Argentina

La Repubblica Argentina è uno stato dell'America meridionale. Viene formalmente chiamata Repubblica Argentina (in spagnolo: República Argentina, IPA [re'pußlika a?xen'tina]). Per molti scopi legali viene usata anche la dicitura Nación Argentina (Nazione Argentina).
Confina a ovest e a sud con il Cile, a nord con la Bolivia e il Paraguay, a nord-est con il Paraguay e il Brasile, a est con l'Uruguay e l'Oceano Atlantico. Oltre un terzo della popolazione è concentrato nella capitale Buenos Aires.
Dal punto di vista politico è una repubblica federale composta da 23 Province (provincias) ed un Distretto Federale, le cui competenze sono quelle di stati confederati. Oggi l'Argentina è uno stato dal forte sviluppo economico.[citazione necessaria] Dopo la crisi economica del 2001, economia e governo si sono stabilizzati e l'Argentina può di nuovo guardare al futuro con speranza.
Il nome "Argentina" deriva dal latino argentum (argento). Quando i primi conquistadores spagnoli scoprirono il Río de la Plata, chiamarono il suo estuario Mar Dulce ('Mare Dolce'). Le popolazioni indigene offrirono doni in argento ai sopravissuti di un naufragio guidati da Juan Díaz de Solís. La leggenda della Sierra del Plata – una montagna ricca di argento – raggiunse la Spagna attorno al 1524, e il nome venne messo su stampa per la prima volta su una mappa Veneziana del 1536. La fonte dell'argento era l'area sulla quale nel 1546 sarebbe stata fondata la città di Potosí. Una spedizione che seguì il percorso dell'argento risalendo i fiumi Paraná e Pilcomayo, raggiunse la fonte solo per trovarla già rivendicata da esploratori che l'avevano raggiunta partendo da Lima, la capitale del Viceregno.
Il nome Argentina iniziò ad essere usato estesamente nel libro del 1612 Historia del descubrimiento, población, y conquista del Río de la Plata (Storia della scoperta, popolamento e conquista del Río de la Plata) di Ruy Díaz de Guzmán, in cui il territorio veniva chiamato Tierra Argentina (Terra d'Argento).
I primi segni della presenza umana in Argentina si trovano in Patagonia (Piedra Museo, Santa Cruz), e risalgono all'11.000 a.C. Attorno all'anno 1 d.C. diverse civilizzazioni basate sul mais si svilupparono nella regione delle Ande Occidentali (Santa María, Huarpes, Diaguitas, Sanavirones, tra le altre). Nel 1480, l'Impero Inca, sotto il regno dell'imperatore Pachacutec, lanciò un'offensiva e conquistò l'odierna parte nord-occidentale dell'Argentina, integrandola in una regione chiamata Collasuyu. Nell'area nord-orientale, i Guaraní svilupparono una cultura basata sulla yucca e la patata dolce. Le aree centrali e meridionali (Pampa e Patagonia) vennero dominate da culture nomadi, unificate nel XVII secolo dai Mapuche.
Gli esploratori europei arrivarono nel 1516. La Spagna nel 1537 fonda la città di Cordoba della Nuova Andalusia; nel 1580 stabilì una colonia permanente dove oggi sorge Buenos Aires; il Vicereame del Río de la Plata venne creato nel 1776. Nel 1806-1807 l'Impero Britannico lanciò due invasioni contro Buenos Aires, ma la popolazione creola respinse entrambi i tentativi . Il 25 maggio 1810, dopo la conferma delle voci circa la detronizzazione di re Ferdinando VII da parte di Napoleone, i cittadini di Buenos Aires con Manuel Belgrano in testa sfruttarono la situazione a proprio vantaggio e crearono la Prima Junta di Governo (Rivoluzione di maggio). La formale indipendenza dalla Spagna venne dichiarata il 9 luglio 1816 a Tucumán.
Nel 1817, il generale José de San Martín attraversò le Ande per liberare Cile e Perù, eliminando così la minaccia spagnola. Centralisti e Federalisti (in spagnolo: Unitarios e Federales) furono in conflitto fino a quando nel 1853 venne istituita l'unità nazionale e promulgata la costituzione.
Investimenti stranieri e immigrazione dall'Europa portarono all'adozione delle moderne tecniche agricole nel paese. Negli anni 1880, la "Conquista del deserto" soggiogò o sterminò le rimanenti tribù indigene della Pampa meridionale e della Patagonia.[1]
Il Congreso dil Popolo Argentino.Dal 1880 al 1930, l'Argentina godette di una sempre maggiore prosperità e importanza grazie ad una economia volta all'esportazione, e la popolazione del paese aumentò di sette volte. Le forze conservatrici dominarono la politica argentina fino al 1916, quando i tradizionali rivali, i radicali, ottennero il controllo del governo. L'esercito costrinse nel 1930 Hipólito Yrigoyen a lasciare il potere, portando ad un altro decennio di governo conservatore. I cambiamenti politici portarono nel 1946 alla presidenza di Juan Perón, che cercò di dare più potere alla classe lavoratrice e aumentò notevolmente il numero di lavoratori sindacalizzati. La Revolución Libertadora del 1955 lo depose.
