Bielorussia

La Repubblica di Belarus, Bielorussia o Russia Bianca (in bielorusso: ??????´??, in russo: ??????´????) è uno stato (207.595 km², 9.849.100 abitanti nel 2004, capitale Minsk) dell'Europa orientale.
Confina a ovest con Polonia e Lituania, a est con la Russia, a sud con l'Ucraina e a nord con la Lettonia.
La Bielorussia è una repubblica, l'attuale presidente della repubblica è Aleksandr Lukašenko e il primo ministro è Sergej Sidorski.
Le lingue ufficiali sono il bielorusso e il russo dal 1995.
Storicamente, in italiano, la Bielorussia veniva a volte indicata come Russia Bianca o "Rutenia Bianca", una traduzione letterale del nome. Questa traduzione viene usata anche in altre lingue, ad esempio, Weißrussland in tedesco, Baltarusija (Baltarus, oggi) in lituano, Bialorus in polacco e Valkovenäjä in finlandese.
Il nome "Bielorussia" (??????????), come anche "Russia Bianca", è considerato denigratorio da alcuni, ed è percepito come una reminiscenza dell'imperialismo russo e sovietico e delle politiche di russificazione (il titolo completo dello zar russo era "Imperatore di tutte le Russie - Grande, Piccola e Bianca"). Per questo motivo viene a volte preferito il nome "Belarus". Rus' fa riferimento alla popolazione che precedette Russi, Ucraini e Bielorussi.I nomi, Russia Bianca, Russia Alba, Russija Alba, Wit Rusland, Weiss Reussen, White Russia, Weiß Russland, possono essere trovati, in varie lingue, su vecchie mappe antecedenti l'impero Russo. Altrettanto frequentemente si possono trovare i nomi Rutenia Bianca, Ruthenia Alba, Ruthenie Blanche e Weiß Ruthenien.
Comunque esiste molta confusione sulla localizzazione del territorio, dovuta al fatto che si tratta di un territorio pianeggiante i cui confini sono cambiati continuamente nel corso dei secoli. Ne sia a riprova il fatto che alcune mappe antiche segnano "Rutenia Alba" sul territorio della Moscovia, in una regione oggi comunemente identificata come il cuore della Grande Russia. Una spiegazione di queste incertezze si può trovare nel Rerum Moscoviticarum Commentarii di Sigismund von Herberstein.
Secondo il testo, i primi zar moscoviti indossavano vesti bianche – per distinguersi dagli imperatori Bizantini che usavano vesti color porpora e da quelli Persiani che vestivano in rosso – in accordo con la dottrina della Terza Roma, che voleva rendere Mosca il fulcro del Cristianesimo mondiale. Così, i governanti della Moscovia vennero chiamati "Zar Bianchi":
"Sunt qui principem Moscoviae Album Regem nuncupant. Ego quidem causam diligenter quaerebam, cur Regis Albi nomine appellaretur" (Rerum Moscoviticarum Commentarii) Questo appellativo, assieme alla dicitura solenne "Zarato Bianco", fu in uso fino alla fine dell'Impero. Alla fine, questo colore venne trasferito al nome dell'Armata Bianca, che combatté contro l'Armata Rossa durante la guerra civile.
Non è ancora chiaro come il nome "Russia Bianca" sia infine stato applicato ai Bielorussi. Ci sono diverse ipotesi speculative, comunque nessuna conclusiva prova documentale e stata trovata per alcuna di queste. Una di queste teorie si basa sul fatto accettato che l'etnia bielorussa si sia formata principalmente dalle interazioni storiche tra etnie slave e baltiche. La radice "balt-" significa "bianco" nelle lingue e dialetti del ceppo baltico, ovvero, in lituano e lettone. Quindi "Mar Baltico" (Balta jura in Lituano) significa letteralmente "mare bianco". Quindi "Balta Rusija" potrebbe essere stata l'originale autodenominazione, piuttosto che una successiva derivata dalla "Russia". Un'altra teoria suggerisce che l'etnia bielorussa avesse capelli chiari, essendo vicina a quelle baltica e scandinava. Un'altra ancora è quella secondo cui i bielorussi sono così nominati per il colore predominante dei loro abiti tradizionali (lino non colorato). Esempi simili di nomi "colorati" nelle etnie slave sono i Serbi Bianchi e i Croati Bianchi; mentre in Cina troviamo i Miao Rossi, Neri e Verdi.
