Belgio

Il Belgio (België in neerlandese, Belgique in francese, e Belgien in tedesco) è uno stato dell'Europa Occidentale.
Confina a nord con i Paesi Bassi, a est con la Germania e con il Lussemburgo, a sud e sud-ovest con la Francia e a nord-ovest si affaccia sul Mare del Nord.
Situato al confine tra l'Europa germanofona e l'area linguistica e culturale romanza, il Belgio è diviso in tre regioni. A settentrione le Fiandre la cui popolazione di lingua fiammninga comprende circa il 58% della popolazione totale e a sud la Vallonia con il 32% della popolazione complessiva. Nel mezzo è situata la regione della città di Bruxelles, ufficialmente bilingue e nella quale risiede il 10% della popolazione.
Il Belgio fu tra i fondatori dell'Unione europea e la sua capitale è sede di varie istituzioni comunitarie.
Il paese presenta evidenti tracce di presenza umana risalente alla preistoria, in particolare nei siti megalitici di Oppagne e di Wéris, ove si riscontrano interessanti dolmen.
I primi abitanti del Belgio, chiamati Belgi, erano composti principalmente da tribù celtiche, che vivevano nella Gallia settentrionale e vennero sopraffatti da Giulio Cesare nel 54 a.C., come egli descrisse nel suo De Bello Gallico.Fu lo stesso Cesare a notare il particolare valore dei belgi in battaglia tanto da scrivere: "horum omnium fortissimi sunt belgae" ovvero "tra tutti i popoli della Gallia i più valorosi sono i belgi". L'attuale nome del paese viene dal termine "Gallia Belgica" in uso presso i romani.
A Tirlemont /Tienen si trovano alcune tombe romane denominate "Trois tumuli" (Tumuli de Grimde) a forma di tre piccole colline. Siti funerari romani si possono trovare anche a Guèronne e a Billemont (trou de Billemont). Si tratta di tumuli con camera sepolcrale e tomba che presentano singolari affinità con le tombe etrusche e sembra possano essere sorte su siti di epoca più antica.
Dopo il collasso dell'Impero Romano (V secolo), le tribù germaniche invasero la provincia romana della "Gallia". Una di queste popolazioni, i Franchi, installarono infine un nuovo regno sotto il governo della dinastia Merovingia. Clodoveo I fu il più famoso di questi re: egli si convertì alla cristianità e governò dal nord della Francia, ma il suo impero comprendeva anche il Belgio. Studiosi cristiani, principalmente monaci irlandesi, predicarono la Cristianità e iniziarono l'opera di conversione degli invasori pagani.
I Merovingi ebbero vita abbastanza breve, e la dinastia carolingia prese il sopravvento: dopo che Carlo Martello contrastò l'invasione moresca dalla Spagna (721 - Poitiers), il loro famoso re, Carlo Magno, raccolse gran parte dell'Europa sotto la sua sovranità e venne incoronato come "Imperatore del Sacro Romano Impero" dal Papa (Natale dell'800 d.C.).
Il feudalesimo europeo divenne la base per la stabilità militare, politica ed economica. La cristianità fiorì sotto la protezione di questi governanti e tramite la fondazione di comunità religiose e monasteri, chiese e pellegrinaggi.
La magnifica Grande Place / Grote Markt di Bruxelles / BrusselLa regione venne in seguito associata ai Paesi Bassi, quindi passò sotto il dominio della Borgogna prima e della Spagna poi, fino a quando le province protestanti si autodichiararono indipendenti (vedi Paesi Bassi). Seguì la dominazione austriaca a partire dalla pace di Utrecht (1713), e alcuni decenni dopo quella francese sotto Napoleone.