Tra gli anni 1950 e gli anni 1970 l'economia crebbe forte e la povertà declinò (meno del 7% nel 1975), ma divenne sempre più protezionista. Allo stesso tempo la violenza politica continuò a crescere. Nel 1973 Perón ritornò alla presidenza, ma sarebbe morto dopo un anno. La sua terza moglie Isabel, sua vice presidente, gli successe in carica; tuttavia fu deposta dal golpe militare del 24 marzo 1976.
Fino al 1983 le forze armate detennero il potere per mezzo di una giunta autoincaricatasi del Processo di Riorganizzazione Nazionale. Il governo militare represse l'opposizione e i gruppi di sinistra usando aspre misure illegali (la "Guerra Sporca"); migliaia di dissidenti "scomparvero", mentre il SIDE cooperò con la DINA e altri servizi segreti sudamericani, e con la CIA nell'Operazione Condor. I "desaparecidos" erano giovani ragazzi che - stanchi di subire continuamente torture e volendo rivendicare la giusta libertà di un paese messo in ginocchio - protestavano in modo deciso; per tutta risposta, dietro l'ordine delle autorità dittatoriali, venivano catturati e gettati nell'Oceano da un aereo. Molti dei capi militari che presero parte alla Guerra Sporca vennero addestrati nella School of the Americas finanziata dagli USA, tra i quali i dittatori argentini Leopoldo Galtieri e Roberto Eduardo Viola. Problemi economici, accuse di corruzione, la condanna dell'opinione pubblica nei confronti degli abusi dei diritti umani e, infine, la sconfitta del 1982 inflitta dai britannici nella Guerra delle Falkland, screditarono il regime militare argentino.
La democrazia venne ripristinata nel 1983. Il governo radicale di Raúl Alfonsín si mosse per render conto dei "desaparecidos", stabilì il controllo civile delle forze armate e consolidò le istituzioni democratiche. I membri delle tre giunte militari vennero processati. Il fallimento nella risoluzione dei problemi economici endemici e l'incapacità nel mantenere la fiducia dell'opinione pubblica portarono all'abbandono anticipato di Alfonsín, sei mesi prima che scadesse il suo mandato.
Il presidente Carlos Menem, nel 1991, impose un tasso di cambio fisso tra Peso e Dollaro per fermare l'iperinflazione e adottò delle estese politiche basate sul mercato, smantellando le barriere protezioniste e le regolamentazioni degli affari, e implementando un programma di privatizzazioni. Queste riforme contribuirono a un significativo aumento degli investimenti privati internazionali e con una recessione che toccò l'apice intorno alla fine degli anni '90. Fu allora che debito estero, disoccupazione, corruzione e malcontento sociali arrivarono a livelli epocali.
Le amministrazioni di Menem e de la Rúa fronteggiarono una diminuita competitività nelle esportazioni, massicce importazioni che danneggiarono l'industria nazionale e ridussero l'impiego, un deficit fiscale e commerciale cronico, e il contagio di diverse crisi economiche. La crisi finanziaria asiatica del 1998 causò una fuoriuscita di capitale che sfociò nella recessione e culminò nella crisi economica nel novembre del 2001. Il mese seguente, in mezzo a sanguinose rivolte, il presidente de la Rúa si dimise.
Nel giro di due settimane, 4 presidenti si avvicendarono in rapida successione, fino alla nomina ad interim di Eduardo Duhalde come presidente dell'Argentina, da parte dell'assemblea legislativa, il 2 gennaio 2002. L'Argentina andò in default sulle sue obbligazioni internazionali. L'ancoraggio del Peso al Dollaro, vecchio di quasi undici anni, venne abbandonato, producendo un grosso deprezzamento della valuta e un picco di inflazione.
Con un tasso di cambio più competitivo e flessibile, la nazione implementò nuove politiche basate su reindustrializzazione, sostituzione di importazione, maggiori esportazioni e consistenti surplus fiscali e commerciali. Per la fine del 2002 l'economia cominciò a stabilizzarsi. Nel 2003, Néstor Kirchner venne eletto presidente. Durante la sua presidenza l'Argentina ristrutturò il suo debito in default con un forte sconto (circa il 75%) su molte obbligazioni, ripianò il suo debito con il Fondo Monetario Internazionale, rinegoziò contratti con i fornitori di servizi e nazionalizzò alcune industrie in precedenza privatizzate. Attualmente, l'Argentina sta godendo di un periodo di alta crescita economica e un miglioramento della stabilità politica.
L'Argentina occupa una superficie continentale di 2.766.890 km², tra la catena delle Ande a ovest e l'Oceano Atlantico meridionale a est e a sud. Figura al secondo posto per superficie nel Sud America e all'ottavo nel mondo.
