Bhutan

Il Regno del Bhutan è un piccolo stato montuoso dell'Asia (47.000 km², circa 650.000 abitanti stimati nel 2005[1], capitale Thimphu) localizzato nella catena himalayana. Confina a nord con la Cina e a sud con l'India.
Il Bhutan è una monarchia in una fase di transizione verso la monarchia costituzionale, l'attuale sovrano è Jigme Khesar Namgyal Wangchuck.
La lingua ufficiale è lo Dzongkha.
Storicamente conosciuto come Lho Mon (terra meridionale delle tenebre), Lho Tsendenjong (terra meridionale del cipresso), Lhomen Khazhi (terra meridionale delle quattro vie d’accesso), e molti altri nomi, questo Stato è chiamato dal mondo esterno "Bhutan", ma il significato di questo termine non è noto.
La gente chiama sé stessa Drukpa e chiama la propria patria Druk Yul, che significa "terra del drago" oppure Druk Tsendhen, "terra del drago del tuono", dal momento che la tradizione vuole che il tuono sia il ruggito dei draghi cinesi, la creatura che decora la bandiera nazionale.
Il Bhutan è situato alle pendici meridionali della parte orientale della catena dell’Himalaya, il regno è racchiuso fra due importanti civiltà asiatiche, il Tibet (Cina) a nord e gli Stati indiani dell’Assam, di Arunachal Pradesh, del Sikkim e del Bengala Occidentale ad est, ovest e sud. La superficie è pari a 46,500 km².Il clima è estremamente vario e risente fortemente delle diversità di altitudine presenti nel paese e dell'influsso dei monsoni. La parte più meridionale del paese, o che comunque rimane al di sotto dei 2000 metri, è caratterizzata da clima di tipo tropicale; al di sopra dei 2000 metri sino ai 3500 circa il clima è temperato ( in questa fascia sono situate la maggior parte delle aree coltivate ed abitate ). Infine al di sopra dei 3500 metri il clima è alpino. Gli insediamenti umani si trovano per la maggior parte nelle valli interne dei fiumi e nelle pianure del Sud; nomadi ed altre tribù vivono nel Nord allevando pecore, yak e altri bovini.
Il tasso di crescita della popolazione stimato nel 2001 si attesta sul 2.4%, in calo rispetto al 3.1% del 1994.
Ci sono tre gruppi etnici principali. Il gruppo Sharchop vive soprattutto nella parte orientale e il gruppo Ngalop del Bhutan occidentale è composto da discendenti delle popolazioni tibetane che immigrarono nel V secolo. Le popolazioni di origine nepalese, chiamate Lhotsampa, si stabilirono nella parte meridionale verso la fine del XIX secolo.
Le divisioni etniche stanno progressivamente scomparendo a causa dell’aumento dei matrimoni interetnici e delle migrazioni.
La scuola Drukpa (uno dei gruppi in seno alla scuola Kagyu del Buddhismo tibetano e facente parte del Buddhismo Mahayana) è la religione di stato.
Il Bhutan è l'unico paese a professare come religione ufficiale la forma del buddhismo detta Mahayana. Il buddhismo ha giocato un ruolo fondamentale nella storia e nello sviluppo delle strutture sociali; tutt'ora riveste un importante ruolo sia per il grande peso del clero all'interno della società (fino a pochi decenni fa monopolista di fatto della cultura, in quanto unicamente nei monasteri era possibile ricevere l'istruzione) sia per l'importanza assegnata ai valori religiosi anche nell'azione politica.
L'induismo è la fede dominante dei territori meridionali.
In alcune parti limitate del Paese si professano il Buddhismo Bon, l’animismo e lo sciamanesimo.
L’antica capitale del regno del Bhutan si trova a 1381 mt. sul versante nord-orientale del sistema himalayano e conta circa 25.000 abitanti. E’ il capoluogo dell’omonimo distretto.
E’ caratterizzata da un caldo quasi tropicale e per questo è diventata la sede invernale della famiglia reale tanto che alcuni esperti di geografia indicano in Punakha la capitale invernale e Thimphu la capitale estiva del Bhutan.
Fin dall’antichità è stato un grosso centro commerciale per i prodotti agricoli, del bestiame, della lana e delle pelli. Inoltre hanno avuto un buon sviluppo alcune industrie (conciarie, tessili, meccaniche e del cemento).
