nella Savana di Bogotá, su un altipiano a un'altitudine di 2640 metri sul livello del mare. Si estende per 1.732 km², con una densità di popolazione di circa 20.000 abitanti per km². Il territorio dove è stata costruita la città anticamente era occupato da un lago. Ciò è evidenziato dalle molte zone umide presenti nei settori non urbanizzati della savana. Quando arrivarono i primi conquistadores questo territorio era una specie di grande stagno.
La città si trova sulla Cordillera Oriental Colombiana, ed è delimitata da un sistema montuoso dal quale si staccano i massicci di Monserrate e Guadalupe ad est della città.
Il suo fiume più importante è il río Bogotá, che da un po' di tempo presenta il livello di inquinamento più alto del mondo. Altri fiumi importanti sono il Rio Fucha e il Río Salitre i quali sono affluenti del Río Bogotá.
Nelle vicinanza della città, c'è la grande riserva naturale della regione del Sumapaz, che è più estesa

Cipro

Cipro (??p??? o Kypros in greco, Kibris in turco) è un'isola del Mar Mediterraneo orientale, la terza per estensione. È situata a sud della Turchia (70 km), a breve distanza dalle coste del Vicino Oriente (100 km) e 500 km a nord dall'Egitto; geograficamente, si situa in Asia.
L'isola è occupata per circa i due terzi della superficie dalla Repubblica di Cipro, che dal 1º maggio 2004 fa parte dell'Unione Europea. Il restante territorio, nella zona settentrionale dell'isola, è occupato dalla Repubblica Turca di Cipro Nord (TRNC) che è stata proclamata dopo l'intervento militare turco del 1974.
Controversa è l'inclusione di Cipro tra gli stati europei o tra quelli asiatici; infatti se dal punto di vista storico-culturale, Cipro si può considerare uno stato europeo (a maggior ragione oggi che è entrato a far parte dell'Unione Europea), dal punto di vista geografico sembra appartenere (con il senso per cui un'isola fa parte di un continente in ragione della sua vicinanza geografica) al continente asiatico.
L'isola di Cipro, terza isola del Mar Mediterraneo per dimensioni, è situata nel mar Mediterraneo orientale a sud delle coste della Turchia, ha una superficie complessiva pari a 9.250 km² di cui 3.355 km² appartengono al settore turco cipriota e il 5% alle basi britanniche. Lo sviluppo costiero è pari a 648 km. Cipro inoltre costituisce l'avamposto più meridionale dell'Unione europea nel Mediterraneo.
Il rilievo dell'isola è composto da due catene montuose: quella del Kyrenia, che sorge nel nord della penisola di Karpas, e quella di Troodos, nel sud-ovest dell'isola dove sorge il monte Olimpo (1.953 m), la cima più alta dell'isola. Le due catene montuose sono divise dalla fertile pianura centrale di Mesaria.
Gli unici fiumi che hanno un regime di portata regolare sono lo Yialias e il Peidos, entrambi lunghi circa 100 km.
Il clima dell'isola è di tipo mediterraneo, con estati calde e asciutte e inverni temperati; Annualmente sull'isola cadono 500mm di pioggia prevalentemente durante l'inverno.
Secondo l'ultimo censimento ufficiale eseguito nel 1960 subito dopo l'indipendenza dalla neonata Repubblica di Cipro, la popolazione dell'isola è costituita per il 77% da greco-ciprioti, per il 18% da turco-ciprioti, mentre il restante 5% è costituito da altre etnie. La comunità greca e quella turca condividono molti costumi ma mantengono identità ben distinte, basate sulla religione, e profondi legami rispettivamente con la Grecia e la Turchia.
Mentre precedentemente all'invasione turca le due comunità vivevano disperse sull'intero territorio dell'isola, subito dopo il 1974 la demarcazione si è acuita a causa di una separazione geografica della popolazione forzata dagli eventi bellici: nella parte sud, la popolazione di etnia greco-cipriota rappresenta il 95% di quella totale, mentre in quella nord l'etnia turco-cipriota rappresenta il 98%. Ciò è dovuto alla deportazione di oltre 200.000 Greco-Ciprioti dalla parte nord dell'isola verso l'area sud. I loro beni sono stati confiscati ed i loro simboli religiosi in gran parte distrutti.
Dopo l'invasione del 1974 da parte della Turchia, 150.000 turchi furono trasferiti dall'Anatolia o decisero di insediarsi nella parte settentrionale dell'isola. La proclamata Repubblica Turca di Cipro Nord garantì loro il cambio di cittadinanza. Questo ha portato l'etnia turco-cipriota a rappresentare quasi il 30% della popolazione dell'isola. Questi dati sono però contestati sulla base del presupposto che la Repubblica Turca di Cipro Nord non è riconosciuta dall'ONU e dalla comunità internazionale (con eccezione della Turchia), così come non gli è riconosciuto il diritto di creare nuovi cittadini che pertanto continuano a essere considerati cittadini turchi. Il risultato di questa situazione è che stime sulla composizione etnografica della popolazione dell'isola varino ampiamente fra la forchetta di valori qui riportata.