La superficie totale dell'Argentina (esclusa la parte antartica rivendicata), è la seguente:
Totale: 2.766.890 km² Terra: 2.736.691 km² Acqua: 30.200 km² L'Argentina è lunga quasi 3.700 km da nord a sud, e 1.400 km da est a ovest (valori massimi). Può essere grossolanamente divisa in quattro parti: le pianure fertili della Pampa nel centro del paese, fonte del benessere agricolo argentino; il plateau della Patagonia nella metà meridionale fino alla Terra del Fuoco; le piane subtropicali del Gran Chaco a nord e la catene delle Ande lungo il confine occidentale con il Cile.
Il punto più elevato sul livello del mare si trova nella Provincia di Mendoza. Il Cerro Aconcagua, con 6.962 metri, è la montagna più alta delle Americhe, dell'emisfero meridionale,[2] e dell'emisfero occidentale.[3] Il punto più basso è la Laguna del Carbón, nella Provincia di Santa Cruz, 105 metri sotto il livello del mare.[4] Questo è anche il punto più basso del continente sudamericano. Il centro geografico del paese si trova nella Provincia di La Pampa.
L'Argentina ha delle rivendicazioni territoriali su una porzione d'Antartide]](L'Antartide Argentina, non riconosciute ancora da nessun'altra nazione), dove dal 1904 mantiene una presenza costante.
Il paese viene tradizionalmente distinto in diverse regioni principali, geograficamente distinte:
Pampa si suddivide in pampa secca e pampa umida. La Pampa umida, copre gran parte delle province di Buenos Aires, Córdoba, e un'ampia porzione delle province di Santa Fe e La Pampa. La Pampa secca si estende invece nella parte occidentale della provincia de La Pampa, in quella di San Luis e nella parte sud-occidentale di quella di Córdoba. La Pampa secca è utilizzata soprattutto per il pascolo. La Sierra de Córdoba, nella provincia omonima, delimita ad occidente la pampa. Segnaliamo che secondo molti geografi la pampa si estenderebbe, verso oriente, anche nella provincia di Entre Ríos fino a raggiungere l'Uruguay, sovrapponendosi a un'altra regione geografica: la Mesopotamia argentina. Gran Chaco La regione del Gran Chaco, nel nord del paese è stagionalmente secca/umida, adibita principalmente alla coltura del cotone e all'allevamento di bestiame. Copre le province di Chaco e Formosa. È punteggiata da foreste subtropicali, terreni aridi e alcune paludi, casa di numerose specie di piante e animali. La provincia di Santiago del Estero si trova nella parte più arida del Gran Chaco. Mesopotamia La zona tra i fiumi Paraná e Uruguay viene chiamata Mesopotamia ed è divisa tra le province di Corrientes e Entre Ríos. Caratterizzata da pianure adatte al pascolo e alla coltivazione, e dalle paludi Iberá nella parte centrale di Corrientes. La provincia di Misiones è più tropicale e appartiene, come caratteristiche geografiche, all'altopiano brasiliano, caratterizzata dalla foresta pluviale subtropicale e dalle Cascate dell'Iguazú. Patagonia Le steppe della Patagonia, nelle province di Neuquén, Río Negro, Provincia di Chubut e Santa Cruz, sono di origine terziaria. Gran parte della regione è semi-arida a nord e fredda e arida all'estremo sud, ma le foreste crescono sul suo confine occidentale, punteggiate da diversi grossi laghi. La Terra del Fuoco è fredda e umida, moderata dalle influenze atlantiche. La Patagonia Settentrionale (all'incirca la provincia di Río Negro a sud del fiume omonimo e quella di Neuquén) possono essere indicate come regione del Comahue (non usato comunemente). Cuyo L'Argentina centro-occidentale è dominata dall'imponente catena montuosa delle Ande. Ad est di questa si trova la regione arida del Cuyo. Le acque disciolte dai ghiacciai delle montagne formano l'ossatura delle oasi delle terre basse irrigate, al centro di una ricca regione di coltivazione di piante da frutto e di vite nella regione delle province di Mendoza e San Juan. Più a nord la regione diventa più calda e secca nella provincia di La Rioja. NOA o Noroeste Questa regione è quella con la maggiore altitudine media. Diverse catene montuose parallele, molte delle quali con vette superiori ai 6.000 metri, dominano l'area. Queste catene crescono in estensione andando verso nord. Sono tagliate da fertili vallate fluviali, la più importante delle quali è la valle del Calchaquí nelle province di Catamarca, Tucumán, e Salta. Più a nord la provincia di Jujuy, vicino alla Bolivia, occupa prevalentemente l'altopiano delle Ande Centrali. Il Tropico del Capricorno attraversa l'estremo nord della regione.
