Angola

L'Angola è uno stato (1.246.700 km², 12.127.071 abitanti[1], capitale Luanda) dell'Africa centrale.
Confina a nord con la Repubblica Democratica del Congo, a est con lo Zambia, a sud con la Namibia e a ovest si affaccia sull'Oceano Atlantico. Fa parte del paese anche l'exclave di Cabinda situata al confine fra Repubblica Democratica del Congo e Repubblica del Congo.
È membro dell'ONU, dell'Unione Africana, della Southern African Development Community (SADC) e dell'Organizzazione Mondiale del Commercio; è inoltre associato all'Unione Europea.
L'Angola è una Repubblica presidenziale, il Presidente attuale è José Eduardo dos Santos, dal 1979.
La lingua ufficiale è quella portoghese.
Le prime tracce di presenza umana in questa regione risalgono alla preistoria. Non sappiamo molto sulle popolazioni che in epoca primitiva abitavano sul territorio, fino a non molto tempo fa si pensava che popolazioni di lingua bantu provenienti da occidente si fossero insediate nella regione introducendo l'agricoltura e la lavorazione del ferro. Alcune prove sul DNA delle popolazioni Cabinda dell'Angola hanno mostrato l'assoluta estraneità della popolazione indigena con altre popolazioni limitrofe.
I primi a sbarcare sulle coste angolane furono i portoghesi nel 1483, la loro penetrazione nell'entroterra scatenò la resistenza da parte dei regni presenti sul territorio e in particolare del regno del Congo e di quello di Ndongo. Le ostilità proseguirono per oltre un secolo nel corso del quale, i portoghesi si dedicarono alla tratta degli schiavi deportando milioni di persone in Brasile e proseguendo nella costruzione di insediamenti nella regione.
Il progressivo sfruttamento delle risorse della colonia non si tradusse in un miglioramento delle condizioni di vita della popolazione nativa per cui, verso la fine degli anni Cinquanta nacquero dei movimenti indipendentisti. In particolare il Movimento Popolare per la Liberazione dell'Angola (MPLA), fondato nel 1956, decise, nel 1961, di ricorrere alla lotta armata. Nella stessa epoca si costituirono anche altri movimenti indipendentisti, il Fronte di Liberazione Nazionale dell'Angola (FNLA) e l'Unione Nazionale per l'Indipendenza Totale dell'Angola (UNITA), guidato da Jonas Savimbi, le tre formazioni agirono in modo separato e in diverse aree del paese.
Nel 1974, in seguito al colpo di stato in Portogallo, cessarono le ostilità e venne instaurato un governo di coalizione fra i movimenti indipendentisti che ebbe però breve durata, l'11 novembre 1975 il MPLA dichiarò l'indipendenza del paese, riconosciuta dal Portogallo, Agostinho Neto, leader del movimento divenne il primo presidente del paese. Dal luglio 1975 il paese divenne teatro di una guerra civile nella quale erano contrapposti non solo contrasti etnici e interni ma forze straniere interessate alle risorse (petrolio) dell'Angola e alla sua posizione strategica.
Mentre il MPLA, movimento marxista-leninista, era appoggiato da Cuba e dall'Unione Sovietica, l'UNITA era sostenuto da Stati Uniti e Sudafrica. Il conflitto continuò fino alla firma di un accordo di pace, voluto dalle potenze straniere dopo i cambiamenti nello scenario internazionale, siglato il 1 maggio 1991. Nel 1992 si tennero le elezioni presidenziali che videro la vittoria del MPLA, José Eduardo dos Santos, leader del partito, divenne presidente. L'UNITA, guidato da Jonas Savimbi, non accettò l'esito elettorale e il paese entrò in una nuova fase di guerra civile.
Il 20 novembre 1994 a Lusaka in Zambia nel contesto del cosiddetto protocollo Lusaka venne stipulato un secondo accordo di pace che prevedeva la reintegrazione dei ribelli nel governo nazionale e nelle forze armate. Nell'aprile 1997 venne creato un governo di unità nazionale dal quale l'UNITA venne però espulso in seguito alla ripresa delle azioni di guerriglia.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite votò delle sanzioni contro l'UNITA (28 agosto 1997) e nel 1999 le unità militare angolane sferrarono un duro colpo ai ribelli riprendendo il controllo delle principali città della regione controllata dall'UNITA. Savimbi dichiarò allora la lotta di guerriglia che dilaniò il paese provocando un milione e mezzo di morti e centinaia di migliaia di senzatetto. Le ostilità proseguirono fino alla morte di Savimbi (primavera 2002) quando i ribelli deposero le armi dopo la garanzia di un'amnistia generale e dell'integrazione nelle forze armate ufficiali.
