Benin

La Repubblica del Benin è uno stato dell'Africa Occidentale, precedentemente conosciuto con il nome di Dahomey. Ha una linea di costa molto breve che corrisponde all'insenatura di Benin nel sud, confina ad ovest con il Togo, ad est con la Nigeria e a nord con Burkina Faso e Niger.Il Benin è una repubblica presidenziale, l'attuale capo dello stato e del governo è Yayi Boni, la capitale è Porto-Novo, ma la sede del governo è Cotonou. Il Benin è membro dell'ECOWAS.
La lingua ufficiale è il francese.
Il nome "Benin" non ha alcuna attinenza con il Regno del Benin o con Benin City. Il nome Dahomey fu cambiato nel 1975 in Repubblica popolare del Benin, nome mutuato dall'insenatura di Benin sulla quale il paese è affacciato. Questo nome fu scelto per la sua neutralità, visto che nel paese convivono più di cinquanta differenti gruppi linguistici e quasi altrettante etnie. Il nome Dahomey era il nome di un antico regno Fon, e si decise che si trattasse di un nome inappropriato per definire tutta la nazioneIl regno Africano del Dahomey ebbe origine in Benin. Nel XVII secolo il regno, governato da un Oba, si allargava oltre gli attuali confini, coprendo larga parte dell'Africa Occidentale. Il regno era prospero e stabilì relazioni per il commercio degli schiavi con gli Europei, e in particolare con i Portoghesi e gli Olandesi che per primi giunsero qui nel tardo XV secolo.
Nel XVIII secolo, il Dahomey iniziò a sfaldarsi, dando quindi la possibilità ai Francesi di prendere il controllo dell'area nel 1892. Nel 1899, il territorio entrò a far parte della colonia dell'Africa occidentale Francese, ancora con il nome di Dahomey. Nel 1958, fu garantita l'autonomia come Repubblica del Dahomey, e la piena indipendenza seguì nel 1960.
L'indipendenza fu seguita da un periodo turbolento, e ci furono numerosi golpe e cambi di regime prima che il controllo del potere fosse preso da Mathieu Kérékou. Egli stabilì un regime di tipo marxista, e il paese fu rinominato come Repubblica popolare del Benin. Alla fine degli anni '80, Kérékou abbandonò il marxismo e decise di ristabilire la democrazia. Fu sconfitto nelle elezioni del 1991, ma tornò al potere con il voto del 1996. Dal 2006 il presidente eletto è Yayi Boni.
Allungato tra il fiume Niger a nord e l'insenatura di Benin a sud, l'elevazione del territorio non varia significativamente nelle differenti aree del paese. La maggior parte della popolazione vive nelle pianure costiere meridionali, dove sono anche localizzate le maggiori città del Benin, tra le quali Porto-Novo e Cotonou. Il nord del paese è costituito principalmente da altipiani semi aridi e ricoperti da savana.
Il clima in Benin è caldo e umido, con una relativa scarsità di piogge che si concentrano nelle due stagioni piovose (aprile-luglio e settembre-novembre). D'inverno le notti possono essere piuttosto fresche, a causa del'harmattan, un vento secco e polveroso.
In Benin vivono circa 40 gruppi etnici differenti, il maggiore dei quali è quello Fon al quale appartiene il 49% della popolazione totale del paese. Altri gruppi etnici rilevanti sono gli Adja, Yoruba, Somba e Bariba.
La maggior parte di essi ha la propria lingua, e il francese è utilizzato come lingua ufficiale (il paese è parte dell'Africa francofona) ed è parlato soprattutto nelle aree urbane. Tra le lingue indigene, le più utilizzate sono il fon e lo yoruba.
Le religioni indigene locali sono predominanti. Le religioni introdotte successivamente sono l'Islam (20% della popolazione) e il Cristianesimo (30% della popolazione). Spesso le pratiche religiose tradizionali vengono mescolate alle pratiche delle religioni acquisite. Questo accade maggiormente per le persone che si convertono al Cristianesimo, e che mantengono alcune credenze Vudù.
La distribuzione demografica è difforme: nel sud si concentra il 70% dei cittadini del Benin (con punte di 200 ab/km²), mentre il nord, più arretrato, è terra d’emigrazione. L’urbanizzazione (55,4%) è notevole a confronto con i paesi vicini. La capitale Porto-Novo (235.000 ab) è ricca di edifici in stile portoghese ed ha funzioni politiche e commerciali. Con Ouidah, cittadina poco distante di 65.000 ab, la capitale è uno dei centri mondiali più importanti del voodoo. Cotonou (820.000 ab) è il cuore economico del Benin, verdeggiante e caotica città. Essa è dotata dell’unico aeroporto internazionale e di un importante porto marittimo. Nei pressi sorgono dei villaggi di palafitte unici al mondo. Nel centro del paese si distinguono Abomey (130.000 ab), capitale dell’antico regno di Dahomey, e Parakou (230.000 ab). Nel nord l’unico centro di rilievo è Natitingou (60.000 ab).