I principali fiumi dell'Argentina sono: Pilcomayo, Paraguay, Bermejo, Colorado, Río Negro, Salado, Uruguay e il più grande tra tutti, il Paraná. Gli ultimi due scorrono assieme prima di sfociare nell'Oceano Atlantico, formando l'estuario del Río de la Plata. Fiumi importanti a livello regionale sono l'Atuel e il Mendoza, nelle province omonime, il Chubut in Patagonia, il Río Grande nel Jujuy, e il San Francisco nella Provincia di Salta.
Ci sono diversi grossi laghi in Argentina, molti dei quali in Patagonia. Tra questi i laghi Argentino e Viedma nella provincia di Santa Cruz, Nahuel Huapi nel Río Negro e Fagnano nella Terra del Fuoco, e Colhué Huapi e Musters nella provincia di Chubut. Il Lago Buenos Aires e il lago O'Higgins/San Martín sono condivisi con il Cile. Il Mar Chiquita (Córdoba), è il più grande lago di acqua salata del paese. Esistono inoltre numerosi laghi artificiali creati da dighe. In Argentina sono presenti diverse fonti termali, come le Termas de Río Hondo, con temperature tra i 30°C e i 65°C.[5]
L'Argentina ha 4.665 chilometri di linea costiera.[6] La piattaforma continentale è insolitamente ampia; in Argentina questa area poco profonda dell'Atlantico viene chiamata Mar Argentino. Le acque sono ricche di pesci e si sospetta che conservino importanti risorse di idrocarburi. La linea costiera argentina varia tra aree con dune di sabbia e scogliere. Le due principali correnti oceaniche che toccano la costa sono la Corrente del Brasile (calda) e la Corrente delle Falkland (in spagnolo: corriente Antártica, fredda). A causa della variabilità della massa costiera, le due correnti si alternano nella loro influenza sul clima e non permettono alle temperature di scendere gradualmente con l'aumentare della latitudine. La costa meridionale della Terra del Fuoco forma la sponda settentrionale del Canale di Drake.
A causa dell'ampiezza nella longitudine e nei rilievi, l'Argentina è soggetta a una varietà di climi. Di norma, il clima è prevalentemente temperato, con estremi che vanno dal subtropicale a nord al subpolare nell'estremo sud. Il nord del paese è caratterizzato da estati molto calde e umide, con inverni miti e secchi, ed è soggetto a periodiche siccità. L'Argentina centrale ha estati calde con temporali (che nell'Argentina occidentale producono alcune delle più grandi grandinate del mondo), e inverni freschi. Le regioni meridionali hanno estati fresche e inverni freddi con pesanti nevicate, specialmente nelle zone montagnose. Le zone più elevate, a tutte le latitudini, sperimentano condizioni più rigide.
Sia la temperatura massima che la minima mai registrate in Sudamerica si sono avute in Argentina. Il record per la temperatura massima di 48,8 °C, venne registrato a Rivadavia, Provincia di Salta, l'11 dicembre 1905. La temperatura minima record fu -32.7 °C, registrata a Sarmiento, Provincia di Chubut, il 1 giugno 1907.[7]
I principali venti dell'Argentina comprendono il freddo Pampero, che soffia sulle pianure della Patagonia e della Pampa a seguito di un fronte freddo; il Viento Norte, un vento caldo che può soffiare da nord nella seconda parte dell'inverno, creando condizioni miti; e il Zonda, un vento caldo e secco (si veda anche Föhn), che influenza l'Argentina centro-occidentale. Privato di tutta l'umidità durante i 6.000 metri di discesa dalle Ande, lo Zonda può soffiare per ore con raffiche fino a 120 km/h, alimentando gli incendi e causando danni. Quando soffia il Zonda (giugno-novembre), tempeste di neve (viento blanco) si verificano alle maggiori altitudini.
La Sudestada può considerarsi simile al Noreaster, anche se raramente coinvolge nevicate. Entrambi sono associati a un sistema di bassa pressione invernale. La sudestada solitamente modera le temperature fredde ma porta piogge molto forti, mari agitati e inondazioni costiere. È più comune nel tardo autunno e in inverno, lungo le coste dell'Argentina centrale e nell'esturaio del Río de la Plata.
Le regioni meridionali, in particolare l'estremo sud, sperimentano lungi periodi di luce solare da novembre a febbraio (fino a diciannove ore), e notti lunghe da maggio ad agosto. Tutta l'Argentina usa il fuso orario UTC-3. La nazione non osserva l'ora legale
Il punto più orientale dell'Argentina continentale si trova a nordest della città di Bernardo de Irigoyen, provincia di Misiones, il punto più occidentale e la catena del Mariano Moreno nella provincia di Santa Cruz. Il punto più settentrionale si trova alla confluenza dei fiumi Grande de San Juan e Mojinete, provincia di Jujuy, mentre quello più meridionale è Capo San Pío, nella Terra del Fuoco
La popolazione è in massima parte di origine europea (soprattutto di ascendenza italiana o spagnola). Ricordiamo che fino alla metà circa del XIX secolo la componente indigena, costituita da una decina di etnie amerindie principali, e meticcia, frutto dell'unione di queste con i conquistatori spagnoli (da cui nasce il cosiddetto gaucho), ebbe un peso demografico notevole anche se difficilmente quantificabile. Già con il primo censimento del 1869 tuttavia, si registrava nel paese la presenza di numerosi residenti stranieri, in grande maggioranza europei: su poco più di 1.830.000 abitanti i non nativi rappresentavano oltre il 12% della popolazione complessiva (210.000 circa fra cui ben 71.000 italiani).