Le prime tracce di presenza umana risalgono al paleolitico (100-40 mila anni fa). I primi insediamenti sono comparsi 27-24 mila anni fa. Fra il VII e IX secolo il territorio era popolato dalle popolazioni slave dei Dregovici, Krivici e Radimici. Le prime compagini statali furono i Principati di Polotsk, di Turov e di Smolensk. Le prime testimonianze scritte riguardo a Polotsk sono datate al 862. Il primo principe che conosciamo è Rogvolod. Il principato di Polotsk raggiunge la massima potenza nel XI secolo sotto il governo di Vceslav Charodey "Il Mago". Con il diffondersi del feudalesimo i Principati di Polotsk e Turov si divisero in compagini minori. Alla fine del X secolo inizia a diffondersi il Cristianesimo secondo il rito Bizantino, ciò favorisce lo sviluppo della cultura, la comparsa della pittura e della letteratura. All'inizio del XIII secolo comincia a formarsi la lingua bielorussa. Nel XIII secolo i territori della Bielorussia, insieme a quelli dell'odierna Lituania, formano il Granducato di Lituania, con capitale Novogorodok, nel 1323 la capitale viene trasferita a Vilnia (attuale Vilnius). Il principato raggiunse il culmine della propria potenza sotto il governo del principe Vitovt. I confini dello stato si estendevano dal mar Baltico, fino al mar Nero. Grande importanza per il consolidamento dello stato ebbe la vittoria in alleanza con la Polonia nella battaglia di Grunwald (1410) contro l’ordine teutonico. Nel XVI secolo venne stabilizzata la struttura statale con gli statuti del 1529, 1566 e 1588. Lo stato era governato dal gran principe e dalla nobiltà feudale. Fra il 1558 e il 1583 entra in conflitto con il principato di Mosca. Le pesanti sconfitte (basti pensare alla caduta nelle mani delle truppe dello zar Ivan il Terribile della città di Polatsk e al dimezzamento della popolazione bielorussa) determinano la necessità dell’unione nel 1569 con il regno della Polonia in uno stato federale. Il principato mantiene la propria autonomia e grazie all’unione sconfigge il principato di Mosca conquistando la regione Baltica di Livonia. Nel 1596 con l'Unione di Brest si raggiunge un compromesso anche sul piano religioso, con la Chiesa uniata: i cristiani bielorussi del Granducato di Lituania riconoscono i dogmi e l'autorità papale, ma conservano il rito Bizantino. Nel XVII secolo, approfittando dei contrasti dovuti alla Riforma protestante, alla crisi economica e alla guerra antifeudale, la Russia si impadronisce della gran parte della Bielorussia. Come conseguenza ci fu un grande regresso economico e calo demografico. Fra il 1700 e il 1721 Bielorussia è stata teatro del conflitto tra Russia e Svezia, che provocò un'altra crisi economica, superata solo nella seconda metà del XVIII secolo. Nel XVIII secolo lo stato nato dall’unione del regno della Polonia e del Gran Principato di Lituania venne diviso tra Russia, Prussia e Austria. La Bielorussia è stata il principale campo di battaglia della campagna russa di Napoleone (qui si svolse la battaglia della Berezina).
Nella Bielorussia scoppia la rivolta patriottica per la liberazione dalla Russia. La rivolta fu sedata con conseguente indebolimento dei cattolici e della nobiltà (la rivolta fermentò in questi strati della popolazione). Nel 1839 viene proibita la Chiesa Uniata. Nel 1861 venne abolita la servitù della gleba. In Polonia, Bielorussia e Lettonia scoppiò una rivolta per la liberazione dallo zarismo, anche questa volta fallita. Lo sviluppo del movimento democratico porta alla nascita nel 1903 del primo partito politico nazionale e alla rinascita della cultura bielorussa. Con l’entrata della Russia nella Prima guerra mondiale, il terriotorio bielorusso di nuovo diventa teatro di cruenti eventi bellici. Dal 1915 al 1918 le truppe tedesche occupano parte della Bielorussia, e a marzo del 1918 l'intero territorio. Il 25 marzo 1918, durante l'occupazione tedesca, i rappresentanti del movimento nazionale proclamano la creazione della Repubblica Popolare Bielorussa (?????????? ???????? ??????????), che viene riconosciuta dalla Lituania e Ucraina. Missioni diplomatiche vengono mandate in Svizzera, Germania, Danimarca, Polonia, Stati Uniti. Con l'avanzata dell'Armata Rossa e il ritiro delle truppe tedesche, però, il governo della Repubblica Popolare Bielorussa è costretto all'esilio. Nel 1919 viene proclamata la Repubblica Socialista Sovietica Bielorussa, la RSSB.