In città è funzionante un aeroporto nazionale.
Lo Dzong (tempio fortificato) di Punakha è ritenuto da molti il più bello del Bhutan e sicuramente, dal punto di vista storico, è il più importante del paese. Fu costruito da Zhabdrung Ngawang Namgyal negli anni 1637/38 alla confluenza di due fiumi, il Pho Chhu ed il Mo Chhu.
Tutti gli anni, in febbraio, si svolge in città il Festival di Punakha al quale partecipa anche il Capo Spirituale del Bhutan. Il Festival, uno degli eventi più importanti del paese, si articola in due parti: il Domchen che dura 5 giorni e commemora la resistenza contro l’invasione dell’esercito tibetano, il Tsechu (religioso) durante il quale sfilano tutte le maschere della tradizione religiosa nepalese.
La città di Paro Dzong si trova ad est del monte Jhomolhari, la montagna sacra per i Bhutanesi ed è il capoluogo del distretto di Paro. Conta circa 20.000 abitanti
Paro sembra uscita da un mondo fiabesco tali sono coloratissime e linde le sue case ed inoltre vi si trovano i più grandi e spettacolari “Dzong” (templi) del regno, simbolo dell’architettura bhutanese. Si ricordano: il Takshang o Tiger’s Nest, uno dei più famosi del Bhutan, il Kyichu Lhakhang, costruito nel 7° secolo ed uno dei più antichi, il Drukgyel Dzong costruito per arginare gli invasori Tibetani e devastato da un incendio nel 1950. Molte scene del film Il piccolo Buddha furono ambientate nel principale Dzong della città.
L’ottima posizione sui nodi stradali nazionale ha reso Paro il più grosso ed importante centro commerciale del Bhutan.
Paro possiede l’unico aeroporto internazionale del Bhutan. Servito dalla Bhutan’s National Airline è collegato con molte città indiane e del sud.est asiatico.
PHUNTSHOLING
E’ una città del Bhutan proprio al confine con l’India e capoluogo del distretto di Chukha. Nel 2006 aveva circa 22.000 abitanti (stima ufficiale).
La sua invidiabile posizione di città di frontiera, la ferrovia ed alcune strade che la collegano a molte città indiane, hanno favorito una fiorente economia tanto che è diventata la sede principale della Banca del Bhutan.
TRONGSA
La città di Trongsa (detta anche Tongsa) si trova quasi al centro del Bhutan nell’omonima valle e capoluogo dell'omonimo distretto.
Il panorama della città è dominato dall’imponente Dzong Trongsa che appare come una fortezza inespugnabile. Fu costruito, a vari livelli, su una collina è può essere visto da ogni angolo della città.
L’economia di Trongsa si basa principalmente sul tessile. La lavorazione e la tinteggiatura della lana avviene ancora artigianalmente e pertanto risulta perfetta e molto apprezzata.
La medicina occidentale allopatica fu introdotta nei primi anni ’50. La popolazione si è sempre basata sulla medicina tradizionale che nel tempo ha avuto un importante sviluppo. Essa è conosciuta come “sowai rigpa” e affronta gli aspetti di prevenzione e quelli di cura. Sia i rituali buddhisti che gli sciamani del villaggio (paw e pamo) hanno giocato un ruolo rilevante. La medicina tradizionale viene coltivata insieme alla medicina occidentale.
Il Bhutan ha conosciuto, nel settore della sanità, un considerevole sviluppo. Le malattie trasmissibili, come la diarrea e le infezioni respiratorie acute sono le maggiori cause di mortalità. Si stanno peraltro diffondendo anche le malattie non trasmissibili. Circa il 90% della popolazione ha accesso ai servizi di assistenza sanitaria primaria. Il 78% della popolazione ha accesso all’acqua potabile e l’88% della popolazione è collegata al sistema fognario. I servizi sanitari sono gratuiti per tutta la popolazione. La speranza di vita alla nascita è di 60 anni.