Intorno alla metà degli anni '70 dell'800 iniziò una massiccia immigrazione dall'Europa in Argentina che si protrasse fino alla vigilia del primo conflitto mondiale (1914). Si riattivò successivamente negli anni '20 del '900, perdendo però vigore nel decennio successivo. L'ultima grande ondata immigratoria si registrò a partire dal 1945, protraendosi fino alla fine degli anni '50 del XX secolo. Fra il 1869 ed il 1971 sono complessivamente entrati in Argentina oltre 9.000.000 di immigrati, in grande maggioranza europei e fra questi quasi 3.500.000 di italiani (ma anche molti spagnoli, e, in minor numero, francesi, tedeschi, polacchi, inglesi, ecc.). Pur considerando l'immigrazione stagionale, importante soprattutto negli ultimi decenni dell'800 e nei primi del '900, ed i numerosi rientri, questa cifra appare sbalorditiva. L'Argentina è senz'altro il paese al mondo che ha accolto più immigrati dopo gli Stati Uniti. Tenendo però conto della scarsa popolazione presente nel paese alla vigilia dello sviluppo del fenomeno immigratorio, si può senz'altro asserire che quest'ultimo ha assunto, per l'Argentina, un'importanza di gran lunga superiore a quella avuta per gli Stati Uniti.
Negli ultimi decenni l'immigrazione dall'Europa è cessata quasi del tutto, sostituita da quella procedente dai paesi limitrofi (Bolivia e Paraguay in particolare) localizzata in gran parte nelle Province settentrionali del paese. A partire dagli anni '70 ha avuto inizio una consistente corrente di espatri dall'Argentina, diretta principalmente verso l'Europa e gli Stati Uniti, e costituita in massima parte da tecnici e professionisti.
L'Istituto Nazionale di Statistica e Censimento dell'Argentina (INDEC) ha mostrato che la popolazione dell'Argentina è di 40.301.927 abitanti. [9] L'Argentina si classifica terza in America Meridionale e trentesima nel mondo. La densità di popolazione dell'Argentina è di 14 abitanti per chilometro quadrato. La popolazione non è distribuita uniformemente: aree della città di Buenos Aires hanno una densità di popolazione di più di 14.000 ab/km², mentre Santa Cruz è la provincia che ne ha meno: 1 ab/km². L'Argentina è l'unica nazione in America Meridionale con una percentuale di migrazione positiva, approssimativamente del +0.4%.
Buenos Aires è la capitale dell'Argentina fin dal 1880 (prima di allora il paese non aveva capitale), ma ci sono stati progetti per spostare il centro amministrativo altrove. Durante la presidenza di Raúl Alfonsín venne approvata una legge che ordinava il trasferimento della capitale federale a Viedma, una città nella provincia di Río Negro. Erano in corso degli studi di fattibilità quando problemi economici determinarono il definitivo allontanamento dal progetto nel 1989. Anche se la legge non è mai stata formalmente annullata, è divenuta una semplice "reliquia storica", e il progetto è stato dimenticato.
Le quindici più grandi aree metropolitane dell'Argentina, secondo dati del 2005, sono:
Diversamente dalle altre nazioni latinoamericane, i cittadini di origine europea costituiscono la grande maggioranza della popolazione, con stime che variano dal 90% al 97% [10] della popolazione totale. L'ultimo censimento nazionale, basato su richiesta di autoattribuzione agli intervistati, indicò una stima simile (95%).
Dopo i coloni spagnoli, ondate di coloni europei arrivarono in Argentina tra la fine del XIX secolo e la metà del XX secolo. Una grandissima parte degli immigrati arrivarono dall'Italia (inizialmente da Piemonte, Veneto e Lombardia, più tardi da Campania e Calabria)[11], dalla Spagna (primi fra loro galiziani e baschi), e dalla Francia (soprattutto a Buenos Aires e Mendoza). Più piccoli ma significativi gruppi di immigranti vennero da Germania e Svizzera (alla Regione di Laghi di Patagonia), Scandinavia, (Danimarca, Norvegia e Svezia) Grecia, Libano, Regno Unito ed Irlanda (a Buenos Aires, Santa Fé, e Patagonia; vedi anche sistemazione inglese in Argentina), e Portogallo. Anche dall'est-Europa gli immigrati furono numerosi: da Polonia, Ungheria, Russia, Ucraina, Croazia [12] e Lituania, così come dai paesi balcanici (Romania e Montenegro, particolarmente in Chaco). C'è una grande comunità armena, e la valle di Chubut in Patagonia ha una significativa presenza di origine gallese. Il censimento del 2001 registrò i gruppi etnici seguenti:
La religione ufficiale è quella cattolica apostolica romana.