Un dipinto della Rivoluzione Belga del 1830Dopo la deposizione di Napoleone, nel 1815, il Belgio venne riunito con le province settentrionali in un unico Regno dei Paesi Bassi fino a quando, nel 1830, la rivoluzione belga portò al costituirsi di uno stato belga indipendente (riconosciuto nel 1839). La rivoluzione belga venne iniziata dalla minoranza di lingua francese che controllava le industrie e altre fonti economiche e che non voleva vivere sotto un'amministrazione di lingua fiamminga. Dal 1830 al 1898 soltanto il francese era una lingua ufficiale. La maggioranza di lingua fiamminga venne discriminata. Nel corso del secolo XX, il movimento fiammingo riuscì a diminuire i privilegi dei francofoni. Negli anni 60, la frontiera linguistica fu finalmente stabilita. Una parte del territorio di lingua fiamminga fu incorporata nel territorio bilingue di Bruxelles. Comunque, in alcuni comuni delle Fiandre, ufficialmente di lingua fiamminga, i francofoni mantengono certi diritti, come la possibilità di votare per i partiti francofoni, che non esistono per i fiamminghi nella Vallonia
Esistono sia in Vallonia, sia nelle Fiandre, sia nei comuni di lingua tedesca, delle "facilità" amministrative per i residenti di un altro o degli altri regimi linguistici. In questi comuni, i residenti possono rivolgersi all'amministrazione cittadina in un'altra lingua rispetto a quella della regione in cui si trova il comune.
Il re belga, Leopoldo I di Sassonia-Coburgo, venne scelto con l'assistenza dei britannici; la neutralità della nazione venne garantita contro future aggressioni militari straniere. Tale neutralità venne violata nel 1914, quando la Germania invase il Belgio, come parte del Piano Schlieffen. La decisione britannica di onorare gli obblighi del trattato quanto quelli della entente cordiale con la Francia, spinse il Regno Unito nella prima guerra mondiale. Il Belgio cercò di tornare alla neutralità negli anni trenta, ma venne nuovamente invaso dalla Germania nel 1940.
Dopo la seconda guerra mondiale la politica della neutralità venne abbandonata, e il Belgio entrò nella NATO e nella Comunità Economica Europea.
Aristocrazia sul litorale belga nel '900Il Belgio ebbe un'importante colonia in Africa durante la sua storia: il Congo, che venne dato a re Leopoldo II con la Conferenza di Berlino del 1885. Egli considerò il territorio come una sua proprietà privata e lo chiamò Stato Libero del Congo. In questo Stato Libero, la popolazione locale venne brutalizzata in cambio della gomma, un mercato in crescita con lo sviluppo degli pneumatici.
L'importanza del commercio dei diamanti ha permesso ad Anversa di diventare un centro di rinomanza mondiale nel settore. Nel 1908, la pressione internazionale contro le crudeltà di re Leopoldo divenne così forte che Leopoldo II fu costretto a dare la sua proprietà allo stato belga come colonia. Da allora divenne il Congo Belga, prima di ottenere l'indipendenza nel 1960.
Il coinvolgimento all'estero del Belgio crebbe dopo la prima guerra mondiale, quando due colonie tedesche, Ruanda e Burundi, vennero affidate al Belgio dalla Società delle Nazioni. La politica belga nell'amministrazione e nello sviluppo socio-culturale di queste nazioni è stata pesantemente criticata, molti videro le decisioni belghe come un fattore significativo nei problemi che afflissero il Ruanda negli anni novanta. [citazione necessaria] Fin dall'inizio del XX secolo la storia del Belgio è stata sempre più dominata dalla crescente autonomia delle sue due comunità principali, fiamminga e vallone. A conferma di ciò, a partire all'incirca dal 1970, non esistono più partiti nazionali in Belgio, ma solo partiti fiamminghi o valloni. I reiterati tentativi di stabilire partiti nazionali, producono risultati, in termini di voti, inferiori all'1% dell'elettorato. I partiti di Bruxelles non presero mai il via (come nel caso del "Blauwe Leeuwen" e del "Rode Leeuwen" dei fiamminghi di Bruxelles), o si fusero con uno dei partiti liberali della comunità francofona (come l'FDF). Per questo, il panorama politico mostra un sistema duale che riflette le due comunità dominanti soggiacenti. Dopo le elezioni politiche del giugno 2007 queste divisioni politiche si sono ulteriormente accentuate, tanto da trascinare il paese in una crisi istituzionale particolarmente grave. Nel novembre 2007 si è tenuta a Bruxelles una manifestazione popolare in favore dell'unità del paese e contro il progetto di trasformarlo in una confederazione di stati autonomi a base etnico-linguistica.