Gli anni di guerra civile rendono più difficoltoso il percorso di democratizzazione del paese, tra le difficoltà è da citare quella delle migliaia di persone che hanno abbandonato i loro villaggi a causa dei conflitti.
Con un'area di 1.246.700 km², l'Angola è il ventitreesimo paese più esteso del mondo. È vasto approssimativamente come il Mali e oltre quattro volte più esteso dell'Italia. La capitale, Luanda, sorge sulla costa nella parte nord occidentale del paese. Le temperature medie si aggirano sulla costa intorno a 16° C in inverno e a 21° C in estate.
Il territorio angolano è caratterizzato da una fascia di altopiani, il più vasto dei quali è quello di Bié, che lo attraversa da nord a sud, l'altitudine media è compresa fra i 700 e i 1000 m s.l.m., sul lato occidentale l'altopiano è delimitato da una dorsale montuosa che raggiunge l'altitudine massima con il Morro de Moco, (2620 m s.lm.). In direzione della costa la scarpata è brusca e digrada rapidamente verso la stretta fascia delle pianure costiere, larga dai 50 ai 100 km.
Sul lato orientale, verso l'interno del continente gli altipiani digradano dolcemente verso il bacino dello Zambesi. Il territorio è caratterizzato da vaste savane e qui si concentra la gran parte della popolazione vista la ricchezza di terreni fertili e le buone condizioni climatiche.
Nella parte sudorientale vi è un'area arida in direzione dell'area desertica del Kalahari, fanno eccezione le vallate dei fiumi Cuando, Cunene e Cubango sulle rive dei quali vi sono terreni coltivabili o sfruttabili per l'allevamento.
La religione è una dimensione importante per il popolo angolano, ancora oggi esistono religioni animiste, anche se giorno dopo giorno stanno perdendo la loro forza e importanza nella vita angolana, esse sono circoscritte alle zone più interne del paese. Le religione praticate oggi sono quella Cristiana Cattolica, Cristiana Protestante, Musulmana in percentuali minime. Sono presenti innumerevoli sette, di matrice brasiliana la maggior parte, contrastate dal governo in questo momento, per i loro catastrofici effetti sociali sulla popolazione angolana.
Valuta: Kwanza Angolana
PIL complessivo (2005): 43.362.000 Dollari USA, 82° posto nel mondo.
PIL pro-capite (2005): 2.813 Dollari USA, 126° posto nel mondo.
Indice di Sviluppo Umano (I.S.U., 2004): 0,439, 161° posto nel mondo.
L'Angola è senza dubbio un paese povero, ma è tra i più sviluppati dell'Africa Centrale: il reddito pro capite è tra i più elevati della zona. Il Paese è caratterizzato da una continua crescita economica (a livello di PIL), ma i ritmi sembrano minacciati dalla storica instabilità della situazione politica. La qualità della vità è davvero bassa: l'ISU, che misura questo fattore, è tra i più bassi del mondo (pur essendo in trend positivo da alcuni anni: dal 2000 al 2004 è passato da 0,403 a 0,439). L'AIDS non è molto diffuso rispetto ai Paesi vicini, ma l'aspettativa di vita rimane bassa e l'analfabetismo arriva al 33,2 per cento. L'agricoltura impiega buona parte della popolazione e si basa su colture cerealicole di sussistenza, ma ci sono anche numerose piantagioni, i cui prodotti sono destinati perlopiù all'esportazione. Dopo la fine del dominio portoghese queste piantagioni hanno perso però gran parte della loro prosperità. Notevolissima la produzione di miele, alla quale si affiancano quelle di olio di palma, riso, banane e tabacco. Sulle coste inoltre è largamente praticata la pesca.