La lingua ufficiale dell'Argentina è lo spagnolo, chiamato solitamente "castellano" dagli argentini. Rispetto alla lingua parlata in Spagna, tuttavia, vi sono alcune differenze a livello fonetico e morfologico.
Un studio fonetico condotto dal Laboratorio per Investigazioni Sensorie CONICET e dall'Università di Toronto ha mostrato che l'accento degli abitanti di Buenos Aires (noti come porteños) è più vicino al dialetto napoletano dell'italiano che ad alcuna altra lingua parlata. L'immigrazione italiana e le altre immigrazioni europee hanno influenzato il lunfardo, il gergo parlato nella regione del Río de la Plata, permeando anche il vocabolario vernacolare di altre regioni.
Gli argentini sono la più grande popolazione di lingua spagnola che usa universalmente quello che è noto come voseo (l'uso del pronome di seconda persona singolare vos al posto del tú, che causa anche l'uso di forme verbali alternate). Il dialetto più comune è il rioplatense i cui parlanti sono localizzati principalmente nel bacino del Rio de la Plata. Il tedesco standard è parlato da 400.000 e forse 500.000 [14] argentini di ascendenza tedesca, sebbene è stato affermato anche che ci potrebbero essere addirittura 1.800.000 parlanti. Il tedesco, oggi, è la terza o quarta lingua più parlata in Argentina.
Secondo uno studio, l'italiano è parlato da circa 1.500.000 di persone[15] (che lo rendono la seconda lingua più parlata in Argentina) e l'arabo da circa 1.000.000 di persone. [16], ma questi dati probabilmente non sono più corretti, poiché le nuove generazioni parlano soprattutto lo spagnolo e non la lingua dei loro progenitori.
Le province sono divise in unità secondarie più piccole chiamati departamentos, ovvero dipartimenti. Esistono 376 dipartimenti. La provincia di Buenos Aires ha 134 divisioni simili note come partidos. Departamentos e partidos sono a loro volta suddivisi in municipalità o distretti.
La nazione rivendica la sovranità sul territorio d'oltremare britannico delle Isole Falkland (in spagnolo: Islas Malvinas) e della Georgia del Sud e isole Sandwich meridionali. Con il nome di Antartide Argentina, rivendica 969.464 km² di Antartide, che si sovrappongono in parte ad analoghe rivendicazioni di Cile e Regno Unito.
Esiste un enclave argentina, l'isola Martín García. Si trova vicino alla confluenza dei fiumi Paraná e Uruguay, un chilometro all'interno delle acque territoriali uruguaiane, e a 3,5 chilometri dalla costa dell'Uruguay, vicino alla piccola cittadina di Martín Chico (a sua volta a metà strada tra Nueva Palmira e Colonia del Sacramento).
Un accordo raggiunto da Argentina e Uruguay nel 1973 ha riaffermato la giurisdizione argentina sull'isola, ponendo fine ad una disputa secolare. In base all'accordo, Martín García è dedicata ad essere solo una riserva naturale. La sua superficie e di circa 2 km quadrati, e la sua popolazione conta 200 abitanti.
Le linee ferroviarie sono praticamente inesistenti, eccettuati i collegamenti tra i sobborghi della capitale con alcune province confinanti ed i treni a scartamento ridotto "Tren a las Nubes" nella provincia di Salta, "La Trochita", che collega Esquel a El Maitén ed il "Tren de la Fin del Mundo" ad Ushuaia.Il metodo più facile per spostarsi in Argentina è costituito dagli autobus a lunga percorrenza (detti colectivos o micros), molti dei quali a due piani.Ogni città o paese ha una stazione degli autobus, dove si trovano anche gli sportelli delle varie compagnie, ognuna con la propria offerta di orari, prezzi e servizi.Si può optare per un viaggio in un colectivo tradizionale, oppure scegliere un coche semi-cama o coche cama, dove i sedili sono più larghi e si possono reclinare fino a diventare orizzontali; inoltre nei viaggi più lunghi viene servito il pasto (colazione, pranzo o cena) ed, a volte, anche coperta e cuscino. Distributori di the, caffé ed acqua calda sono a disposizione di tutti i passeggeri.I bagagli vengono sistemati nei vani in basso e su di essi viene collocata un'etichetta con un numero, che servirà per il ritiro una volta arrivati a destinazione.
Lo sport più seguito e praticato dagli argentini è senza dubbio il calcio. La nazionale di calcio argentina ha conquistato due Coppe del Mondo: nel 1978 e nel 1986. È anche la nazionale di calcio sudamericana ad aver vinto più Coppe America: ben 14, la più recente nel 1993. Sono argentini due dei calciatori che secondo molti critici sportivi e tifosi sono considerati tra i migliori di tutti i tempi: ovvero Alfredo Di Stéfano e Diego Armando Maradona.
