Arabia Saudita

L'Arabia Saudita (arabo:??????? ???????? ??????????, al-Mamlaka al-?Arabiyya al-Sa?udiyya , Regno Arabo Saudita) è uno stato della Penisola araba, della quale occupa la maggior parte.
Confina con l'Iraq, la Giordania, il Kuwait, l'Oman, il Qatar, gli Emirati Arabi Uniti e lo Yemen. È bagnato dal Golfo Persico a nord-est e dal Mar Rosso ad ovest. Ha una superficie di 2.218.000 km2. La capitale è Riya?.
Un'entità statale saudita nacque nell'Arabia centrale circa nel 1750 quando il Sultano del Najd, Muhammad bin Sa?ud, unì le sue forze sotto la spinta ideale fornita da un riformatore islamico neo-hanbalita, Mu?ammad ibn ?Abd al-Wahhab, con lo scopo di creare una nuova realtà politica e statuale. Nei centocinquanta anni successivi, le fortune della famiglia dei Sa‘ud sono cresciute e decadute molte volte, poiché la famiglia contendeva il potere e il territorio sulla Penisola araba all'Egitto, all'Impero ottomano e ad altre famiglie arabe. Il moderno Stato della famiglia Sa?ud ( Al Sa?ud ) fu fondato dal re ?Abd al-?Aziz Al Sa?ud (spesso noto internazionalmente come Abdul Aziz Ibn Saud).
Nel 1902 ?Abd al-?Aziz Al Sa?ud conquistò la città di Riya?, la capitale ancestrale della dinastia degli Al Sa?ud, sottraendola alla famiglia rivale degli Al Rashid. Successivamente ?Abd al-?Aziz sottomise al-Ahsa, al-Qa?if, il resto di Najd e lo ?ijaz fra il 1913 ed il 1926. L'8 gennaio 1926 ?Abd al-?Aziz Al Sa?ud diventò il re del ?ijaz, strappandolo all'hascemita re ?Ali ibn al-?usayn, figlio dello Sharif di Mecca al-?usayn b. ?Ali che aveva proclamato nel corso della Prima guerra mondiale la Rivolta Araba contro l'Impero Ottomano e che era stato compensato con l'attribuzione ai suoi figli di varie entità arabe erette a monarchia (Transgiordania, Iraq e, appunto, ?ijaz).
Il 29 gennaio 1927 ?Abd al-?Aziz Al Sa?ud assunse il titolo di re del Najd (il suo titolo precedente era sultano). Dal trattato di Jedda, firmato il 20 maggio 1927, la Gran Bretagna riconobbe l'indipendenza del regno di ?Abd al-?Aziz (allora conosciuto come il regno di ?ijaz e Najd). Il 23 settembre 1932 queste regioni furono unificate sotto la dizione di Regno dell'Arabia Saudita (al-Mamlakat al-?arabiyya al-Sa?udiyya ).
La scoperta del petrolio nel marzo del 1938 ha trasformato economicamente il paese e ha dato al Regno l'autorevolezza di cui gode, malgrado la struttura integralistica delle sue istituzioni giuridiche e sociali (l'Arabia Saudita è ufficialmente wahhabita) e il suo gigantesco finanziamento per l'edificazione, nel mondo islamico e non, di moschee e centri culturali di orientamento fondamentalista e di partiti e movimenti politici che al Wahhabismo direttamente o indirettamente si richiamano (il caso più vistoso è la Fratellanza Musulmana). Diversi miliardi di dollari che non hanno impedito all'Arabia Saudita di mantenere strette relazioni con le molte nazioni occidentali che comprano il suo petrolio e, in particolare, con gli Stati Uniti d'America, alla cui politica estera il Regno è da sempre fedelmente allineato.
Il regno saudita occupa circa l'ottanta per cento della Penisola araba. La maggior parte dei confini con gli Emirati Arabi Uniti, Oman e Yemen non è definita, così come la dimensione esatta del paese. Il governo saudita stima la superficie del suo stato tra i 2.217.949 e i 2.240.000 chilometri quadrati.
Meno dell'1% dell'area è adatto alla coltivazione agricola.All'inizio degli anni novanta la distribuzione della popolazione variava notevolmente fra le città delle zone costiere ad est e ad ovest del paese, le oasi interne densamente abitate e la maggioranza delle aree interne desertiche e, quindi, quasi totalmente disabitate.
Si veda anche: il deserto del Rub? al-Khali il deserto del Nefud
Il clima è asciutto, ma desertico. con grandi sbalzi di temperature. Il regime delle precipitazioni rende il paese arido o semi-arido, col terreno principalmente stepposo e, talora, a prevalenza sabbiosa. Nella maggior parte del regno la vegetazione è spontanea e arbustiva. La zona costiera del mar Rosso, specialmente le barriere coralline, ha una fauna marina molto ricca.
