Brasile

Il Brasile (nome ufficiale in portoghese República Federativa do Brasil, Repubblica Federativa del Brasile) è una repubblica federale democratica dell'America meridionale. Confina a nord con la Colombia, il Venezuela, la Guyana, il Suriname e la Guyana Francese, a sud con l'Uruguay e ad ovest con l'Argentina, il Paraguay, la Bolivia e il Perù. Ad est si affaccia sull'Oceano Atlantico.
Il Paese ha come caratteristica principale la sua immensità: un'immensità fisica, climatica, ambientale e sociale. Esso può essere considerato un Paese in via di sviluppo, un Paese industrializzato, postindustriale o del Terzo mondo a seconda dell'aspetto che ne viene valutato. Può apparire ancora molto arretrato per via delle abissali differenze tra gruppi sociali o a causa delle estensioni forestali rase al suolo per favorire l'agricoltura e le piantagioni. È in via di sviluppo in quanto sta superando la transizione demografica, potenzia le vie di comunicazione, esporta prodotti tropicali e minerali, e stringe relazioni commerciali con nuove nazioni. È infine moderno e post-industrializzato per i suoi grattacieli, per lo sviluppo delle telecomunicazioni e della tecnologia.
Oggi si sta assistendo ad una lenta ma progressiva crescita dei redditi, ad un aumento qualitativo delle relazioni tra le varie regioni, ad un incremento della struttura comunicativa, tutti fattori che consentono al Paese di crescere unitariamente, evitando la sperequazione tra i vari Stati. Inoltre la popolazione aumenta ragionevolmente insieme alla crescita economica, favorita dal Mercosur (Mercato Comune del Cono Sud) e dalla Comunità delle Nazioni del Sud America. Tutte queste premesse unite alla forte e sicura identità nazionale, alla cultura ricca e unitaria, pongono il Brasile in una posizione di primaria importanza per quanto riguarda gli sviluppi futuri dell'economia e della politica sulla scena mondiale.
La scoperta ufficiale del Brasile avvenne il 22 aprile del 1500, per opera dell'esploratore portoghese Pedro Álvares Cabral, che arrivò nella zona dove oggi si trova Porto Seguro, nello stato di Bahia.
La colonizzazione vera e propria ebbe però inizio nel 1532, quando venne fondata la città di São Vicente da Martim Alfonso de Sousa. Nel 1533, il re del Portogallo Giovanni III divise il Brasile in 12 territori (i capitanias) e li concesse a nobili affidatari (i donatários), che di fatto però diventarono signori feudali. Nel 1548, per paura di una secessione, Giovanni III inviò in Brasile come governatore generale Tomé de Sousa, che il 29 marzo del 1549 fondò la capitale São Salvador da Bahia de Todos os Santos. Con l'inizio della colonizzazione ci furono alcuni tentativi di insediamento anche da parte di Francesi e Olandesi. I Francesi, in particolare, tra il 1555 e il 1567, tentarono di stabilirsi nella zona dell'attuale Rio de Janeiro per poi spostarsi dal 1612 al 1614 nell'attuale São Luis. Furono successivamente scacciati grazie al tradimento dell'architetto Jean-Nicolas-Louis Durand, che aveva costruito un fortino nella stessa Rio.
Nel XVII secolo vennero introdotte le coltivazioni del tabacco e specialmente della canna da zucchero, inizialmente a Bahia e successivamente anche a Rio de Janeiro. Questo importante sviluppo dell'agricoltura fu accompagnato dall'arrivo di numerosi schiavi africani, che andavanono a sostituire per il lavoro nella piantagioni le popolazione autoctone, ormai del tutto insufficienti a garantire la sussistenza di un'economia agricola produttiva. Verso la fine del XVII secolo vennero scoperti grandi giacimenti di oro nella regione del Minas Gerais. Nel 1604 gli olandesi guidati da Maurizio di Nassau, attirati dalle ricchezze del territorio, saccheggiarono Bahia e, tra il 1630 e il 1654, si stabilirono nelle colonie costiere del nordeste, continuando a controllare l'interno. Lì si trovarono però in uno stato di continuo assedio, tanto che nel 1661 furono costretti a ritirarsi.
Fin dall'inizio della colonizzazione portoghese, il Brasile fu teatro di rivolte e di movimenti di resistenza degli indigeni, che si unirono poi agli schiavi africani. Alla fine del XVII secolo l'arrivo di un sempre maggior numero di coloni dal Portogallo favorì la formazione dei primi movimenti contro la Corona Portoghese stessa. Alcune di queste guerre furono causate dalla crescita economica, come la Rivolta di Backman nel 1684. Poco più tardi furono fondati due movimenti che si proponevano di programmare l'indipendenza: la Inconfidência Mineira e la Conjuraçâo Baiana. Il primo nacque dalla minoranza creola nella zona del Minas Gerais: nella seconda metà del XVIII secolo, con la perdità di produttività da parte delle miniere, era divenuto difficile pagare tutte le imposte che la Corona Portoghese esigeva. Inoltre il governo portoghese aveva imposto la derrama, una tassa che prevedeva che tutta la popolazione, inclusi coloro che non erano minatori, versasse una cifra pari al 20% del valore dell'oro estratto. I coloni insorsero e iniziarono a cospirare contro il Portogallo. La cospirazione si proponeva di eliminare la dominazione portoghese e creare uno stato libero. La forma di governo doveva essere quella della Repubblica, ispirata alle idee illuministe, che si andavano diffondendo in Europa e in particolare in Francia, e che avevano recentemente portato, dopo la guerra d'indipendenza americana, alla nascita degli Stati Uniti d'America. I leader del movimento furono però catturati e inviati a Rio de Janeiro, dove furono condannati a morte e giustiziati. La Congiura Baiana, invece, fu un movimento che partì dalla fascia più umile della popolazione di Bahia, e che vide una grande partecipazione da parte di neri e mulatti. I rivoltosi volevano l'abolizione della schiavitù, l'istituzione di un governo egalitario e l'instaurazione di una Repubblica a Bahia.