La nazionale è stabilmente tra le prime 10 al mondo, ma il mancato passaggio al professionismo fa sì che molti giocatori giochino all'estero o addirittura scelgano di difendere i colori di altre nazioni, Italia in testa.
Anche il basket, rugby, hockey, tennis e la pallavolo hanno un buon seguito in Argentina.
Buenos Aires è la capitale e la maggiore città (3.034.161 abitanti) dell'Argentina. È una delle più grandi metropoli sudamericane e sede di uno dei maggiori porti del continente.
La città di Buenos Aires sorge sulle sponde del Rio de la Plata (considerato il fiume più largo del mondo) e del Riachuelo che confluisce nel Rio de la Plata nel quartiere della Boca.
Buenos Aires non appartiene alla provincia omonima. La provincia di Buenos Aires circonda la città di Buenos Aires estendendosi per una superficie simile a quella dell'Italia. La provincia di Buenos Aires ha come capoluogo la città di La Plata. Il confine tra la capitale e la provincia è marcato dall'Avenida General Paz, una autostrada che fa da circonvallazione alla città, e dal Riachuelo.
Buenos Aires, con la crescita demografica degli ultimi decenni, si è ingrandita tanto da unirsi ad altri 24 municipi vicini (appartenenti dal punto di vista amministrativo alla Provincia di Buenos Aires), creando una conurbazione in cui vivono 14,230,000 abitanti.
Si può anche parlare dell'area metropolitana Buenos Aires (a.m.B.A) per fare riferimento a questa conurbazione che colloquialmente viene definita Gran Buenos Aires.
Gli abitanti della città di Buenos Aires vengono chiamati "porteños", mentre gli abitanti della provincia di Buenos Aires vengono chiamati "bonaerenses".
Nella Capitale Federale (la città di Buenos Aires) spesso si parla un idioma particolare il Lunfardo (variante dialettica).
La città fu fondata per la prima volta dallo spagnolo Pedro de Mendoza il 2 febbraio del 1536 col nome di Ciudad del Espíritu Santo y Puerto Santa María del Buen Ayre. La seconda e definitiva fondazione fu nel 1580 col nome di Ciudad de la Santísima Trinidad y Puerto de Nuestra Señora de los Buenos Aires: la città fu battezzata con questo nome in onore del santuario di Nostra Signora di Bonaria di Cagliari in Sardegna. Occupava un area di 2,3 km² ed ospitava 63 abitanti.
Nel 1611 fu inaugurato il primo ospedale.
Nel 1801 nacque il primo giornale.
Buenos Aires cambia completamente nella seconda metà XIX secolo con l'arrivo di una massiccia immigrazione soprattutto spagnola ed italiana, ma anche tedesca, polacca, russa e mediorientale, favorita dalle condizioni economiche precarie in Europa e delle politiche del governo argentino volte a favorire l'ingresso di nuova manodopera.
L'immigrazione italiana fu la prima ad arrivare in modo massiccio. Nel 1887 gli italiani costituivano il 60,4% dell'immigrazione totale per poi ridursi percentualmente con l'aumentare della immigrazione spagnola.
La crisi economica in Argentina (con la conseguente ricerca di una cittadinanza europea), le leggi italiane sulla cittadinanza, e l'altissimo numero di argentini con antenati italiani, potrebbero fare della Gran Buenos Aires la città al mondo col maggior numero di cittadini italiani (potenzialmente un numero di italiani pari al doppio della popolazione di Roma).
Sul fronte interno la condizione di grande porto di Buenos Aires e il predominio economico corrispondente hanno provocato un periodo di scontri civili. La separazione definitiva tra la città di Buenos Aires e la provincia è avvenuta nel 1880, quando è stata dichiarata "capitale federale" della nazione, per cui gli Argentini la chiamano così.
La fine del secolo vede anche l'affermarsi della vocazione portuale di Buenos Aires col miglioramento delle infrastrutture portuali e ferroviarie. In questo periodo si forma il quartiere della Boca, abitato in massima parte da marinai genovesi immigrati. Ancora oggi gli abitanti della Boca si chiamano xeneizes, (genovesi in dialetto genovese) e la scritta xeneizes appare sulle magliette della gloriosa squadra di calcio del Boca Juniors.
Il XX Secolo ha visto il consolidarsi dell'immigrazione europea che, con la seconda e la terza generazione, fa ormai parte della classe dirigente. Buenos Aires cresce con le caratteristiche di una grande metropoli ed il porto è un punto di arrivo e partenza per transatlantici carichi di persone e merci.
La seconda immigrazione, verificatasi nella seconda metà del secolo, vede arrivare sulla scena argentina persone provenienti da altri paesi del Sud America e dell'Asia. L'accoglienza sociale di queste nuove minoranze etniche è però diversa e le comunità in questione faticano ad inserirsi nel tessuto sociale argentino.