La Penisola arabica, specialmente nelle regioni meridionali yemenite, è considerata una delle quindici aree del pianeta in cui si è organizzata la società umana ed è per questo motivo che la zona è definita "culla dell'umanità ".
La popolazione saudita nel 2003 è stimata essere circa 24,3 milioni, includendo circa 6,4 milioni di stranieri residenti. Fino agli anni sessanta, la maggior parte della popolazione era nomade o semi-nomade. A causa del rapido sviluppo economico ed urbano, più del 95% della popolazione ora è sedentarizzato. Il tasso di natalità è di 29,74 nascite per 1.000 abitanti. Il tasso di mortalità è di soli 2,66 morti ogni 1.000 abitanti.Alcune oasi hanno una densità di popolazione di più di 1.000 abitanti per chilometro quadrato.
La maggior parte dei Sauditi è di etnia araba. Alcuni hanno un'origine etnica mista e sono discendenti di Turchi, Iraniani, Indonesiani, Indiani, Africani e di altre etnie, la maggioranza delle quali immigrò come pellegrina del hajj, fissando la propria residenza nella regione del ?ijaz, lungo il litorale del mar Rosso. Molti Arabi dei paesi vicini lavorano nel regno saudita. Ci sono inoltre numerosi asiatici, immigrati per lavoro principalmente dall'India, dal Pakistan, dal Bangladesh, dall'Indonesia e dalle Filippine. Gli occidentali sono meno di 100.000 in tutta l'Arabia Saudita.
La religione ufficiale dell'Arabia Saudita è l'Islam, nella sua versione giuridico-teologica del hanbalismo wahhabita. Tuttavia vi sono dei lavoratori immigrati di religione cristiana (per lo più immigrati).In Arabia Saudita i cristiani possono essere arrestati e fustigati per la pratica della loro fede in pubblico o per il possesso di "materiale propagandistico", inclusi libri della Bibbia. A nessun non-musulmano è permesso diventare cittadino saudita. Gli incontri di preghiera dei cristiani vengono interrotti dalla polizia e le persone che si convertono al Cristianesimo possono ufficialmente venire giustiziate, anche se in realtà ciò non avviene da molti anni .
La forma di governo dell'Arabia Saudita è la monarchia, il nome ufficiale dello stato è Regno arabo saudita (??????? ???????? ??????????).
Le leggi fondamentali del Regno furono promulgate nel 1992 con la dichiarazione secondo la quale l'Arabia Saudita è una monarchia governata dai discendenti del sultano del Najd ?Abd al-?Aziz Al Sa?ud, primo re dell'Arabia Saudita.
Tali leggi si basano su quella islamica, Shari?a, composta dal Corano e dalla Sunna del profeta Mu?ammad. Non è dato invece grande spazio all' Ijma? e al Qiya? che, pur non facendo parte in senso stretto della Shari?a, sono da molti madhhab (ma non da quello hanbalita) riconosciuti come fonti del diritto islamico.
Non esistono elezioni parlamentari né esistono partiti politici nel paese. Nel 2005 si sono tuttavia organizzate elezioni locali.
Il Wahhabismo di Stato in Arabia Saudita comporta una serie di misure ufficiali miranti a garantire la rigorosa osservanza delle prescrizioni giuridiche e sociali islamiche degli abitanti del Regno, musulmani o meno che siano.Il fatto più appariscente è la separazione esistente a livello pubblico e privato dell'elemento femminile, inserita a pieno titolo in ambito educativo e lavorativo nel tessuto istituzionale ma tenuta a una rigida separazione dall'elemento maschile e a una sorveglianza da parte parentale. Una donna non potrà guidare un'autovettura, fosse anche una diplomatica non musulmana, né potrà fare shopping da sola qualora le manchi un accompagnamento da parte di un componente della sua famiglia.
Un altro fatto che spesso suscita reazioni negative e polemiche nell'ambito del mondo occidentale è la mancanza di edifici di culto non-islamici (sinagoghe, chiese, templi di varia natura religiosa), salvo quanto è garantito all'interno dei compounds dell'Aramco (la società petrolifera statunitense presente in modo privilegiato sul territorio saudita).
La norma non deriva da una rigorosa prescrizione coranica ma dal decreto emesso dal secondo califfo ?Umar b. al-Kha??ab (reg. 634-644) che stabilì la sacertà dell'intera Jazirat al-?Arab (Penisola Araba) come estensione del principio di sacralità (?aram ) garantito al territorio di Mecca.