Altro discorso deve essere fatto per le risorse. L'Angola ha un grande potenziale economico, ma il decollo dell'economia è stato reso impossibile per anni a causa della pericolosa situazione interna, che ha anche scoraggiato gli investimenti stranieri. Le risorse sono ingenti. La presenza del petrolio è abbondante, esso viene soprattutto estratto nei dintorni della capitale Luanda. Il petrolio viene gestito da compagnie estere ed è diventato la più importante fonte di ricchezza. Degna di nota è la presenza di tanti altri minerali: gesso, diamanti, oro, rame, fosfati, ferro. In tempi recenti è stata scoperta la presenza di giacimenti di manganese, cobalto e tanti altri minerali. Il settore secondario è poco diffuso, le uniche industrie in notevole espansione sono quelle estrattive, che costituiscono un'ottima parte dello scheletro economico del paese. Ciò si deve naturalmente alle risorse sotterranee. Le altre industrie, poco sviluppate, sono tessili, alimentari, chimiche e delle costruzioni. L'energia elettrica proviene sia da centrali idroelettriche che da centrali termoelettriche. Il legname ha buona voce in capitolo tra le risorse. Le vie di comunicazione sono molto scarse. Ferrovie e strade sono molto poco estese e hanno subito molti danni dalle guerre: questo rende difficili i rifornimenti di qualsiasi genere anche per i centri urbani più grandi. Il governo ha privatizzato molto negli ultimi anni, ma questo processo non ha toccato molto il settore secondario. In tempi recenti gli investimenti da parte di altri paesi sono aumentati apprezzabilmente dopo che per alcuni anni erano stati bloccati, come accennato prima, dalla complessa situazione interna. Il commercio è molto vivace nella capitale Luanda, principale centro economico dell'Angola.
Sono rappresentate dai prodotti agricoli e dagli idrocarburi. Le piantagioni alimentano buona parte delle vendite: i prodotti da esportazione sono caffè, cotone, canna da zucchero, banane e sisal. Ma senza dubbio la fonte più importante è rappresentata dal petrolio, la cui estrazione annua è in media di 10 milioni di tonnellate. Vista l'ingente presenza di minerali, anch'essi alimentino il commercio estero. Viene esportato anche il cemento. Le importazioni sono invece costituite da macchinari per l'industria,prodotti tessili e alimentari e beni di consumo di vario genere.
L'8 ottobre del 2005 la nazionale di calcio dell'Angola si è qualificata ai Campionati mondiali di calcio di Germania 2006. Per la nazionale angolana è stata la prima partecipazione ad un campionato mondiale.La massima serie del calcio angolano è la Girabola.
La nazionale di pallacanestro dell'Angola è una delle migliori rappresentative africane, dall'edizione di Barcellona 1992 è una presenza fissa alle olimpiadi, ha partecipato a cinque edizioni dei mondiali e delle ultime nove edizioni dei campionati africani maschili di pallacanestro ne ha vinte otto, compresa l' ultima giocata in casa nel 2007.
Luanda, già Loanda, è la capitale e la principale città dell'Angola, nonché capoluogo della provincia omonima. Situata sull'Oceano Atlantico, è anche il principale porto marittimo della nazione. Ha una popolazione di circa 2,8 milioni di abitanti (2005).
L'industria comprende la produzione di cibi, bevande, tessile, cemento e altri materiali da costruzione, prodotti in plastica e in metallo, sigarette e scarpe. Il petrolio, estratto nelle vicinanze, viene raffinato in città, anche se questi impianti sono stati ripetutamente danneggiati durante la guerra civile. Luanda dispone di un eccellente porto naturale, e le esportazioni principali sono caffè, cotone, zucchero, diamanti, ferro e sale. Comunque, l'economia di Luanda continua ad essere gravemente danneggiata dai continui conflitti militari in Angola.
Luanda è divisa in due parti, la baixa (città vecchia) e la cidade alta (la parte nuova). La baixa è collocata vicino al porto ed è caratterizzata da vie strette e vecchi edifici coloniali. Gli abitanti di Luanda appartengono principalmente a gruppi etnici africani, tra cui le tribù Ovimbundu, Kimbundu e Bakongo. La lingua ufficiale e più utilizzata è il portoghese, anche se vengono parlate molte lingue indigene imparentate con il bantu. Esiste anche una piccola popolazione di origine europea.
Luanda venne fondata nel 1575 dall'esploratore portoghese Paulo Dias Novias, col nome di São Paulo de Luanda. Nel 1618 venne costruita la fortezza, Fortaleza Sao Pedro da Barra, e successivamente, nel 1634 ne venne costruita un'altra, Fortaleza de Sao Miguel. La città è stata il centro amministrativo dell'Angola fin dal 1627 (eccetto dal 1640 al 1648) e tra il 1550 e il 1850 circa, fu al centro di un grosso traffico di schiavi verso il Brasile.
Dopo l'indipendenza dell'Angola (1975), gran parte della consistente popolazione portoghese della città se ne andò, e venne sostituita da numerosi cubani, molti dei quali soldati. La città è sede di un arcivescovado cattolico, dell'Università dell'Angola e del Palazzo del Governatore.

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