Lo sviluppo della sanità del Bhutan ha subito un’accelerazione negli anni ’60 con l’istituzione del Dipartimento di Sanità Pubblica e con l’apertura di nuovi ospedali e farmacie in tutto il Paese. Agli inizi degli anni ’90, l’assistenza sanitaria era fornita da 29 ospedali generali (inclusi 5 ospedali per la cura della lebbra, 3 ospedali militari e 1 ospedale mobile), 64 farmacie, 67 unità di cure primarie, 4 farmacie di prodotti farmaceutici tradizionali e 15 centri per l’eradicazione della malaria. Gli ospedali più complessi erano ubicati a Thimphu, Geylegphug, e Tashigang. I posti letto ospedalieri erano poco meno di 1.000. C’era una significativa carenza di personale sanitario. Le statistiche ufficiali parlavano di 142 medici e di 678 infermieri: 1 professionista ogni 2.000 persone, 1 medico ogni 10.000 abitanti.
Per la formazione degli assistenti sanitari, del personale infermieristico, delle ostetriche è stata istituita nel 1974 la Scuola dell’Ospedale Generale di Thimphu. I diplomati dalla Scuola costituiscono il cuore del sistema sanitario pubblico e forniscono supporto agli operatori delle unità di assistenza sanitaria di base. Ulteriori risorse di supporto vengono reclutate fra i volontari nei villaggi per aiutare a svolgere le attività di assistenza sanitaria primaria.
Con il successo dei programmi di assistenza sanitaria primaria, il livello dell’assistenza sanitaria va spinto verso un livello superiore. Con la rapida transizione della popolazione da una società prevalentemente agraria ad un’economia di mercato, l’epidemiologia sta cambiando altrettanto rapidamente. Mentre ci si dibatte ancora con i problemi delle fognature, dell’igiene e delle malattie infettive, cresce la necessità di affrontare anche i problemi di salute legati agli stili di vita. In modo simile a quanto accade in altre zone del Mondo, le malattie croniche, quali il cancro, gli incidenti stradali, gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali stanno assumendo grande importanza.
Per affrontare i bisogni futuri, il Governo sta esaminando la infrastruttura esistente e la sua adeguatezza ai bisogni emergenti. Allo stesso tempo dopo un periodo di espansione dell’assistenza sanitaria primaria, il Paese deve sempre più focalizzare la propria attenzione all’assistenza di secondo e terzo livello. Al fine di ridurre il carico delle malattie si stanno intensificando le campagne di informazione. Si stanno affrontando problemi quali il bisogno di attività fisica, la moderazione nel consumo di alcol e la prevenzione dell’uso di sostanze mediante l’educazione dei genitori e dei bambini. Fortunatamente riguardo al tema delle droghe il Bhutan non è produttore di sostanze narcotiche. Attualmente la promozione di stili di vita salutari è diventata una importante componente dei servizi sanitari. Per mantenere l'assistenza sanitaria primaria gratuita è stato costituito, con il sostegno dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, un apposito Fondo Fiduciario.
Nel 2004, il Bhutan è stato il primo Paese al mondo a vietare completamente il fumo nei luoghi pubblici. I cittadini Bhutanesi possono fumare all'interno delle loro case. È stata proibita la vendita di tabacco, ma i cittadini possono importare una certa quantità annua di sigarette per uso personale. Questa legge non si applica agli stranieri i quali devono pagare multe salate se sorpresi a vendere tabacco ai residenti.
Il Bhutan non possiede forze armate, ma solo la Polizia.
