Botswana

La Repubblica del Botswana (Lefatshe la Botswana) è uno Stato dell’Africa del Sud.
Confina con il Sudafrica a Sud, la Namibia ad Ovest, lo Zambia a Nord e lo Zimbabwe a Nord-Est. Non ha sbocchi sul mare. Già protettorato britannico del Bechuanaland, il Paese si è reso indipendente il 30 settembre 1966 adottando il nome di “Botswana”, che riprende quello del principale gruppo etnico, gli Tswana.
La capitale è Gaborone.
Prima del contatto con gli Europei, il Botswana era popolato da tribù Tswana dedite all’agricoltura e alla pastorizia.
Nel 1885 viene istituito il Protettorato del Bechuanaland sotto il controllo dell'Impero britannico.
Il Paese guadagna progressivamente maggiore autonomia fino a diventare indipendente il 30 settembre 1966 sotto la guida del leader indipendentista Seretse Khama. Questi ha egemonizzato la scena politica fino alla sua morte, nel 1980, cedendo il posto a Quett Ketumile Joni Masire. Masire ha tenuto lungamente le redini del Paese, prima di ritirarsi nel 1998. La presidenza è passata allora a Festus Mogae.
Nel 1994 è il primo paese a uscire dalla classifica dei Paesi Meno Sviluppati (LDC) stilata dall'ONU
Il territorio del Botswana era occupato prevalentemente dal Deserto del Kalahari, che copre circa il 70% della superficie del Paese.
Nel Nord-Ovest del Paese si trova il Delta dell’Okavango; si tratta del più grande delta interno del mondo.
Il Paese conta 1,640,115 abitanti (2005), concentrati prevalentemente nell’Est del Paese. Tenuto conto che nel 1971 la popolazione era di circa 574,000 unità, si può dire che in trent'anni essa si sia triplicata con una crescita annua che si aggira attorno al 2%.
Il tasso di crescita della popolazione è dello 0%, con un indice di natalità di 23,33 nati per 1.000 abitanti e di mortalità di 29,36 morti per 1.000 abitanti (2005).
Come in molti alti Paesi dell’Africa australe, in Botswana l’epidemia di AIDS è molto diffusa: il 38,8% degli adulti, pari a 350.000 persone, è affetto dal virus HIV. Nel 2003 si sono registrate 33.000 morti per AIDS. L'AIDS ha ridotto l'aspettativa di vita a 30 anni, il valore minimo del mondo, quando 10 anni fa era di 60 anni.
Il tasso di crescita della popolazione è dello 0%, con un indice di natalità di 23,33 nati per 1.000 abitanti e di mortalità di 29,36 morti per 1.000 abitanti (2005).
Come in molti alti Paesi dell’Africa australe, in Botswana l’epidemia di AIDS è molto diffusa: il 38,8% degli adulti, pari a 350.000 persone, è affetto dal virus HIV. Nel 2003 si sono registrate 33.000 morti per AIDS. L'AIDS ha ridotto l'aspettativa di vita a 30 anni, il valore minimo del mondo, quando 10 anni fa era di 60 anni.
L'etnia maggioritaria è costituita dagli Tswana (66,8% della popolazione), seguiti da Shona (14,8%), Ndebele (1,7%), Boscimani (1,3%) e Ottentotti (1,3%). Il restante 14,1% è spartito da varie altre etnie.
La religione più diffusa è l'animismo (55%), seguita dal protestantesimo (14%) e dal cattolicesimo (4%). Vi è un'esigua minoranza islamica (1%).
La lingua ufficiale, l'inglese, è parlato da appena il 2.1% della popolazione; la lingua più parlata è il Setswana (78.2%), seguita dal Kalanga (7.9%) e dal Sekgalagadi (2.8%). Al momento dell’indipendenza, solo una piccola parte della popolazione del Botswana poteva accedere all’istruzione superiore e universitaria. La crescita economica ha permesso di istituire un sistema educativo che garantisce 10 anni di educazione di base. Circa metà della popolazione frequenta ulteriori due anni di scuola secondaria che permettono di conseguire il “Botswana General Certificate of Education” (BGCSE). Il BGCSE permette di accedere all’istruzione tecnica, erogata in sei istituiti in tutto il Paese, a corsi professionali di insegnante e infermiere, o accedere all’Università del Botswana a Gaborone. L’Università conta oltre 10.000 studenti. Il sistema dell’istruzione si dimostra carente nelle risorse assicurate alle scuole primarie, soprattutto per quanto riguarda la remunerazione degli insegnanti. Nel gennaio 2006 dopo oltre 20 anni di scuola pubblica gratuita, il governo ha annunciato la reintroduzione di tasse scolastiche.