La città più grande e la capitale commerciale del Paese è Cotonou. Il nome deriva da un'espressione in lingua Fon che significa "presso il lago dei morti" e allude a una laguna adiacente all'abitato. Il riferimento ai morti è legato alla credenza che le stelle cadenti rappresentino le anime dei morti precipitati negli inferi. Si narra che quando fu fondata Cotonou, le luci del villaggio lacustre di Ganvié, dall'altra parte della laguna, si rilfettessero nelle acque, suggerendo l'idea delle stelle cadenti. Ganvié è un villaggio di palafitte abitato da pescatori sulla sponda occidentale della laguna.
Il parlamento del Benin è costituito dall'Assemblea Nazionale, composta da 83 seggi, per la quale vengono tenute elezioni ogni 5 anni. Capo del governo e dello Stato è il presidente, che è eletto in elezioni presidenziali separate, che si tengono ogni cinque anni. Il presidente nomina un consiglio dei ministri.
La sede del governo è Cotonou.
L'economia del Benin è sottosviluppata e dipende dall'agricoltura di sussistenza, dalla coltivazione del cotone e dal commercio regionale. La crescita nella produzione reale ha avuto una media negli ultimi sei anni del 5%, ma la rapida crescita della popolazione ha reso vana gran parte di questa crescita. L'inflazione è stata tenuta sotto controllo negli ultimi anni. Con lo scopo di aumentare ulteriormente il tasso di crescita dell'economia, il Benin sta tentando di attrarre ulteriori investimenti stranieri, dare maggior enfasi al turismo, facilitare lo sviluppo di nuovi sistemi di lavorazione degli alimenti e di produzione di nuovi prodotti agricoli, e incoraggiare le nuove tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni. Il programma del 2001 riguardo alle privatizzazioni nei settori delle telecomunicazioni, acqua potabile, elettricità, e agricoltura è ancora in attuazione, nonostante le iniziali riluttanze del governo. Il Club di Parigi e gli accordi bilaterali con i paesi creditori hanno alleggerito la situazione del debito estero, accompagnando l'accelerazione delle riforme economiche strutturali.
Il Benin non risulta una nazione molto sportiva in quanto ai recenti e sempre attuali problemi. Comunque continua a dare al mondo dello sport giovani maratoneti. I beniniani, come moltissimi altri africani, sembrano essere nati per le maratone anche se questo sembra più che per bravura per istinto in quanto nella loro nazione devono compiere dei grandi sforzi che risultano più duri di un allenamento intenso di 4 ore circa.
Si pensa che il Vodun (o "Voodoo", come è conosciuto comunemente) abbia avuto origine in Benin per essere poi introdotto in Brasile, nelle Isole Caraibiche, e in parte del Nord America dagli schiavi prelevati da questa zona particolare della Costa degli schiavi. La religione indigena del Benin è praticata da circa il 70% della popolazione. Dal 1992 il Vodun è stata riconosciuta come una delle religioni ufficiali del Benin, e una Festa Nazionale del Vodun è celebrata il 10 gennaio. Quella prevalente nei villaggi del Benin è ancora una cultura orale che esprime la sua ricchezza soprattutto nelle favole e nei racconti tradizionali, molto diffusi tra i vari gruppi etnici.
Nativa del Benin è la cantante Angélique Kidjo.
Porto-Novo è la capitale ufficiale del Benin e il capoluogo del dipartimento di Ouémé. È un porto affacciato sulla Laguna di Porto-Novo, un braccio del Golfo di Guinea. Porto-Novo è la seconda città per dimensioni del Benin, ma è meno importante dal punto di vista commerciale e industriale di Cotonou. La città è il centro agricolo della regione, il cui prodotto principale è l'olio di palma. Esporta inoltre cotone e kapok.
Porto-Novo venne probabilmente fondata alla fine del XVI secolo dal popolo Gun. Deve il suo nome ai portoghesi, (Porto-Novo significa "Porto Nuovo"), che vi costruirono uno scalo commerciale nel XVII secolo allo scopo di imbarcare gli schiavi africani diretti nelle Americhe. Il regno di Porto-Novo accettò la protezione francese nel 1863 allo scopo di difendersi dall'accerchiamento britannico. Comunque, il confinante Regno di Abomey non tollerava la presenza francese e scoppiò la guerra. Nel 1883 la marina francese sbarcò a Porto-Novo e Cotonou, e Porto-Novo venne inclusa nella colonia francese del Dahomey, della quale nel 1900 divenne la capitale.
Nella città si trovano l'Istituto di Studi Superiori del Benin, il Museo di etnografia di Porto-Novo e il Palazzo di Re Toffa.

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