Tra il 1756 e il 1777 il marchese di Pombal attuò una politica riformatrice, accentrando il potere politico-amministrativo nelle mani del viceré (il Brasile era stato costituito in Viceregno nel 1717) a scapito dei donatários e dei Gesuiti che furono espulsi nel 1759. Nel 1763 la capitale fu trasferita a Rio de Janeiro e nel 1775 venne abolita la schiavitù degli indiosNel 1807 l'invasione da parte delle truppe francesi di Napoleone Bonaparte obbligarono il re del Portogallo Giovanni VI a fuggire in Brasile. Nel 1808 il re giunse a Rio de Janeiro, dopo avere stipulato un'alleanza difensiva con l'Inghilterra (che avrebbe fornito la protezione navale durante il viaggio). Allo stesso tempo i porti brasiliani si aprirono a nuove nazioni amiche, ponendo fine allo status di colonia del paese.
Questo fatto irritò coloro che esigevano il ritorno di Giovanni VI in Portogallo e la restaurazione della condizione di colonia per il Brasile. Nel 1821 il re decise allora di lasciare suo figlio Pietro IV come reggente del Brasile, mentre egli rientrò a Lisbona. Pietro, nonostante le pressioni dei liberali che tentavano di convincerlo a tornare in patria, decise invece di rimanere in Brasile, nel cosiddetto Dia do Fico (che letteralmente significa giorno del "io resto", in portoghese "Eu fico"). Il Portogallo, che si trovava già in condizioni abbastanze difficili, non poté più conservare il dominio sul Brasile; Pietro (che prese il nome di Pietro I del Brasile) poté allora facilmente dichiararne l'indipendenza il 7 settembre del 1822.
Dopo la separazione dal Portogallo il Brasile si trasformò in una monarchia costituzionale. Pietro I, alla morte del padre, tornò in Portogallo per assicurare la successione al trono a sua figlia Maria II del Portogallo.
Pietro II del BrasileIl figlio di Pietro I, Pietro II, a soli quattordici anni fu incoronato come nuovo imperatore del Brasile nel 1831, dopo l'abdicazione del padre.
Tra il 1825 e il 1828 si combatté una guerra con l'Argentina per il possesso della Banda Oriental, che si concluse il raggiungimento dell'indipendenza da parte dell'Uruguay (che si era pochi anni prima separato dal Brasile per unirsi all'Argentina). Tra il 1836 e il 1842 si verificò un tentativo secessionista della Repubblica del Rio Grande do Sul, al quale partecipò anche Giuseppe Garibaldi. Dal 1850 al 1852 il Brasile, fattosi sostenitore dei movimenti liberali moderati, si alleò con l'Uruguay e sostenne una nuova guerra contro l'Argentina contribuendo alla caduta del dittatore argentino Juan Manuel de Rosas.
Il 1860 fu un anno di fondamentale importanza per lo sviluppo economico, in quanto si introdusse la coltura del caffè nelle province di Rio de Janeiro e di São Paulo. Nel Sudeste i baroni del caffè superarono così gli antichi coltivatori del cotone e di canna da zucchero, mentre cominciava a farsi sentire anche un notevole afflusso di genti europee che immigravano nel paese, soprattutto italiani.
Tra il 1865 e il 1870 l'Argentina, l'Uruguay e il Brasile combatterono una guerra contro il Paraguay, che si concluse con la perdita, da parte del Paraguay stesso, delle regioni a nord del fiume Apa. A partire dal 1870 si registrò una notevole crescita dei movimenti repubblicani, che nel 1888 ottennero l'abolizione della schiavitù. Nel 1889, infine, scoppiò una rivoluzione incruenta che costrinse Pietro II ad abdicare: venne proclamata la Repubblica, e si adottò la Costituzione federale. Il passaggio dalla Monarchia alla Repubblica era così ultimato, senza alcun ricorso alla violenza. La famiglia imperiale, infatti, poté in tutta sicurezza tornare in Europa.
Deodoro da Fonseca, che aveva guidato il colpo di stato del 1889, divenne il primo presidente del Brasile. Per il nuovo stato si scelse come nome quello di Repubblica degli Stati Uniti del Brasile, che fu poi camibato in Repubblica Federale del Brasile. Dal 1889 al 1939 la presidenza si alternò tra i due stati principali, quello di São Paulo e quello del Minas Gerais. In questo periodo il sistema economico del Brasile poggiava soprattutto sull'esportazione del caffè, coltivato nella zona di São Paulo, e sulla produzione di latte, nel Minas Gerais, tanto che la politica di questi anni fu definita come la politica del caffellatte. Verso la fine del XIX secolo il caffè divenne il primo prodotto di esportazione del paese superando lo zucchero, e favorendo così una grande crescita economica. Tuttavia tra il 1926 e il 1930 si registrò un crollo dei prezzi del caffè e una conseguente depressione economica alla quale fecero seguito violente agitazioni sociali.