Dopo l’indipendenza, il Botswana non si è dotato di forze armate. Tuttavia, dopo gli attacchi dell’esercito della Rhodesia, il Paese ha costituito un Corpo per l’autodifesa nel 1977. Il Presidente è il Comandante in Capo del Corpo e nomina il Consiglio di Difesa. Il Corpo attualmente arruola circa 12.000 militari.L’evoluzione della situazione geopolitica nella regione ha permesso di specializzare il Corpo in operazioni di polizia ambientale, di protezione civile e in missioni internazionali di peacekeeping. Gli Stati Uniti sono il principale finanziatore del Corpo e forniscono addestramento e formazione agli ufficiali.
L'economia del Paese, strettamente legata a quella del Sudafrica, è dominata dall'allevamento di bestiame, dall'estrazione mineraria, in particolare di diamanti, e dal turismo.
Sin dall’indipendenza, il Botswana ha mostrato uno dei più elevati tassi di crescita del reddito pro capite del mondo. Dal 1966 al 1999 la crescita economica annua è stata in media del 9%.La politica fiscale è stata orientata al mantenimento di un modesto livello di tassazione, nonostante i deficit di bilancio nel 2002 e 2003 e un livello trascurabile di debito estero. Il Botswana ha ottenuto il più elevato rating creditizio tra i Paesi africani ed è stato in grado di accumulare riserve in valuta straniera per oltre due volte e mezzo il valore delle imposte annuali (oltre 5 miliardi di dollari nel 2004).La sorprendente crescita economica può essere spiegata dal saggio impiego dei proventi derivanti dalle miniere di diamanti, accompagnato da prudenti politiche fiscali e da una cauta apertura internazionale. Debswana, il monopolista delle miniere, è posseduto per metà dallo Stato e genera circa la metà dei proventi pubblici. Tuttavia, nel 2002-2003, si è registrata una contrazione del 10% degli investimenti per lo sviluppo, a causa dei disavanzi di bilancio e dell’aumento delle spese per la sanità. Il Paese è infatti fortemente colpito dall’epidemia di AIDS: circa un terzo della popolazione è affetta dal virus HIV. Si tratta del secondo più alto tasso di infezione del mondo, dopo lo Swaziland. Il governo è consapevole dell’impatto dell’epidemia di AIDS sull’economia: tra le misure che sono state attuate per combatterla, vanno registrati i trattamenti gratuiti con farmaci antriretrovirali e con un programma nazionale di prevenzione del contagio da madre a figlio. In parte, i deficit di bilancio possono essere spiegati con un livello relativamente alto di spese militari (circa il 4% del PIL del 2004), pur di fronte ad una bassa probabilità di conflitti internazionali. Va tuttavia registrato che il Paese invia le sue truppe in operazioni multilaterali e di assistenza umanitaria.
Gaborone, popolazione stimata 208.411 abitanti (2005), è la capitale del Botswana. Prese il posto di Mafeking come capitale del Protettorato del Bechuanaland nel 1965. Mafeking (oggi Mafikeng) era al di fuori del Protettorato del Bechuanaland, nella Provincia del Nordovest del Sudafrica, una strana sistemazione che risaliva all'inizio del periodo coloniale. Ovviamente, quando il protettorato divenne indipendente col nome di Botswana, necessitava di una capitale all'interno del suo territorio; inizialmente si era pensato che Lobatse potesse fungere da capitale, ma venne deciso che sarebbe stata troppo limitata. Allo scopo invece, sarebbe stata costruita una nuova città capitale, adiacente a Gaberones, un piccolo insediamento amministrativo coloniale.
Il nome era originariamente Gaberone's, ovvero Villaggio di Gaberone, seguendo la precedente pratica di indicare le capitali tribali africane con il nome del loro capo, in questo caso Gaborone dei BaTlokwa, il cui villaggio, oggi chiamato Tlokweng, era dall'altra parte del fiume rispetto al quartier generale del governo coloniale. La nuova città, Gaborone, gode di una disponibilità d'acqua relativamente buona, che ne ha facilitato la crescita. In origine era prevista per essere una città abbastanza piccola, ma è cresciuta rapidamente.
La vecchia Gaberones divenne un sobborgo della nuova Gaborone, ed è oggi nota come "il Villaggio". Il termine "Gabs" è sopravvissuto come abbreviazione di Gaborone ed è talvolta usato colloquialmente.
L'espansione industriale è stata guidata dalle vicine miniere di manganese e amianto.
La Southern African Development Community (SADC) ha stabilito la sua sede a Gaborone; l'organizzazione venne costituita nel 1980 per aumentare la cooperazione economica tra i suoi membri e ridurre la dipendenza dal Sudafrica. Gaborone è anche la sede dell'Università del Botswana.

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