Il Belgio copre un'area di 30.510 km², pari a circa 1/10 di quella italiana, e la sua massima estensione (da Ostenda ad Arlon) è di soli 318 km. Per quanto riguarda le frontiere, il confine con la Francia misura 620 km, quello con i Paesi Bassi 450km, quello con la Germania 167km e infine quello col Granducato di Lussemburgo 148 km, per un valore globale di 1385 km.Il Paese è situato tra 50° e 51° lat. Nord e tra 3° e 6°long. Est.
Il Belgio può essere suddiviso in tre principali regioni fisiche: la piana costiera, situata a nord-ovest, la pianura centrale e la regione collinare delle Ardenne, che si estende a sud-est.
Immagine satellitareLa fascia costiera, per un totale di 66km di litorale, è bassa e sabbiosa, caratterizzata localmente da dune di sabbia e polder. I polder sono terreni vicini o sotto al livello del mare, che sono stati strappati al mare e vengono protetti da esso tramite dighe, o, più all'interno, campi che sono stati prosciugati dai canali.
Muovendosi verso l'entroterra si apre la regione delle pianure Centrali: si tratta di un'area che si innalza dolcemente, senza mai oltrepassare i 100m di altitudine, caratterizzata da fertili vallate, irrigata da molti corsi d'acqua e da canali artificiali. Localmente è possibile imbattersi in zone leggermente più aspre, ove si contano anche caverne e piccole gole. La regione delle Ardenne, che si estende essenzialmente a sud del sistema vallivo Sambre-Mosa, si presenta relativamente accidentata. In questo altopiano, roccioso e inadatto a un'agricoltura estensiva, caratterizzato da foreste a tratti anche fitte, la densità abitativa è molto più bassa rispetto alle aree settentrionali, il che ha permesso una migliore conservazione del territorio. L'altitudine massima si registra sulle colline delle Ardenne: è il Signal de Botrange, con soli 694 metri.
Le continue precipitazioni e la diffusa impermeabilità dei terreni fanno sì che i fiumi belgi siano, in genere, molto ricchi di acque, ma quasi nessuno di essi svolge interamente il suo corso nel territorio del Paese.
Il medio e basso Belgio manda le sue acque alla Schelda, un tipico fiume di pianura, dalla scarsa pendenza e dal regime assai regolare. Benché abbia le sue origini in Francia e la foce nei Paesi Bassi, la Schelda è veramente il fiume belga per eccellenza, in quanto drena coi suoi affluenti quasi metà del territorio. A sud, la Mosa incide dapprima l’altopiano delle Ardenne, dando origine a valli incassate, ed entra quindi nel grande solco longitudinale percorso nel primo tratto dalla Sambre, l’unico importante tra i suoi affluenti di sinistra; da destra, invece, riceve diversi affluenti che scendono, con percorsi piuttosto brevi, dalle Ardenne.
I fiumi belgi sono quasi tutti navigabili e costituiscono di conseguenza importanti vie comunicazione; essi sono collegati tra loro da un articolato sistema di canali che si estende per una lunghezza complessiva di circa 1.600 km navigabili.Il Belgio gode di un clima che nel complesso può definirsi atlantico; ma sia perché il territorio si addentra alquanto nell’interno del continente, sia per la presenza dell’altopiano delle Ardenne, vi sono differenze sensibili in rapporto all’altitudine e alla distanza dal mare. Le temperature medie aumentano col procedere dall’interno verso la costa. La temperatura media estiva è di 25°C, quella invernale è di 7,2°C; i minimi e massimi annuali registrati nella storia sono: -30,1°C e +37,8°C.