Nel 1930, Getúlio Vargas, candidato del partito liberal-progressista Alleanza Nazionale Liberale, venne eletto presidente della Repubblica. Nel 1931, avendo riunito molti poteri nelle sue mani suscitò l'indignazione degli oppositori, in massima parte esponenti della classe media paulista. Nel 1934, allora, messo sotto pressione, fu costretto a promulgare una Costituzione democratica, con la quale concesse il diritto di suffragio alle donne. Nel 1937 Vargas, avendo sciolto il Congresso Nazionale e i partiti, e avendo revocato molte delle libertà dei singoli individui, instaurò una dittatura (quella del cosiddetto Estado Novo) di ispirazione fascista, che durò fino al 1945. Nel 1942, sotto la pressione degli Stati Uniti d'America, Vargas dichiarò guerra alle potenze dell'Asse e un corpo militare brasiliano fu inviato a combattere in Italia e in Nordafrica. Nel 1945 Vargas fu deposto da un colpo di stato militare che impose l'adozione di una nuova Costituzione, democratica e federale. Tra il 1950 e il 1954 Vargas fu rieletto alla presidenza e si verificò una nuova svolta nazionalista e radicale. Tuttavia nel 1954 le forze militari conservatrici gli si rivoltarono contro, e lo statista si suicidò.
In seguito alla fine della dittatura di Vargas e alla promulgazione della nuova Costituzione Federale del 1946, il Paese visse, tra il 1946 e il 1964, una fase storica durante la quale si susseguirono più governi democratici. Nel gennaio del 1956 fu eletto il social democratico Juscelino Kubitschek, ex governatore del Minas Gerais, ed ebbe inizio un periodo di forte industrializzazione e di imponenti lavori pubblici, come la costruzione della nuova capitale, Brasilia, nel 1960. Si registrò tuttavia un netto peggioramento della situazione finanziaria, con forte inflazione e raddoppio del debito estero. Tra il 1961 e il 1964 ci fu la presidenza di João Goulart, del partito cristiano democratico, che cercò di frontaggiare la crisi economica promuovendo una riforma agraria e la nazionalizzazione delle compagnie petrolifere.
Nel 1989 si svolsero le prime elezioni libere dopo 25 anni di dittatura, e furono vinte Fernando Collor de Mello, leader del nuovo Partito di Ricostruzione Nazionale, tendenzialmente liberal-conservatore. Nel 1991 il Brasile diede vita all'alleanza economica chiamata Mercosur assieme ad Argentina, Uruguay e Paraguay. Nel 1992 il presidente Collor fu destituito con l'accusa di corruzione, evasione fiscale ed esportazione di valuta. Dal 1992 al 1995 ci fu la presidenza di Itamar Augusto Cautiero Franco che organizzò un referendum costituzionale. Questo, svoltosi il 21 aprile 1993, confermò il regime presidenziale proclamato nel 1988. Nel 1994 Fernando Henrique Cardoso conquistò la presidenza e, attraverso delle riforme che prevedevano la privatizzazione delle imprese e il rigore finanziario, riuscì ad arrestare l'inflazione, a rilanciare l'economia nazionale e a stabilizzare le tensioni sociali. Nel 1997 ottenne un emendamento costituzionale che gli permise di ricandidarsi alla presidenza. Nel 1998 si registrarono delle considerevoli fughe di capitali che gettarono il Paese nel caos, ma Cardoso, rieletto, riuscì a convincere il Fondo Monetario Internazionale ad approvare un piano di intervento triennale per il Brasile, al quale furono erogati in prestito 41,5 miliardi di dollari. Infine, confermò la presenza brasiliana nel Mercosur. Tra il 2000 e il 2001 il Brasile festeggiò il suo 500° anniversario della scoperta. L'evento, particolarmente significativo, fu causa di alcune manifestazioni di protesta da parte degli indios, da sempre relegati ai margini del sistema statale. Nelle elezioni presidenziali del 2002-2003 si affermò Luiz Inácio Lula da Silva che è tuttora il presidente in carica. Il suo programma, che garantiva provvedimenti per favorire la giustizia sociale, riscosse ampi consensi, in particolare tra i meno agiati. Tuttavia, la protesta degli strati più poveri della popolazione riesplose di fronte al nuovo piano economico. Venne quindi approvata una riforma delle pensioni e varato il programma Fame zero per affrontare il problema della denutrizione, diffuso in tutto il Paese. Nel 2004 il Brasile fondò con gli altri Paesi dell'America Latina la Comunità delle Nazioni del Sud AmericaNel territorio del Brasile si individuano:
il massiccio della Guyana l'altopiano del Brasile la depressione amazzonica. Da un punto di vista geografico il paese è inoltre diviso in 5 grandi regioni geografiche (região, pl. regiões), queste sono usate talvolta anche per fini statistici e non hanno dunque rilevanza da un punto di vista amministrativo; gli stati sono così distribuiti:
il Nord o Amazzonia (Região Norte): Acre, Amapá, Amazonas, Pará, Rondônia, Roraima, Tocantins il Nord-Est (Região Nordeste): Alagoas, Bahia, Ceará, Maranhão, Paraíba, Pernambuco, Piauí, Rio Grande do Norte, Sergipe il Sud-Est (Região Sudeste): Espírito Santo, Minas Gerais, Rio de Janeiro, São Paulo il Sud (Região Sul): Paraná, Santa Catarina, Rio Grande do Sul il Centro-Ovest (Região Centro-Oeste): Goiás, Mato Grosso, Mato Grosso do Sul, Distrito Federal do Brasil Il fiume più importante è il Rio delle Amazzoni, che attraversa la foresta amazzonica.