Gruppo di resistenza BielorussoNel 1921 i territori occidentali della Bielorussia passano alla Polonia. Nel 1922 i territori orientali, che costituiscono la Repubblica Socialista Sovietica Bielorussa, entrano a far parte dell’URSS. Nel 1939 i territori occidentali vengono annessi alla Repubblica Socialista Sovietica Bielorussa. Nel 1941 la Bielorussia viene occupata dalle truppe tedesche. Nasce il movimento di lotta partigiana che coinvolge più di 400 mila persone. Nel luglio 1944 la Bielorussia viene liberata dall’occupazione nazista. Durante il conflitto sono state rase al suolo tutte le città medio – grandi, un numero considerevole di villaggi rurali è stato bruciato insieme agli abitanti, è morto un terzo della popolazione e tutte le industrie sono state distrutte. Nel 1986 a causa dell’incidente alla centrale atomica di Chernobyl, la regione (voblast) di Homyel, Mahilou, e parte di Brest, Minsk e Grodno vengono contaminate dalle radiazioni. Si è resa indipendente dall’Urss il 27 luglio 1990. Ciò è stato riconosciuto il 25 agosto 1991. Il 15 marzo 1994 viene approvata la nuova costituzione. Il 10 luglio 1994 viene eletto il primo presidente della repubblica Alexander Lukashenko il quale, differenziando la politica economica bielorussa da quella adottata da quasi la totalità delle ex repubbliche sovietiche, rifiuta le indicazioni del Fondo Monetario Internazionale mantenendo gran parte degli apparati pubblici esistenti. La Bielorussia è inoltre l'unica repubblica ex-sovietica ad avere il servizio segreto nominato ancora KGBLa Bielorussia si trova nell'Europa Orientale. Ha una superficie di 207.600 km² e, benché senza sbocco al mare, ha 11.000 laghi. Viene attraversata da tre fiumi principali: il Neman, il Pripjat, e il Dnepr. La Bielorussia è relativamente piatta e ricca di paludi. Il più grande territorio paludoso è la Polesia. Il suo punto più alto è la Dzyarzhynskaya Hara (Colle di Dzyarzhynsk), con 346 m, mentre il punto più basso sul fiume Neman a 90 m. Le risorse naturali della Bielorussia sono foreste, depositi di torba, piccole quantità di petrolio e gas naturale, granito, pietra calcarea dolomitica, marna, gesso, sabbia, ghiaia e argilla.
La popolazione Bielorussa sta attraversando un brutto momento poiché la natalità sta rapidamente calando rispetto alla mortalità.
La maggioranza della popolazione bielorussa fa parte del gruppo etnico dei Bielorussi, che comprende l'81,2% del totale su una popolazione di 10.293.011 persone. I Russi sono il secondo gruppo etnico più grande (11,4%). I Polacchi e gli Ucraini seguono con il 3,9% e il 2,4%, rispettivamente.
Come tanti stati ex URSS, la maggioranza della popolazione si dichiara cristiana (49%). Tuttavia, dalla caduta del regime comunista, le chiese cristiane hanno avuto una forte ripresa, e oggi il 31% dei bielorussi si dichiara ortodosso, il 18% cattolico e il 2% protestante.
L'economia della Bielorussia è basata principalmente sulle risorse minerarie del sottosuolo. Il terreno, essendo poco fertile, non è adatto al raccolto, anche se fruttano un modesto guadagno alcune colture specializzate, come quella del lino.
Lo sviluppo economico del paese è in discreto aumento, anche grazie all'industrializzazione nei campi della meccanica, della chimica e del settore tessile. Vicino alla capitale, Minsk, si stanno sviluppando anche industrie dedicate alla microelettronica e all'informatica.
Nel 1986 le regioni meridionali bielorusse furono danneggiate dall'incidente della centrale nucleare di Chernobyl, una città dell'Ucraina. Questo incidente danneggiò gravemente l'economia della Bielorussia, causando gravi danni alle coltivazioni e all'allevamento, oltre che un drastico calo nelle esportazioni.