Le precipitazioni sono ben distribuite tra i mesi dell’anno, ma solo sulla costa il regime è oceanico (con piogge in tutte le stagioni, con prevalenza in autunno), in quanto nell’interno del Paese si fa già sentire l’influenza dell’Europa continentale, con una maggiore incidenza delle precipitazioni estive.
Il regime dei venti mostra l’influenza dominante dell’Atlantico: in ogni stagione le masse d’aria oceaniche giungono sul Belgio portandovi una notevole umidità. Non sono rari tuttavia anche i venti orientali che, specie in primavera, possono provocare sugli altipiani giornate di cielo limpido, con freddo intenso. In linea di massima, il clima belga può essere considerato piuttosto simile a quello delle pianure dell'Italia Settentrionale.
Le aree forestali delle regioni pianeggianti e collinari sono composte prevalentemente da latifoglie quali querce, olmi e, alle quote più elevate, faggi. Nel massiccio delle Ardenne sono diffuse invece le foreste di conifere intervallate da brughiere e torbiere. Numerose sono le specie di piante da fiore quali giacinti, verghe d’oro, pervinche e digitali. La fauna selvatica, che vive in gran parte nelle aree forestali, comprende la volpe, il tasso, lo scoiattolo, la donnola e la martora. Nelle regioni montuose vivono il daino e il cinghiale.
Il Paese, essendo densamente popolato, conserva ancora pochi ambienti intatti dal punto di vista naturalistico. La protezione si realizza in modo frammentato tra Stato, comunità, regioni, in primo luogo, ma anche province e comuni, che rappresentano gli enti amministrativi preposti, i quali possono realizzare interventi in modo autonomo e indipendente tra loro. Anche per questo motivo un ruolo di notevole importanza nella promozione di azioni integrate di protezione della natura è giocato soprattutto dalle organizzazioni private. Proprio alcune di queste, nel 1952, hanno dato vita all’Unione nazionale per la protezione della natura, affiancandosi all’Associazione delle riserve naturali e ornitologiche del Belgio e all’associazione Wielewaal.
Nel complesso la superficie protetta è molto esigua, giungendo solo a circa il 2,8%, ma in realtà il territorio effettivamente protetto (quello rientrante nelle riserve naturali, di proprietà e gestione pubblica) occupa poco più dello 0,5%. Al momento in Belgio si contano 97 riserve naturali e 3 riserve forestali statali, mentre vi sono 263 “riserve naturali autorizzate”, di proprietà e gestione privata, che possono usufruire di sussidi statali. Quelle private sono, in genere didimensioni più limitate ma, nel complesso, tutte le aree protette del Belgio hanno estensione contenuta.
La riserva naturale privata dello ZwinSolo il Parco nazionale delle Hautes Fagnes-Eifel, istituito nel 1984, nella provincia di Liegi, ha una vasta superficie (67.850 ettari) e una maggiore varietà di paesaggi. Innanzitutto la foresta, che ricopre il 50% del territorio del parco, poi torbiere, il paesaggio fluviale del fiume Our e quello lacustre dei due laghi artificiali di Butgenbach e Robertville. Tra le riserve naturali particolare importanza riveste quella dello Zwin, una zona umida istituita nel 1952 per iniziativa privata (da parte dell’Associazione delle riserve naturali e ornitologiche), che si estende su 150 ettari, di cui 25 in territorio olandese. Si tratta di un ambiente di grande interesse, che comprende prevalentemente piane fangose, paludi salmastre e stagni, nei quali trova ricovero una grande varietà di uccelli acquatici.