Cascate dell'Iguazú.Ai confini con Argentina e Paraguay si trovano le più grandi cascate del mondo: le cascate dell'Iguazú, che si trovano all'interno di un Parco Nazionale. Sono 275 cascate che scendono da varie altezze per circa 4 Km.
Tra i fiumi più importanti, il Paraná e il São Francisco e immancabilmente il Rio delle Amazzoni lungo 6280 km per 4000 navigabili, mentre il São Francisco è lungo 2900 km per la metà navigabili.
Caratteristiche del clima: due stagioni una umida ed una arida.
Con circa 190 milioni di abitanti, il Brasile è il paese più popoloso dell'America Latina ed il quinto Paese più popoloso del mondo. Grazie all'eccezionale estensione del suo territorio, la densità del Brasile si rivela decisamente bassa: solo 21 ab./km². La popolazione, tuttavia, risulta distribuita in modo fortemente squilibrato. La densità è più alta nel litorale e nell'entroterra del centro-sud, ed è più bassa nel nord-ovest.
Il Brasile ha una società multietnica.
La popolazione brasiliana è, principalmente, discendente degli indios, coloni portoghesi, schiavi africani e di diversi gruppi di immigrati, che sono arrivati nel Brasile soprattutto fra il 1820 e il 1970. Gli immigrati erano principalmente italiani e portoghesi, ma anche tedeschi, spagnoli, giapponesi e siriani-libanesi.[2]
Secondo il IBGE, la maggioranza della popolazione brasiliana si considera di razza o colore bianca (49,7%). Il 42,6% si considera di colore marrone (mulatti, meticci, etc) e il 6,9% di colore nera. 0,5% della popolazione è di origine asiatica e 0,3% sono indios[3]. Anche le etnie si trovano più o meno squillibrate sul territorio. Tuttavia, in tutto il Paese la popolazione ha un certo grado di ascendenza europea, africana ed di índios.[4]
Bianchi: I bianchi si trovano in tutto il Brasile, ma sono più numerosi in proporzione negli stati del sud e del centro sud, come negli stati di Santa Catarina, Paraná, Rio Grande do Sul e San Paolo. I motivi sono perché questi stati hanno ricevuto molti immigrati europei, in particolare nel 19 secolo. Neri: I neri sono presenti in tutto il Brasile, ma sono più numerosi in proporzione negli stati della costa centrale, come in tutto il Nord-est del Brasile, ma anche nello stato di Espirito Santo, Rio de Janeiro, e negli stati di Minas Gerais e San Paolo. Il motivo è perche hanno ricevuto un gran numero di africani a lavorare in canna da zucchero, miniere d'oro e nelle piantagioni di caffè.[5] Mulatti e meticci: Secondo studi genetici, la maggior parte dei brasiliani hanno un certo grado di antenati con razza mista. Un recente studio ha mostrato che l'86% dei brasiliani hanno almeno un antenato africano e che gran parte della popolazione "bianca" ha antenati africani ed índios. [6][7] Asiatici: Gli asiatici sono il 0.5% della popolazione brasiliana[5]. La maggioranza degli asiatici sono di origine giapponese, anche se negli ultimi decenni sono arrivati molti coreani e cinesi nel Brasile[8]. Si stima che siano 1,5 milione i brasiliani di origine giapponese, 190 mila i cinesi[8] e 100 mila i coreani[8]. Gli asiatici di origine giapponese sono più comuni negli stati di San Paolo[9], Paraná[9], Mato Grosso do Sul[9] e Pará[9]. Amerindi: La maggioranza degli amerindi si trovano negli stati del nordLa religione predominante è quella cattolica (73,6%), il che rende il Brasile il Paese con il maggior numero di cattolici del mondo; assai più modeste percentuali praticano confessioni e culti diverse, come il protestantesimo 15,4%, ortodossia, buddhismo, ebraismo, islam, eccIl portoghese è la lingua ufficiale del Brasile ed è parlato da quasi tutti i suoi abitanti[18] 180 lingue dei nativi americani sono parlate da circa 460 mila indios brasiliani.[19][20]
Il tedesco e l'italiano sono parlati da numerosi comunità nel sud Brasile.[21][22] La maggioranza dei brasiliani di pelle bianca è di origine portoghese, tedesca ed italiana, ma parlano soltanto il portoghese, tuttavia c'è un'importante comunità nello stato del Rio Grande do Sul che ancora parla vari dialetti italiani il piu' parlato tra questi è il veneto con influenze dal portoghese.[23] I brasiliani di pelle meticcia o proprio scura sono invece originari delle ex-colonie portoghesi principalmente da Angola e Mozambico.