Occorre chiarire tuttavia che questa assenza di luoghi di culto non-islamici riguarda solo ed esclusivamente l'Arabia Saudita che, a causa della sua intrinseca natura istituzionale, è paragonabile non già a uno Stato laico del pianeta ma a uno Stato strutturalmente definibile come teocratico, come poteva essere un tempo il Tibet prima dell'annessione cinese e come è attualmente lo Stato della Città del Vaticano, all'interno dei quali infatti non erano e non sono permesse presenze estranee al culto religioso dominante e qualificante.
L'islamicità del Regno trova una sua appariscente sottolineatura nell'istituzione dei mutawwin, incorporati nel servizio civile della burocrazia saudita fin dagli anni ottanta. Con maniere talora assai spicce e ricorrendo talora anche a repressioni di tipo fisico, essi sono incaricati ufficialmente di sorvegliare che siano osservati alcuni precetti islamici di natura tanto giuridica quanto sociale, quali il controllo dell'osservanza dell'obbligo delle cinque preghiere giornaliere (salat?alat]] ) da parte dei musulmani, la loro astinenza da cibo, bevande e fumo nel corso delle fasi diurne del mese di ramadan. I mutawwin - definiti come "Commissari per la Propagazione delle Virtù e la Prevenzione del Vizio" (esiste in proposito un ministero statale con tale nome), o "Commissari per la Pubblica Morale" - sono anche responsabili del controllo della chiusura degli esercizi commerciali nel corso dei "momenti di elezione" (awqat ) delle preghiere obbligatorie e vigilano che un abbigliamento consono per modestia sia ostentato in pubblico. Le donne straniere subiscono pressioni crescenti perché indossino abiti che coprano braccia e gambe e misure repressive possono essere adottate verso persone di ambo i sessi per il fatto di viaggiare insieme in autovettura.
petrolio, con forti controlli statali sulle attività economiche più importanti. L'Arabia Saudita possiede il 24% del totale stimato delle riserve del petrolio mondiale; figura come la più grande esportatrice di petrolio e svolge un ruolo principale nell'OPEC.Il settore del petrolio rappresenta approssimativamente il 75% delle entrate del bilancio, il 40% del PIL ed il 90% degli incassi dovuti all'esportazione. Circa il 35% del PIL viene dal settore privato.Nel 1999 l'Arabia Saudita fu decisiva nello sforzo dell'OPEC e di altri paesi, di realizzare con successo l'aumento del prezzo del petrolio, portandolo ai livelli più alti dall'epoca della guerra del Golfo tra Iraq e Alleati degli USA. Questo intento venne concretizzato riducendo la produzione. Anche se i prezzi del petrolio rimangono elevati, Riya? ha grandi disavanzi di bilancio, in parte causati dagli aumenti della spesa per la formazione ed altri programmi sociali.L'Arabia Saudita ha annunciato il varo di programmi per avviare la privatizzazione delle aziende produttrici di elettricità nel 1999, preceduta dalla privatizzazione delle aziende impegnate nel settore delle telecomunicazioni.Il governo spera di continuare a sviluppare il settore privato per diminuire la dipendenza del regno dal petrolio e per poter così anche aumentare le possibilità d'impiego per la popolazione saudita che sta aumentando costantemente. La scarsità d'acqua e la veloce crescita della popolazione obbligheranno il governo a modificare i propri sforzi per aumentare l'autosufficienza nella produzione di prodotti agricoli.
Negli anni recenti, l'Arabia Saudita ha sperimentato una significativa contrazione dei proventi dal petrolio, combinata con un un elevato tasso di crescita della popolazione. Queste cause hanno fatto precipitare il reddito pro capite da 25.000 US$ nel 1980 a 8.000 US$ nel 2003; nel 1999 era di circa 7.000 US$.Il declino registrato tra il 1980 ed il 1999 ha segnato un record mondiale negativo di cui non si conoscono precedenti nella storia delle nazioni in periodo di pace.
Uno dei rituali folcloristici più rappresentativi dell'Arabia Saudita è l' Ardha, il ballo nazionale del paese. Questo ballo della spada è basato sulle tradizioni antiche dei beduini: i suonatori di tamburi tengono un ritmo sostenuto e un poeta canta i versi mentre gli uomini che portano la spada ballano spalla a spalla. La musica ha origini nella Spagna musulmana (al-Andalus). A Mecca, a Medina e a Jedda il ballo e la canzone sono eseguite al suono del mizmar, uno strumento di legno simile all'oboe.