Lo scambio di popolazione forzato e l'insediamento di turchi anatolici sono le principali ragioni che rendono difficile la ricomposizione delle due parti dell'isola. Nel referendum del 2003 infatti la stragrande maggioranza dei greco-ciprioti ha detto no alla integrazione incondizionata con la parte nord dell'isola.
Il greco è parlato soprattutto nel sud dell'isola, mentre il turco nel nord. In realtà, tale divisione risale all'intervento militare turco di Cipro del 1974, in seguito alla quale i greco-ciprioti del nord vennero espulsi verso il sud (in modo analogo, i turchi che abitavano nel sud si spostarono a nord).
Storicamente, comunque, il greco nella sua variante cipriota era parlato da circa l'82% della popolazione ed era ampiamente distribuito nell'intera isola. La restante parte della popolazione è di madrelingua turca. In seguito al dominio britannico, anche l'inglese è ampiamente utilizzato.
È in uso anche un dialetto arabo di tipo siro-palestinese in via di estinzione parlato dalla comunità maronita di Kormakiti, originato da uno stanziamento di cristiani maroniti libanesi nel XII sec. (fonte: Olivier Durand, Dialettologia araba, 2008)
Oggi i greci di religione ortodossa rappresentano oltre l'80% della popolazione dell'isola (poco più di 700.000 abitanti).
Le altre minoranze sono costituite dai turchi (18% della popolazione, di religione musulmana), i quali risiedono per la maggioranza nella parte dell'isola il cui controllo è stato assunto dalla Turchia nel 1974.
Sono altresì presenti una minoranza cattolica armena e una maronita.
Servizio militare maschile obbligatorio a 18 anni. Spese militari Repubblica di Cipro: 320 milioni di $ (5% del P.I.L.) Capacità di dispiegamento: età da 15 a 49 anni: 196.317 (stime del 2000). Repubblica di Cipro.
Guardia Nazionale greco-cipriota (GCNG; include l'aeronautica e la marina militare). Reggimento ellenico delle forze di Cipro (ELDYK). Polizia di stato greco-cipriota. Cipro possiede una buona rete stradale complessivamente lunga 19.525 km, in buona parte asfaltata. Collega le principali città di Cipro. L'unica autostrada a 4 corsie senza pedaggio collega Nicosia a Limassol e Larnaca. Strade principali: Totale: Zona greco-cipriota: 10.663 km (est 1998.); Zona turca-cipriota: 2.350 km (est 1996). Asfaltata: Zona greco-cipriota: 6.249 km (est 1998.); Zona turca- cipriota: 1.370 km (est 1996). Non asfaltata: Zona greco-cipriota: 4.414 km (est 1998.); Zona turca cipriota: 980 km (est 1996). Trasporto pubblico: Il servizio di taxi interurbano consente di raggiungere in auto tutte le principali città dell'Isola (durante il giorno). Tutta l'isola è collegata da frequenti servizi di autobus tranne la Domenica. Linee di autobus collegano le principali città a Nicosia, dove è pure in servizio una linea gialla che collega, a spese del Comune, il centro storico alla periferia. Nicosia (Lefkosia o ?e???s?a in greco, Lefkosa in turco) è la capitale di Cipro. Il nome usato in italiano deriva dalla dizione francese Nicosie usata sotto il dominio dei Lusignano.
A differenza delle altre principali città cipriote, Nicosia non sorge sulla costa ma in posizione relativamente centrale nell'isola, all'interno della piana della Mesaoria, separata dal mare da una catena montuosa.Dopo l'invasione turca del 1974 la città è divisa in una zona sud amministrata dalla Repubblica di Cipro (greco-cipriota) e da una zona nord sotto l'auto-proclamata Repubblica Turca di Cipro Nord. La linea di demarcazione tra le due zone è comunemente chiamata Green Line ed si compone di fili spinati, guarnigioni militari e alcuni tratti di vero e proprio muro: tra le linee militari greco-cipriote e turco-cipriote vi è una terra di nessuno pattugliata dalla missione UNFICYP delle Nazioni Unite che ha il suo quartier generale nel Ledra Palace, un tempo il miglior albergo della città e ora checkpoint per il passaggio tra zona "greca" e zona "turca". Nicosia è l'ultima città europea divisa per le conseguenze di una guerra. La città non ha un municipio, fino ad ora è stato ospitato da sei differenti costruzioni: attualmente si sta progettando la sua costruzione. L'attuale sindaco di Nicosia è Eleni Mavrou.