Per analizzare in dettaglio la politica estera di questo Paese si può ricorrere ad uno schema di cerchi concentrici, ognuno riguardante un ambito delle relazioni internazionali brasiliane. Partendo dall'interno di questo schema, nel primo cerchio troviamo il Mercosur.Il Mercato Comune del Cono Sud fu istituito il 26 Marzo 1991 ed era composto inizialmente da: Argentina, Paraguay, Uruguay e lo stesso Brasile; oggi comprende anche il Venezuela, entrato dopo la recente ratifica del governo brasiliano. L'obiettivo del Mercosur è quello di raggiungere un mercato comune con l'abolizione delle tasse doganali. Per ulteriori informazioni confronta la voce Mercosur.Il secondo cerchio concentrico riguarda l'attenzione del Brasile verso gli altri Stati sudamericani con i quali vuole attuare un programma di collaborazione politica, culturale ed economica; tra questi paesi esisteva una cooperazione che prima si chiamava CASA e dall'Aprile del 2007 ha preso il nome di UNASUR. Il terzo cerchio concentrico è costituito dall'alleanza del Brasile con i Paesi emergenti dei continenti in via di sviluppo. In particolare, esistono rapporti con la Repubblica sudafricana per quanto riguarda l'Africa e con l'India, in rappresentanza dell'Asia. Questo accordo tuttavia si trova ancora in uno stato embrionale, in quanto avvengono ancora pochi scambi commerciali, ma le previsioni per la crescita dei rapporti economici sono ottimistiche.Per quanto riguarda poi in particolare l'Asia è palpabile la notevole presenza di mercati asiatici in Brasile, nonché la notevole quantità di esportazioni brasiliane in Asia (45 miliardi di attivo commerciale) che riguardano materie prime insieme ad alcuni prodotti finiti.Il quarto cerchio è costituito dal rapporto con i Paesi industrializzati. Il primo partner commerciale del Brasile è l'Unione Europea considerata nel complesso. Esiste un ottimo rapporto con gli USA che non hanno buone relazioni con tutti i paesi dell'America latina: il Brasile svolge un importante ruolo di mediazione tra i due blocchi, anche se con cautela in quanto non desidera spiccare nei confronti degli altri Paesi.Il quinto ed ultimo cerchio riguarda la volontà del Brasile di entrare come stato permanente nel consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (gli stati permanenti sono: USA, Russia, Cina, Regno Unito e Francia) e di avere un maggiore peso anche all'interno dell'Organizzazione Mondiale del Commercio in qualità di capofila degli altri Paesi Sudamericani.
Prodotto Nazionale Lordo: 1.269 trilione $ (10° posto nella classifica mondiale)[24]. Punti di forza: l'industria locale è ben sviluppata e assicura al paese una posizione dominante nella regione. Immense le risorse agricole e zootecniche (caffè, cacao, soia, mais, canna da zucchero, bovini). Ampi giacimenti d'oro, d'argento e di ferro. È uno dei più importanti produttori di acciaio e petrolio.
Le dissestate finanze regionali rischiano di mettere a repentaglio la stabilità economica. Gli investimenti esteri sono frenati dalle imposte sulle attività economiche e dalla corruzione. La vulnerabilità dell'economia è causata dalle fluttuazione dei prezzi delle materie prime.
Nel periodo 2003-2006 Il Brasile ha avuto una crescita economica del 3,3%, in confronto ad una media per i paesi sviluppati del 7,3%. Il trasporto via mare è strategico ma molti scali sono strutturalmente arretrati. Le strade ed i quartieri residenziali delle grandi città sono abnormemente sviluppati in rapporto alle esigenze funzionali collettive.
San Paolo del Brasile, la più grande città brasiliana.Gli interventi pubblici sono stati sovrabbondanti per ispirazione grandiosa ma hanno avuto poca sintonia con le possibilità di sviluppo. Il paese è profondamente urbanizzato ma il costo del lavoro è alto. La lunga abitudine alla burocrazia ed al gravoso prelievo fiscale non è stata efficacemente contrastata dal governo riformatore di Lula da Silva, al potere dal 2002. Il nuovo corso si è sostanzialmente saldato a quello del vecchio apparato di potere. I programmi non si sono aggiornati alle esigenze di mercato: in Brasile l'autorità centrale interviene sempre con iniziative di programma unilaterale. Tuttavia le grandi possibilità nelle forniture di biocombustibili, soia e minerali mantengono alto l'interesse per il paese. Nel 2006 gli investimenti sono cresciuti del 7% ed i salari del 8%. Gli ostacoli alla liberalizzazione dell'economia continuano ad essere forti in un contesto internazionale favorevole ad eliminarli.
Dal 2006 l'economia ha ripreso a crescere a un vigore superiore (nel 2006 l'economia è cresciuta del 3,8% e nel 2007 del 5,4%) anche grazie al nuovo progetto di accelerazione della crescita economica, il PAC.
Da sola produce il 10 per cento del reddito brasiliano, ed occupa soprattutto i territori pianeggianti della costa atlantica. Le coltivazioni principali sono il caffè, di cui è primo esportatore al mondo, la soia (secondo dopo gli Stati Uniti) e il frumento (specie nel Sud), ma anche riso, mais, canna da zucchero e cacao. La produzione è in prevalenza rivolta all'esportazione, e ciò obbliga il paese a importare derrate alimentari per far fronte al fabbisogno alimentare interno.