Le più antiche tracce umane ritrovate nel Belgio si riferiscono al Paleantropo di Neanderthal: rari e modesti sono i reperti del Paleolitico superiore e quelli successivi del Neolitico (ritrovamenti dell’Hesbaye e dell’Hainaut). Numerosi, invece, i reperti di abitati palafitticoli nella Fiandra occidentale e nel Brabante, con persistenze fin nell’età del ferro (come dimostrano i siti archeologici di Neckerspeel, Austruweel, Contich).
Si sa per certo, grazie alle testimonianze di Giulio Cesare, che delle popolazioni celtiche si erano già in età storica sovrapposte in ondate successive agli indigeni. Successivamente le immigrazioni dovute alla conquista romana latinizzarono completamente la regione; in seguito, quando popolazioni germaniche vennero a insediarsi nelle pianure settentrionali, l’elemento celto-romano si rifugiò sugli altipiani meridionali, dove poté conservare a lungo la sua parlata. Da quest'antica distribuzione sul territorio belga di due popolazioni di diversa stirpe deriva la duplicità linguistica che ancora oggi caratterizza gli abitanti del Belgio: nelle Fiandre, regione settentrionale del Paese, si parla il fiammingo (variante belga del neerlandese, lingua parlata nei Paesi Bassi), mentre in Vallonia, nel Belgio meridionale, viene parlato il vallone (simile al francese dialettale della Piccardia). Nella regione vallone è presente, inoltre, una significativa minoranza di lingua tedesca che conta 70.000 rappresentanti, concentrati in nove comuni attorno ai centri di Eupen e Sainth-Vith, nella parte orientale della provincia di Liegi. La regione di Bruxelles è invece ufficialmente bilingue, anche se la componente francofona è di gran lunga la principale.
Nel 1830, quando il Belgio si costituiva in Stato indipendente, la popolazione assommava a 3.785.000 abitanti; nel 1914, alla vigilia della guerra, si contavano 7,5 milioni di abitanti: la consistenza demografica del Paese era raddoppiata in meno di un secolo. In seguito, sia per la conseguenze dell’evento bellico, sia soprattutto perché l’indice di natalità è andato progressivamente calando, l’incremento è stato assai meno rapido: nel 1947 erano raggiunti gli 8,5 milioni di abitanti e nel 1961 si sfioravano i 9. Anche la mortalità è progressivamente diminuita durante l’ultimo secolo e ciò ha permesso che l’eccedenza dei nati sui morti conservasse valori positivi, peraltro in forte attenuazione. Occorre notare, tuttavia, che storicamente l’elemento fiammingo ha sempre manifestato una maggiore vitalità demografica, tendendo a prevalere numericamente rispetto all’elemento vallone.
A partire dagli anni Sessanta il ritmo di accrescimento demografico si è andato progressivamente riducendo: nel corso di tutto il quarantennio successivo la popolazione belga è aumentata di poco più di un milione di unità. Tale incremento si è verificato soprattutto nel periodo tra il 1961 e il 1980, durante il quale i residenti hanno quasi raggiunto la soglia dei 10 milioni, per poi aumentare di appena 200.000 unità in tutto il ventennio seguente, con tassi medi annui prossimi allo zero. Questa stasi demografica si è manifestata con particolare evidenza negli anni Ottanta, durante i quali la popolazione è aumentata di appena 15 000 unità: al declino del tasso di natalità si è infatti associata in Belgio una notevole riduzione del flusso migratorio dall’estero, depresso dalla crisi del settore siderurgico, uno dei principali sbocchi occupazionali del Paese. Gli anni Novanta sono stati, invece, caratterizzati da un incremento più sostenuto, che all’inizio del XXI secolo ha portato la popolazione ben al di sopra della soglia dei 10.200.000 residenti (mentre alla fine del 2007 la popolazione contava 10.585.000 abitanti). Alla base di questa lieve inversione di tendenza ci sono l’intensificato flusso migratorio – stimolato da una migliore situazione economica – e la ripresa del tasso di natalità: quest’ultimo, in costante calo dal secondo dopoguerra, ha conosciuto a partire dalla seconda metà degli anni Novanta una stabilizzazione e quindi un leggero aumento, assestandosi nel 2006 sul valore dell’ 11,5‰; il crescente divario con il tasso di mortalità, che è invece risultano in ulteriore diminuzione (10,2‰), ha garantito un saldo naturale positivo e in leggera crescita.