Il Bhutan è una monarchia costituzionale. Il re, chiamato Druk Gyalpo (Re Drago), è Jigme Khesar Namgyal Wangchuck, salito al trono nel 2006 dopo l'abdicazione del padre re Jigme Singye Wangchuck. È coadiuvato nell'esercizio del potere dal Consiglio consultivo reale, i cui membri sono di nomina regia. Fino all’inizio del XX secolo, il Bhutan era governato da un doppio sistema amministrativo introdotto da Shabdrung Ngawang Namgyal, leader spirituale del XVII secolo, il quale unificò il Paese e sviluppò l’identità bhutanese. Nel 1907, il clero, i Consiglieri dello Stato e i rappresentanti di tutti i distretti unitamente alla popolazione elesse il Trongsa Penlop (govenatore), Ugyen Wangchuck, primo re ereditario. Il Bhutan è ancora un regno di cui l’attuale re, Jigme Khesar Namgyal Wangchuck, è Capo di Stato. Tuttavia, in seguito ad un Decreto Reale adottato dall’Assemblea Nazionale nel 1998, il re non è più il capo del Governo; questa carica è ricoperta dal Presidente del Consiglio dei Ministri, posizione assegnata per un anno a turno a ciascuno dei cinque Ministri eletti con il maggior numero di voti. L’Assemblea Nazionale, il Consiglio reale, il Consiglio dei Ministri e ciascun Ministro costituiscono le unità organizzative che svolgono i ruoli più importanti nel governo del Paese. L’Assemblea Nazionale è composta di 150 membri, dei quali 105 sono eletti dal popolo per un periodo di tre anni. I rappresentanti dei monaci sono 10 e durano in carica un anno, mentre i rimanenti 35 membri sono i rappresentanti del Governo e sono nominati dal re. Il nuovo sistema democratico comprende una Camera Alta (Consiglio Nazionale) e una Camera Bassa (Assemblea Nazionale), solo quest'ultima è composta da membri affiliati a partiti. Le elezioni per la Camera Alta si sono tenute il 31 dicembre 2007, mentre le elezioni per i 47 seggi della Camera Bassa si sono tenute il 24 marzo 2008. Due partiti, il People's Democratic Party (PDP) presiduto da Lyonpo Sangay Ngedup e il Bhutan Peace and Prosperity Party (DPT – Druk Phuensum Tshogpa) presieduto da Jigme Thinley, hanno preso parte alla competizione elettorale che ha visto il DPT prevalere e aggiudicarsi 44 dei 47 seggi in palio. Il potere giudiziario è assegnato alla Corte del Bhutan.
A livello subnazionale, il Paese è suddiviso in 20 Dzongkhag (distretti) e 201 Geogs (quartieri), che stanno sempre di più diventando i punti focali degli sforzi per il decentramento e lo sviluppo.
L'economia del Bhutan è basata sull'agricoltura. Gran parte della terra coltivata è lavorata e irrigata grazie al sistema dei terrazzamenti; le coltivazioni principali sono quelle del riso, del frumento, del mais e delle patate. Il cardamomo e la frutta (mele, pere, prugne) sono coltivati per l'esportazione. L'allevamento si basa sui bovini (fra i quali gli yak, o buoi tibetani) e gli ovini.
L'industria poggia sul settore tessile, sulla produzione di cemento, fiammiferi e bevande alcoliche. Durante il 2001 il Bhutan ha prodotto circa 1,9 miliardi di kWh, dei quali il 99,9% ottenuti grazie allo sfruttamento dell'energia idroelettrica. Le risorse minerarie includono: rame, gesso idrato, minerale di ferro, calcare litografico, piombo, carbone e dolomite, ma il loro sfruttamento commerciale è irrilevante. Il maggiore partner commerciale è rappresentato dall'India.
Con il sesto piano di sviluppo economico (1987-1992) sono stati stanziati investimenti per lo sfruttamento delle foreste e delle risorse minerarie e per l'estensione delle strutture sanitarie. Nel 2002 il prodotto interno lordo ammontava a 591 milioni di dollari USA, pari a un PIL pro capite di 690 dollari.
Nel 1974 il paese ha aperto le frontiere al turismo; nel 2002 6.000 turisti hanno visitato il paese e il turismo ha rappresentato la voce principale negli scambi con l'estero. Data l'assenza di linee ferroviarie, il sistema di comunicazioni si basa su una rete stradale (3.690 km nel 1999) che collega molte zone del paese. I collegamenti con l'India, con il Bangladesh, con il Nepal e con la Thailandia sono garantiti anche da voli di linea. L'unità monetaria nazionale è il ngultrum.
Il caratteristico approccio bhutanese della massimizzazione della Felicità Interna Lorda (Gross National Happiness), proposto dal re Jigme Singye Wangchuck negli anni ’70, costituisce il principio guida dello sviluppo. Forma la base per individuare la direzione da preferire alle altre e ha governato gli sforzi per il miglioramento degli standard di vita, incluso il benessere spirituale e la preservazione dei valori culturali e dell’ambiente fisico.