L'agricoltura del Brasile presenta ancora strutture perlopiù di tipo coloniale: l'1% dei proprietari possiede il 40% dei terreni coltivabili, organizzati in grandi proprietà fondiarie in cui si pratica per lo più l'allevamento estensivo, oppure aziende capitalistiche dedite all'agricoltura di piantagione. Esistono anche i minifundos, piccole proprietà gestite da agricoltori più poveri e coltivate a mais, riso, manioca e frumento.
29,3% dei brasiliani vivono sotto la linea di povertà. La popolazione povera vive, soprattutto, nelle favelas delle grandi città e nelle regioni più povere del Brasile (il Nord e il Nord-est). Il Brasile è un paese di contrasti tra ricchi e poveri. Molte città nelle regioni Sud e Sud-est hanno un grande sviluppo sociale. Per esempio, la città di São Caetano, nello stato di San Paolo, ha un Indice di sviluppo umano di 0,919, superiore a quello di Portogallo (0.897); di contro, la città di Manari, nello stato di Maranhão, ha un ISU di 0,467, lo stesso della Tanzania, nell'Africa.[26]
Ci sono anche differenze razziali: i brasiliani di origine europea o asiatica sono più ricchi che i brasiliani di origine africana. Un brasiliano nero guadagna la metà della retribuzione di un bianco. I neri ed i meticci sono 65% della popolazione povera ed i bianchi 36%.Sin dal sedicesimo secolo, le chiese ed i conventi cattolici del Brasile presentavano decorazioni di stile europeo, realizzate spesso da artigiani brasiliani addestrati alle tecniche di oltreoceano. Durante i secoli diciassettesimo e diciottesimo, i modelli barocco e rococò, importati dal Portogallo, influenzarono in maniera determinante l'architettura religiosa del Brasile. Molte di queste chiese possono essere ammirate ancora oggi.
L'artista più interessante dell'intero periodo coloniale fu senz'altro lo scultore e architetto Antônio Francisco Lisboa (1738-1814), meglio noto con il nome di Aleijadinho. Autodidatta, figlio di un colono portoghese e di una schiava, sviluppò una notevole maestria nelle più raffinate decorazioni rococò e le sue sculture lignee policrome e le statue di pietra esprimono una grandiosità di sentimenti fuori dal tempo. Aleijadinho, nonostante avesse contratto una grave malattia deformante, continuò a lavorare ugualmente per altri trent'anni, con lo scalpello ed il mazzuolo legati al polso. La sua arte può essere apprezzata nelle molte chiese barocche dello stato natio di Minas Gerais, specialmente nella città di Ouro Preto e nella zona circostante. Nella Chiesa del Bom Jesus de Matosinhos nella città di Congonhas do Campo, Aleijadinho scolpi nella pietra, a grandezza naturale, le statue dei dodici Profeti poste sulla scalinata e sul loggiato esterni. Di fronte alla scalinata della chiesa, in sei piccole cappelle devozionali, creò le stazioni della Via Crucis con 66 statue in legno di cedro.
Durante gli ultimi 40 anni del secolo diciottesimo, specialmente a Rio de Janeiro, apparvero i segni di un'arte nuova, non più dominata dai temi religiosi. Diventarono sempre più frequenti nella produzione artistica di Rio opere di contenuto mondano, come i ritratti di personaggi famosi.All'inizio del diciannovesimo secolo, con il trasferimento in Brasile della corte reale portoghese, determinato dall'invasione del Portogallo da parte delle truppe di Napoleone, si assiste ad un processo di "europeizzazione" della vita culturale. Dom João VI, il re portoghese fuggitivo, incoraggiò la vita intellettuale di Rio de Janeiro, fondando istituzioni culturali come la Stampa Regia e la Biblioteca Nazionale. Inoltre, portò con se un gruppo di maestri francesi per creare in Brasile un'Accademia delle Arti, sul modello di quelle europee, e introdurre lo stile neoclassico nel piano di ammodernamento di Rio de Janeiro come capitale del Regno. Facevano parte del gruppo artisti come i fratelli Taunay, l'architetto Auguste Grandjean de Montigny (1776-1850) ed il pittore Jean-Baptiste Debret (1768-1848), che con i suoi quadri ha lasciato una preziosa documentazione iconografica del paesaggio, della gente e delle abitudini rurali e cittadine dell'epoca. L'impronta lasciata da Debret e dai suoi colleghi fu tale che il neoclassicismo ha dominato le arti figurative brasiliane fino al periodo repubblicano.
Il calcio (futebol) è lo sport più seguito e più amato. La passione calcistica coinvolge migliaia di ragazzini fin da tenera età, il Brasile risulta essere il paese dove il calcio è più popolare nel mondo. La Nazionale brasiliana, nota informalmente come Seleção (Selezione), è la Nazionale di calcio più titolata del mondo, vantando 5 campionati mondiali vinti 1958, 1962, 1970, 1994, 2002 e 8 Coppe America 1919, 1922, 1949, 1989, 1997, 1999, 2004, 2007.