Il Tango nasce e si sviluppa a Buenos Aires qui trova le sue radici, radici nel miscuglio di genti che abitano la città sul finire dell'800 e gli inizi del 900
Nel corso del XX secolo, Buenos Aires ha visto alternarsi al governo dell'Argentina capi di stato espressione a volte di regolari elezioni, a volte di colpi di stato.
Durante la dittatura militare negli anni dal 1976 al 1983, Buenos Aires ha conosciuto il fenomeno dei desaparecidos in cui molti giovani venivano torturati e fatti sparire per l'accusa, molto spesso infondata, di simpatizzare per la sinistra, considerata ispiratrice del terrorismo.
Parallelamente, Buenos Aires è stata teatro di movimenti di piazza anche rilevanti in sostegno o contro il governo del tempo. Ricordiamo le smisurate folle osannanti che acclamavano il presidente Juan Domingo Peron e la moglie Evita, ma anche le manifestazioni del gruppo delle Madri di Plaza de Mayo costituito da donne che, nell'impossibilità di manifestare altrimenti la loro situazione, si riunivano nella piazza antistante la Casa Rosada esponendo in silenzio le foto dei loro cari dispersi a causa della repressione militare.
In anni più recenti si sono moltiplicate le manifestazioni dei piqueteros che protestano per ottenere aiuti per le persone in difficoltà a causa della disoccupazione e la crisi economica effettuando blocchi stradali ed altre forme di protesta pubblica.
Particolare rilevanza ha avuto la manifestazione definita cacerolazo (19-21 dicembre 2001) in cui scese in piazza la classe media, colpita dal blocco dei risparmi bancari, facendo risuonare le pentole di casa. Il cacerolazo ha provocato la caduta del governo De La Rua
È servita dall' aeroporto internazionale "Ministro Pistarini" di Ezeiza (EZE), situato a 35 km a sudest della città dall'aeroporto nazionale "Aeroparque Jorge Newbery" (AEP), situato in città, nei pressi della strada che costeggia il Rio de la Plata, dove arrivano voli provenienti dall'Uruguay e dal resto dell'Argentina.
La città è anche punto di confluenza delle reti ferroviarie argentine (che collegano i sobborghi di Buenos Aires con le province confinanti), un tempo capillarmente diffuse in tutto il paese, ma ora in rapido degrado dopo la privatizzazione e la divisione dell'azienda statale Ferrocarriles Argentinos avvenuta negli ultimi anni dello scorso secolo.
Balvanera è un quartiere di Buenos Aires.
Il suo centro è costituito da Plaza Miserere, dove si trova una piccola villetta popolata da venditori ambulanti e da senza tetto. Di notte è una zona a rischio, per le scarse condizioni di sicurezza. Le coordinate di riferimento del Barrio sono date dall'incrocio di due strade lunghissime quanto importanti: Jujuy y Rivadavia. Plaza Miserere costituisce inoltre il capolinea di diverse linee di bus con destinazioni periferiche.
In questo quartiere ha sede la famigerata discoteca República Cromañón, che nel Dicembre del 2004 andò in fiamme, causando la morte di 194 giovani.
In questo barrio della citta' si ha la piu' grande concentrazione della comunita' ebraica.
La zona situata attorno all'incrocio tra le vie Corrientes e Pueyrredón è chiamata Once, dal nome della stazione Once de Septiembre che si trova nei pressi di Plaza Miserere. L'11 settembre, a cui è intitolata la stazione, è il giorno del 1852 in cui avvenne la rivolta della provincia di Buenos Aires contro il governo federale.
Ci sono anche quartieri che hanno da poco il loro nome. Non si tratta di suddivisioni amministrative bensì di denominazioni attribuite a determinate zone, soprattutto del quartiere di Palermo, e per la precisione della parte di Palermo conosciuta come Palermo Viejo, per motivi soprattutto commerciali e/o turistici.
Palermo Hollywood, conosciuto meglio come Quinta Bollini. Zona compresa tra l'Avenida Juan B. Justo e le vie Paraguay, Dorrego e Niceto Vega. Il nome deriva dal fatto che negli ultimi anni vi si sono installati diversi canali televisivi, ciò che a sua volta ha portato ad una concentrazione di bar, ristoranti e locali notturni che hanno fatto di questo rione uno dei più frequentati da porteños e visitatori. Barrio River Palermo Soho, situato attorno alla Plazoleta Cortázar (già Plaza Serrano). La zona è adiacente a Palermo Hollywood e deve la propria denominazione al fatto che vi si sono installati diversi negozi di abbigliamento e, soprattutto intorno alla Plazoleta Cortázar, molti bar e locali notturni. Las Cañitas, zona del quartiere di Palermo compresa tra l'Avenida Luis María Campos e il Campo Argentino de Polo. Uno dei centri della vita notturna di Buenos Aires. Deve il proprio nome all'antico nome dell'Avenida Luis María Campos, che fino al 1914 si chiamò Camino de las Cañitas.

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