Il concetto proposto dal re indica che lo sviluppo è costituito da più dimensioni rispetto a quelle associate al Prodotto Interno Lordo, e che lo sviluppo dovrebbe essere considerato come un processo che cerca di aumentare la felicità piuttosto che la crescita economica. La Felicità Interna Lorda pone la persona al centro dello sviluppo riconoscendo che l’individuo ha bisogni di natura materiale, spirituale ed emozionale. Sono cinque le tematiche o gli obiettivi che vengono considerati come potenti strumenti per dirigere il processo di cambiamento; essi includono: lo sviluppo umano, la governance, lo sviluppo equilibrato ed equo, il patrimonio culturale e la conservazione dell’ambiente. I cinque obiettivi principali non solo rendono il concetto di Felicità Interna Lorda più concreto, ma contengono anche il principio guida a cui è stata data grande importanza per assicurare nel futuro al Paese indipendenza, sovranità e sicurezza.
La rete stradale è di 3.700 km. Sono stati programmati 782 km di nuove strade: 134 km per autostrade e 648 km di strade rurali. L’aeroporto di Paro serve tutto il Paese e la compagnia aerea nazionale (Drukair) assicura I collegamenti con New Delhi, Bangkok, Kathmandu, Calcutta e RangoonIl giorno di festa nazionale è il 17 dicembre, commemorazione dell'ascesa al trono del primo re del Bhutan Ugyen Wangchuck nel 1907, mentre il 2 giugno si celebra l’anniversario dell’incoronazione del re attuale Jigme Singye Wangchuck. L'uccello nazionale è il corvo (Corvus corax), che adorna anche la corona del re. L'animale nazionale è il takin (Budorcas taxicolor tibetana), un particolare e raro tipo di bovino. Il fiore nazionale è il papavero blu (Meconopsis grandis) e la pianta nazionale è il cipresso (Cupressus torolusa).
Il Bhutan è conosciuto per i prodotti artigianali realizzati in bronzo, argento e altri metalli. È molto praticata la scultura di figure religiose e in tutti i templi sono presenti grandi statue di Buddha dorate e dipinte in colori brillanti.
Gli dzong, edifici simili ai castelli, con le mura digradanti, con le linee classiche, gli ampi cortili e le meravigliose sale sono fra gli esempi più belli dell’architettura bhutanese. Gli dzong ospitano grandi monasteri e sono collocati in posizioni dominanti in cima alle colline o alla confluenza di fiumi. Essi sono anche il centro amministrativo dei distretti di appartenenza. Gli edifici più comuni sono i “chorten” o “stupa”, piccoli templi costruiti per ospitare reliquie sacre.
Alimenti principali sono il riso, il grano, il frumento, il mais, la carne di maiale, di manzo, di gallina e di yak, il formaggio e il peperoncino.
Gli uomini vestono il gho, una veste lunga legata alla vita da una cintura di stoffa che si chiama kera. Le donne indossano un vestito lungo fino alle caviglie che si chiama kira ed è fatto di stoffe colorate e ornate con decorazioni tradizionali. Questo abbigliamento è obbligatorio per tutti coloro che svolgono lavori in pubblico o lavorano nello Stato, secondo quanto previsto dal Driglam namzha o Codice delle Buone maniere. Nella capitale Thimphu molti giovani rifiutano di indossare il gho o la kera come atto di sfida verso gli obblighi imposti dal regime.
Lo sport nazionale è il tiro con l’arco. Cominciano a diventare popolari anche gli sport internazionali, calcio, basket, volley, tennis e tennis tavolo.
Il giornale indipendente nazionale Kuensel viene pubblicato settimanalmente in tre lingue, Dzongkha, Inglese e Nepali, e la televisione nazionale BBS TV trasmette quattro ore di programmi nazionali in Dzongkha e Inglese. I programmi si ricevono solo nella capitale Thimphu. La radio nazionale è molto più popolare e costituisce un efficace mezzo di informazione soprattutto nelle aree rurali. Le trasmissioni vengono effettuate in Dzongkha, Inglese, Nepali e nel dialetto Sharchop.
La società era tradizionalmente divisa in zhung (aristocrazia e burocrazia), dratshang (comunità religiose), e misey (popolo) pur non essendoci un sistema di caste. Durante il periodo medioevale, quando prevaleva una forma di feudalesimo, la gente che lavorava per i re e per i signori nei diversi dzong (fortezze) era distinta secondo la professione esercitata. La divisione però non era molto rigida al punto che ciascuno poteva raggiungere le posizioni più elevate. Tutti pagavano le tasse.