Minsk, più correttamente Mensk (in bielorusso: ????? o ?????, in russo: ?????) è la capitale e città principale (1.780.000 abitanti al 2006) della Bielorussia e sede della Comunità degli Stati Indipendenti. È anche il capoluogo del voblast omonimo (Regione di Minsk) dal quale è extraterritoriale, costituendosi come una città-stato.
La città, al centro della Bielorussia, sorge sulle rive del fiume Svislac ed il suo centro storico è chiamato Rakov. L'area urbana di Minsk non conta grossi centri conurbati, i maggiori dei quali non superano i 15.000 abitanti. Fra i maggiori centri conurbati vi sono Fanipol', Zaslavl' ed i villaggi urbani di Maculishi e Rudensk.
La leggenda vuole che un gigante di nome Menesk o Mincz avesse un mulino sulle rive del fiume vicino alla città. Egli macinava le pietre per fare pane con cui nutrire i suoi guerrieri. Il nome "Minsk", noto anche come Mensk in bielorusso, deriva più probabilmente dalla parola ???? (miena, "baratto" in italiano), basato sulla lunga storia di commerci della città.
Attorno al X secolo, il principe Rahvalod (Ragnvald in norvegese, scritto anche Rogvold, Rogvolod), di origine vichinga, governò un principato chiamato Polatsk, che comprendeva Minsk. La prima menzione scritta di Minsk risale al 1066, ed è correlata alle lotte dinastiche tra il principato di Polatsk e quello di Kiev. In seguito Minsk cadde sotto l'influenza del Granducato di Lituania, uno stato che in seguito formò parte della Polonia-Lituania.
Nel 1655 Minsk venne conquistata dallo Zar Alessio di Russia. Venne ripresa da Jan Kasimir, re di Polonia (1648-1668), e nuovamente annessa alla Russia nel 1773 (Spartizioni della Polonia).
Nel 1919 e nel 1920 la città fu controllata dalla Seconda repubblica polacca, nel corso della Guerra russo-polacca. Successivamente venne ceduta all'Unione Sovietica in base ai termini della Pace di Riga, e divenne la capitale della RSS Bielorussa, una delle repubbliche constituenti dell'Unione Sovietica (per un breve periodo, nel 1919, fu capitale anche della RSS Lituano-Bielorussa).
L'area di Minsk divenne un centro del movimento partigiano russo dietro le linee nemiche, durante la grande guerra patriottica, e perciò a Minsk venne attribuito il titolo di Città eroina nel 1974. Durante la guerra la città venne quasi completamente distrutta e solo pochi edifici storici sono rimasti.
Dal 1991 la città è diventata la capitale dello stato indipendente bielorusso.
La zona industriale di Minsk è concentrata nel quartiere omonimo Zavodskij. Tra le aziende, la più importante è la Minskij Avtomobilnyj Zavod (MAZ), produttrice di autoveicoli.
La capitale bielorussa, sia per l'importanza che per la posizione geografica, è il centro nevralgico dei trasporti ferroviari nazionali, gestiti dalla Belorusskaja Železnaja Doroga (B.Ž.D.) (in bielorusso B.C. -Belaruskaja Cygunka-).Dalla rinnovata stazione centrale Minsk Passažirskij, (sita nella centralissima Plošad Lenina -Piazza Lenin-), partono ogni giorno numerosi treni internazionali che sovente coprono distanze notevoli, come ad esempio Irkutsk (in Siberia).
La stazione centrale Metrò, stazione PushkinskajaOltre ad essa vi sono numerose piccole e medie stazioni: la più importante fra queste è Minsk Institut'Kultury. Vicina alla centrale e collegata ad essa anche tramite il metrò, è un punto alternativo di smistamento per i trasporti locali.
Minsk conta 2 importanti aeroporti: Minsk-I, sito nella zona centro-meridionale della città; e Minsk-II, sito a Shemetovo, nella vicina raion di Smolevici. La compagnia aerea nazionale, che ha sede a Minsk, è la Belavia.
L'arteria autstradale M1 (Brest-Borisov) lambisce la capitale ed è ad essa intercollegata tramite un raccordo anulare, il quale collega agevolmente altre importanti strade statali e superstrade che raggiungono Minsk. La M1 bielorussa è altresì inserita in un progetto autostradale internazionale, compiuto a tratti, volto a collegare Berlino e Mosca via Varsavia.

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