Inoltre è l'unica Nazionale di calcio ad essersi sempre qualificata alla fase finale di tutte le edizioni del Mondiale. Alcuni dei suoi giocatori sono considerati tra i più forti di sempre, come Pelè, Didì, Vavà, Jairzinho, Carlos Alberto, Zico, Falcão, Romario, Bebeto.
Tra i giocatori in attività i più rappresentativi vi sono Cafu, Roberto Carlos, Rivaldo, Ronaldo, Kaká, Robinho ,Ronaldinho e Alexandre Pato
Il Brasile ha ospitatato una volta un'edizione della Coppa del mondo FIFA, nel 1950. Nella partita decisiva perse per 2-1 contro l'Uruguay al Maracanã.
Dopo la rinuncia della Colombia alla candidatura per ospitare il campionato del mondo 2014 il 30 ottobre 2007, la FIFA ha confermato che i mondiali del 2014 si svolgeranno in BrasileIn Brasile ci sono diversi tipi di carnevale a seconda della regione che vai. Quello che attrae più turisti brasiliani è il carnevale di Salvador de Bahia, mentre quello che più attrae turisti stranieri è quello di Rio de Janeiro. Il carnevale di Rio de Janeiro è considerato il più trasgressivo e più importante del mondo, ogni anno sono milioni di turisti provenienti da tutto il mondo che si recano alla manifestazione più importante, dove una folla immensa tra musica e festa vengono spinti enormi carri con varie rappresentazioni di tutti i colori e ballerine brasiliane che ballano a suon di samba. in Brasile viene svolto normalmente quaranta giorni prima della quaresima a secondo dell'anno dura circa due settimane e viene svolto nello stesso periodo in tutto il Paese. Nei giorni di festa del carnevale il paese vanta una forte crescita economica.
Un'altro carnevale importante e tradizionale è quello di Olinda, dove la folla va in giro con grosse fantasie in blocchi tradizionali.
Brasilia (Brasília in portoghese) è la capitale del Brasile. È una delle capitali mondiali di più recente costruzione e costituzione, essendo stata costruita tra il 1956 ed il 1960 ed essendo capitale dal 21 aprile 1960. In precedenza la capitale del Brasile era Rio de Janeiro.
Brasilia è compresa nel Distretto Federale, creato da Juscelino Kubitschek all'interno dello stato di Goiás. Il Distretto è toccato dai fiumi Preto, ad est, e Descoberto, ad ovest. Brasilia è situata sul Planalto Central, un altopiano ad un'altitudine di circa 1.000 metri sul livello del mare. Dista 207 km da Goiânia, 1.531 km da Salvador, 930 km da Rio de Janeiro, 716 km da Belo Horizonte e 1.015 da San Paolo del Brasile.
La città ha inverni secchi ed estati umide. Durante la stagione umida, l'umidità relativa dell'aria raggiunge livelli critici nelle ore più calde del giorno. Durante la stagione secca, la temperatura si abbassa e può raggiungere minimi giornalieri di 13°C a luglio.
La temperatura media è di 20.5°C. Il mese più caldo è settembre, con massime medie di 28°C e minime medie di 16°C. Il mese più freddo è luglio, con massime medie di 25°C e minime medie di 13°C. La differenza mensile fra le massime medie è intorno ai 3°C, fra le minime medie intorno ai 5°C.
La temperatura minima assoluta mai registrata è stata di 1.6°C(nel 1975), la massima di 34.5°C(nel 1964).
Il distretto federale ha un governo autonomo e poteri legislativi, ma quello giudiziario è detenuto dall'Unione. Il Governatore Distrettuale viene eletto direttamente ogni 4 anni (oggi é Arruda). Le leggi locali sono stabilite da un'assemblea legislativa anch'essa eletta dalla popolazione residente. Il distretto possiede lo status di stato federale in molti altri aspetti. Ha rappresentanti propri sia nella Camera Bassa del Congresso (Câmara Federal), sia nel Senato nazionale.
Inoltre, Brasilia è sede del governo federale del paese. Il ramo esecutivo è rappresentato dal Palácio do Planalto (l'ufficio presidenziale) e i vari ministeri sono dislocati lungo l'Asse Monumentale. Anche i poteri legislativo e giudiziario vi hanno sede.
Il presidente Juscelino Kubitschek ordinò la costruzione di Brasilia, ponendo in atto un articolo della costituzione repubblicana del paese, lungamente trascurato, nel quale si stabiliva che la capitale sarebbe dovuta essere trasferita da Rio De Janeiro. Il suo principale pianificatore urbano fu Lúcio Costa. Oscar Niemeyer fu l'architetto capo della gran parte degli edifici pubblici e Roberto Burle Marx ebbe l'incarico di landscape designer. Il piano urbanistico fu basato sulle teorie di Le Corbusier. Brasilia fu costruita in 41 mesi, dal 1956 al 21 aprile 1960, quando fu ufficialmente inaugurata.
Dal 1763 al 1960, la capitale del Brasile fu Rio de Janeiro, e le risorse tendevano ad essere concentrate nella regione sud-orientale del paese. La posizione centrale di Brasilia fece sì che la capitale divenisse maggiormente "neutrale", rispetto alle varie regioni. L'idea di situare la capitale del Brasile nell'interno risale alla prima costituzione repubblicana del 1891, che definiva a grandi linee il luogo in cui creare il distretto federale, ma il sito fu definito soltanto nel 1922. La posizione di Brasilia avrebbe promosso lo sviluppo della regione centrale del Brasile ed avrebbe meglio integrato l'intero territorio brasiliano.