La politica di preservazione dell'identità nazionale ha portato negli anni 1990 all'espulsione di migliaia di bhutanesi di origine nepalese e di religione induista (chiamati Lotshampa) che vivevano soprattutto nel sud del paese. Questi sono stati costretti a espatriare e a rifugiarsi in una decina di campi profughi del Nepal orientale, nell'area di Damak, dove sono assistiti dall'UNHCR e dalla Caritas. Si tratta, secondo i censimenti, di oltre centomila persone che rivendicano il diritto di tornare nella loro patria d'origine e spesso tentano, a gruppi, di ritornare in Bhutan, dove vengono respinti dalla polizia di frontiera. Da anni sono in corso trattative trilaterali (Bhutan, Nepal e Onu) per trovare una soluzione al problema. Nel 2007 il governo degli Usa ha dato la sua disponibilità a ospitare almeno 60 mila di questi profughi attraverso un piano di immigrazione graduale. Gli Stati Uniti hanno avanzato questa ipotesi anche per evitare che i giovani nati o cresciuti nei campi profughi si uniscano alla crescente guerriglia di ispirazione maoista guidata dal Partito comunista (marxista-leninista-maoista) bhutanese.
Thimphu (???????), con una popolazione stimata pari a circa 50.000 abitanti (2003), è la capitale della nazione del Bhutan, e la città più popolata. Tashichoedzong, un monastero-fortezza, costruito nel XIII secolo, situato a nord della città, è la sede del governo dal 1952. La città è situata sulle colline occidentali della valle del Wang Chu (fiume Chu). La rapida espansione dovuta all'urbanizzazione ha prodotto la ricostruzione degli edifici del centro e lo sviluppo dei sobborghi.
In Norzim Lam, la strada principale di recente ristrutturata, ci sono molti negozi, ristoranti ed edifici pubblici. Altrove c'è un miscuglio di appartamenti, case familiari e magazzini. Per legge è previsto che tutte le case siano decorate nello stile tradizionale con dipinti e motivi di carattere religioso. I regolamenti per le costruzioni sono molto severi al punto che le costruzioni non autorizzate vengo demolite.
Vicino al fiume si tiene nel fine settimana un variopinto mercato dove si possono acquistare generi alimentari e oggetti tradizionali. La maggior parte delle industrie sono localizzate a sud del ponte principale.
I monasteri di Dechenphu, Tango e Cheri e il palazzo di Dechenchoeling, residenza ufficiale del Re (attualmente Jigme Khesar Namgyal Wangchuck) sono ubicati nella parte nord della città.
A fine estate a Tashichoedzong si svolge una festa di danze di maschere (tsechhu), molto popolare fra i turisti.
Thimphu è l'unica capitale del mondo dove non esistono i semafori. Quando, qualche anno fa, le autorità locali hanno provato ad installarne alcuni, la popolazione si è lamentata perché erano impersonali e quindi furono tolti.
Punakha (????????) è il centro amministrativo del distretto di Punakha (Punakha Dzonghka), uno dei 20 distretti del Bhutan. Fondata da Shabdrung Ngawang Namgyal nel XVII secolo, è stata capitale del Bhutan e la sede del potere politico fino al 1955, quando la capitale è stata spostata a Thimphu.
Lo dzong di Punhaka, costruito tra il 1637 e il 1638. È la residenza invernale del Bhutan's Central Monk Body. L'edificio, di dimensioni maestose, si trova alla confluenza dei fiumi Pho Chhu e Mo Chhu. Per questa ragione è stato più volte danneggiato dalle alluvioni.
Nel 1907 lo Dzong di Punakha fu la sede dell'incoronazione del primo re del Bhutan: Ugyen Wangchuck (o Deb Nagpo). Tre anni dopo fu firmato qui un trattato con la corona britannica di non interferenza inglese negli affari interni bhutanesi in cambio della gestione degli affari esterni da parte della corona inglese. Nel 1987 lo dzong fu parzialmente distrutto da un incendio.
A causa della posizione dello dzong, alla confluenza dei fiumi Pho Chhu e Mo Chhu nella valle Punakha-Wangdue, esso è vulnerabile alle inondazioni causate dallo scioglimento dei ghiacciai sovrastanti. Gli ultimi disastri naturali risalgono al 1957, 1960 e 1994.

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