La densità di popolazione del Belgio, con 342 abitanti/km², è la terza più elevata nell'Unione Europea (dopo quella di Malta e dei Paesi Bassi). La struttura per età mostra una popolazione piuttosto interessata dal problema dell’invecchiamento, senza grandi differenze regionali: la classe di età compresa tra i 15 e i 65 anni rappresenta circa il 65,5% del totale , mentre quella dei giovani dei giovani al di sotto dei 15 anni raggiunge il 17,5%, con tendenza a una ulteriore riduzione. Anche la speranza di vita non mostra divari regionali significativi e si è assestata a 76 anni per gli uomini e a 82 per le donne.
La distribuzione della popolazione presenta una certa disomogeneità spaziale, retaggio di vicende storiche ed economiche che hanno portato a una concentrazione demografica nelle aree di gravitazione dei maggiori centri urbani e dei principali distretti minerari e industriali. Emergono pertanto significativi divari regionali.
La regione più popolata è quella fiamminga, con il 58% della popolazione totale (6.120.000 abitanti) e una densità di 447 abitanti/km²; le aree di maggiore popolamento sono quella costiera, interessata dalle agglomerazioni di Anversa, Gand e Bruges, l’area emergente di Kortrijk e il polo limburghese. Nella regione vallona risiede circa un terzo della popolazione totale (3.435.000), con una densità assai inferiore a quella fiamminga (202 abitanti/km²); ben sottolineato dalle vicende storiche del popolamento appare il solco Haine-Sambre-Mosa, con due grandi in corrispondenza delle aree urbane di Liegi e Charleroi. La concentrazione demografica è invece massima nella regione urbana di Bruxelles, situata al centro di un’area a elevata densità di popolazione delimitata da Anversa, Lovanio, Nivelles, e Gand; l’agglomerato bruxellese supera il milione di abitanti (1.031.000), quasi un decimo della popolazione totale e presenta una densità tipica delle grandi concentrazioni urbane, superiore ai 6.200 abitanti/km².
La rete urbana del Belgio si presenta a maglie particolarmente fitte: otto città superano la soglia dei 100 000 residenti e sedici hanno una popolazione compresa tra i 50.000 e i 100.000 abitanti, mentre sono particolarmente numerosi i piccoli centri con popolazione inferiore ai 5000 abitanti. Dopo la capitale Bruxelles (1.031.000 abitanti), le principali città del Paese sono: Anversa (466.000 residenti), Gand (235.000) e Bruges (117.000) nella regione fiamminga; Charleroi (201.000) , Liegi (189.000) e Namur (107.000) in quella vallona.
Il grado di urbanizzazione - inteso come percentuale di popolazione residente in località urbane - si presenta in Belgio con una intensità che non ha pari in nessun altro Paese europeo, ed è tale da posizionare il Regno ai primi posti nella classifica mondiale: il suo peso percentuale è salito sino a raggiungere, alla metà degli anni Novanta, il 97%, ai livelli di Singapore e Hong Kong. Fra le tendenze recenti in materia di urbanizzazione vi è innanzitutto un certo calo demografico nelle agglomerazioni urbane con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti, interessate da un processo di deurbanizzazione in atto già dalla fine degli anni Settanta, a vantaggio di soluzioni residenziali di tipo periurbano, ai limiti dello spazio rurale.