Il vestito saudita è fortemente simbolico, rappresenta i legami della gente alla terra, il passato e l'Islam. Gli indumenti sono principalmente larghi ed ondeggianti, riflettono la praticità della vita in un paese desertico così come l'enfasi conservatrice islamica. Tradizionalmente, gli uomini portano solitamente una camicia lunga fino alla caviglia, tessuta con fibre di lana o cotone (conosciuto come thawb), con una ghutra (un grande quadrato di cotone tenuto fermo da una corda) portata sulla testa. Per i rari giorni freddi, gli uomini sauditi portano un mantello di pelo di dromedario indossato sopra i vestiti.I vestiti delle donne sono decorati con motivi tribali, monete, lustrini, fili metallici e paramenti. Tuttavia, alle donne saudite è imposto di portare un cappotto nero lungo (abaya) e il velo (niqab) quando lasciano la casa, al fine di "proteggere il loro pudore".
La legge islamica proibisce il consumo della carne suina e delle bevande alcoliche; questa legge è seguita in modo rigoroso nell'Arabia Saudita. Il pane arabo, detto khobz, è mangiato durante quasi tutti i pasti. Altri generi alimentari molto apprezzati sono il pollo alla griglia, i felafel (ceci bolliti e fritti dopo essere stati impastati con prezzemolo e cumino), la shawarma (agnello arrostito con uno spiedo verticale e quindi affettato) ed il ful (fave bollite, aglio e limone).
Riyad (meno corretta la grafia Riad o l'inglese Riyadh, arabo ??????) è il plurale di rawda e significa "giardini" ed è il nome della capitale amministrativa ed economica del regno dell'Arabia Saudita.
Capitale del Najd da cui proviene la famiglia degli Al Sa‘ud, Riyad è una città moderna in cui risiedono le varie delegazioni diplomatiche accreditate con lo Stato saudita nonché le società commerciali con cui l'Arabia Saudita ha i suoi rapporti d'affari.
La città contava nella prima metà degli Anni 90 1.500.000 abitanti circa. Fu conquistata dall'Al ("casato") Sa‘ud di al-Dar‘iyya (o Dir‘iyya) nel 1773 e divenne la città di riferimento della stessa dinastia con Turki b. ‘Abd Allah Al Sa‘ud nel 1823.Nel 1865 Riyad fu conquistata dalla rivale famiglia degli Al Rashid di Ha‘il ma di nuovo fu ripresa nel 1902 da ‘Abd al-‘Aziz b. Sa‘ud b. Faysal.
Con l'ingresso a Mecca dei Sauditi il 13-12-1924 e la loro presa di potere a danno della famiglia dello sceriffo al-Husayn che aveva proclamato la rivolta araba nel corso della I guerra mondiale a fianco degli Alleati, il regno del Hijaz si trasformò, coi possedimenti già acquisiti dai Sauditi (tra cui al-Hasa), nel regno dell'Arabia Saudita.
La città è situata sul vasto altopiano del Najd, al centro della Penisola arabica ed è capoluogo della provincia di al-Riyad. Ha una superficie di 1.554 km², l'altezza media del territorio cittadino è di 612 m s.l.m. ed è circondata dal deserto.
Sulla sua superficie risiedono oltre 3.5 milioni di persone, pari a circa il 18% della popolazione complessiva dello Stato. È suddivisa in 17 distretti controllati dalla Riyadh Municipality e dalla Riyadh Development Authority, presiedute dal governatore della provincia di Riyad, l'emiro Salman bin ‘Abd al-‘Aziz.
Riyad è situata nella fascia climatica tropicale. La temperatura media è pari a 25,6 °C e le precipitazioni annue sono pari a 118 millimetri. Le temperature estive di giorno sono pari a 48-50 °C mentre di notte scendono a 20 °C.
Il mese più caldo è luglio, con una media di 35,3 °C; quello più freddo gennaio con 14,1 °C. Il mese più piovoso è aprile, mentre tra giugno e ottobre le precipitazioni sono inesistenti.
Le occasionali precipitazioni vengono captate grazie a bacini d'invaso regolati da cinque dighe. Al fabbisogno idrico provvedono inoltre 96 sorgenti e circa 467 km di tubi che portano enormi quantitativi d'acqua dagli impianti di desalinizzazione situati sulle rive del Golfo Persico. Le acque sono riciclate per l'irrigazione del verde pubblico con cui si tenta di arrestatre la progressione del circostante deserto.
Museo di Riyad: situato a ovest di al-Batha‘, con una ricca collezione di manufatti e reperti archeologici che vanno dall'età della pietra fino alla nascita dell'Islam. Fortezza Masmak: una cittadella al centro di al-Batha‘, costruita intorno al 1865 e restaurata negli Anni 80 del XX Secolo. Ospita il museo dedicato ad ‘Abd al-‘Aziz bin Sa‘ud e all'unificazione del regno dell'Arabia Saudita. Porta di al-Thumayri: nel centro della città, è una delle porte ricostruite (delle originarie nove) delle mura di cinta (abbattute nel 1950) che circondavano la città.

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