Una leggenda afferma che nel 1883 il prete italiano Giovanni Bosco ebbe un sogno profetico, in cui descrisse una città futuristica che corrispondeva più o meno all'ubicazione di Brasilia. Oggi, a Brasilia, vi sono numerosi riferimenti a questo educatore che fondò la Congregazione dei Salesiani. Una delle principali cattedrali porta il suo nome, cosí come l'"eremida Dom Bosco", punto panoramico dove Giovanni Bosco avrebbe affermato che sarebbe nata questa città "dai frutti giganteschi".Il piano urbanistico realizzato da Lúcio Costa era dettagliato e meticoloso. Stabilisce quali zone devono essere residenziali, quali commerciali, quali banchiere, quali ospedaliere. Limita le aree industriali, le zone in cui certi edifici possono essere costruiti e quanto questi edifici possono essere, ecc. Gli edifici residenziali presenti nel Plano Piloto, per esempio, possono avere un'altezza massima di sei piani, organizzati in accordo con le coordinate cardinali che fungono come indirizzo.
Il Senato NazionaleAlla base del progetto della città c'era una semplice croce. Citando Costa: il progetto "nasce dal gesto primario di qualcuno che segna un luogo per prenderne possesso: due assi che si incrociano ad angolo retto, il segno stesso della croce". [1] Tuttavia, la croce dovette essere adattata alla topografia del luogo, poiché erano già previsti progetti per un lago artificiale, e la città assunse la forma di un aeroplano.
La fusoliera dell'aeroplano contiene i ministeri, gli edifici governativi, il Senato e la Camera dei Deputati e una futuristica cattedrale, progettata da Oscar Niemeyer. Vi è anche un'altissima torre televisiva, che offre vedute spettacolare della città e del lago.
Le ali dell'aeroplano sono chiamate Ala Nord e Ala Sud: ognuna di esse è lunga circa 7 km. Il viale che si trova fra il lago e le ali è chiamato L4 Sul o L4 Norte, a seconda dell'ala.
Un ampio viale ad alta velocità, chiamato Eixo Rodoviário o "Eixao", collega le due ali tramite un sottopasso che scorre sotto la stazione centrale degli autobus, dove sono situati il distretto bancario e quello alberghiero. Gli indirizzi 100 e 300 stanno sul lato ovest dell'Eixo, e i 200 e i 400 sul lato est. Lungo queste strade vi sono le aree residenziali chiamate Super Quadra Sul e Super Quadra Norte. Sono costituite da blocchi di 11 condomini, di tre o sei piani: ogni edificio è identificato da una lettera. Fra i blocchi sono situate scuole e chiese per i residenti. Le strade commerciali tipicamente separano una Super Quadra dall'altra.
Brasilia dal satelliteLa città ha anche uno zoo, nei pressi dell'aeroporto internazionale, che ospita animali nativi della regione del Cerrado. Il lago è circondato dalle ambasciate, da circoli ricreativi e abitazioni lussuose, e da un enorme parco, chiamato Parque da Cidade ("Parco della Città"), che offre ampio spazio per correre in bicicletta, fare jogging ed entrare in contatto con la natura.
Una delle principale critiche a Brasilia è che sono stati presi poco in considerazione i pedoni. La città fu progettata durante l'avvento dell'età dei motori: nel piano originale non vi erano semafori, tutte le auto viaggiavano percorrendo cavalcavia o tunnel, per evitare intersezioni a raso. Attualmente, poiché nel progetto-pilota (Plano Piloto) erano previsti 200.000 abitanti, il piano urbanistico è divenuto obsoleto. La soluzione adottata dalla città è stato il tracciamento di migliaia di strisce pedonali su tutte le strade. Recentemente, sempre per alleviare questo problema, è stata costruita una metropolitana, ma ci sono ancora numerose stazioni incomplete. È stata completata una linea per l'Ala Sud, che prosegue fino all'importante città satellite di Taguatinga. Benché i trasporti pubblici siano presenti in abbondanza, l'automobile rimane un mezzo di trasporto popolare a Brasilia.
Un'altra critica è il dislocamento dei residenti poveri in città satelliti troppo lontane, come Santa Maria, São Sebastião, Gama, Ceilândia e Sobradinho. Questi centri sono collegati alla città da autobus e da un sistema di transito rapido di superficie. Gli abitanti di queste città satellite vivono in condizioni inferiori rispetto a quelle del progetto-pilota a causa della politica abitativa adottata dal Governatore Joaquim Roriz, che ha attratto verso la capitale molti abitanti di regioni povere del paese in cambio di una piccola tenuta, affollando il territorio del Distretto Federale. Quando si parla di Brasilia, queste città satellite sono raramente prese in considerazione, nonostante la loro popolazione sia largamente superiore a quella del progetto-pilota. Tuttavia, Brasilia è la città con il più alto indice di sviluppo umano (HDI) dell'intero Brasile.
In base al piano originale - che Brasilia deve seguire - la città è costantemente in costruzione.
L'UNESCO ha dichiarato Brasilia Patrimonio dell'Umanità.

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