Conseguentemente, a partire dagli anni Ottanta cresce il peso relativo ai centri di taglia media, con popolazione compresa tra i 10.000 e i 50.000 abitanti, ma sono soprattutto i piccoli centri, in particolar modo quelli della regione fiamminga, a mostrare una notevole vivacità demografica. Inoltre si è osservata a partire dagli anni Novanta una ripresa demografica - anche se modesta in valore assoluto – dell’insediamento di tipo rurale, grazie anche all’efficiente rete di trasporti che ha consentito a molti lavoratori dell’industria e del terziario occupati nelle città di conservare o adottare residenze rurali. Nello specifico, si rileva una predominanza di abitati rurali in alcuni distretti delle Fiandre occidentali, del Limburgo, del Brabante, del Hainaut e di Liegi.
Lo sviluppo demografico che ha interessato il Belgio all’indomani del secondo conflitto mondiale ha attivato consistenti afflussi di manodopera straniera; l’importanza del fenomeno appare chiara se si considera il peso percentuale dei residenti di origine straniera sulla popolazione totale (9,8%); tale percentuale risulta la terza più elevata in Europa.
Per tutto il XIX secolo e nei primi decenni del XX i movimenti di emigrazione e di immigrazione sono stati di modesta entità, con una certa prevalenza degli esodi. Dopo la Prima guerra mondiale, però, le immigrazioni cominciarono a superare le emigrazioni; infatti molti lavoratori affluirono da Paesi vicini (ma anche dall’Italia) per lavorare nelle industrie e nelle miniere. Alla fine degli anni Settanta il numero totale degli stranieri in Belgio sfiorava le 900.000 unità (di cui quasi 300.000 italiani). Negli anni Ottanta la crisi siderurgica ha provocato un declino del flusso migratorio; solo degli anni Novanta, grazie alla migliorata situazione economica, si è registrata una certa ripresa del fenomeno, sia pure a fasi alterne.
Secondo le ultime stime i residenti d’origine straniera supererebbero il milione di unità: la comunità più numerosa sarebbe quella italiana (171.000 rappresentanti), seguita da quella francese (132.000), olandese (125.000), marocchina (88.600) e turca (42.000).In Belgio, l'argomento etnico è profondamente legato a quello linguistico ed ha portato alla creazione di uno stato federale unico al mondo nel suo genere. In effetti, nel Paese si parlano tre lingue alle quali viene associata l'esistenza di tre gruppi linguistici: fiamminghi (di lingua fiamminga, variante belga del neerlandese, comunemente chiamata in Italia olandese), valloni (di lingua francese, simile al dialetto della Piccardia ) e tedeschi di lingua tedesca. Ognuno dei tre maggiori gruppi linguistici viene chiamato Comunità, termine che corrisponde ad una suddivisione culturale amministrativa all'interno dello stato federale, accanto ad una ulteriore suddivisione delle Federazione in tre regioni, regioni che non combaciano con la stretta definizione delle comunità descritte.
Ogni Comunità si occupa degli argomenti scolastici e culturali dei propri locutori residenti in zone unilingue e/o bilingue sul territorio: Comunità francofona del Belgio, Comunità fiamminga del Belgio, Comunità germanofona del Belgio. Secondo l'ultimo censimento linguistico - che risale al 1990 (da: Ben Vautier sulla questione etnica belga) - più della metà della popolazione belga risulta di lingua fiamminga (58,2 %), mentre la lingua francese viene fuori come la seconda lingua (34,1%), la terza lingua essendo il tedesco parlato da meno dell'1% della popolazione. Il resto della popolazione parla altre lingue (per esempio l'arabo, l'italiano, il portoghese...): si tratta di immigrati che praticano ancora la propria madrelingua (da: Università di Laval, Québec).
Tre regioni sono state create nello stato belga per organizzare la vita economica delle comunità e quella della capitale, Bruxelles, la quale risulta bilingue. Una prima regione è quella delle Fiandre, dove la lingua ufficiale è il fiammingo, regione che ha messo in comune i propri organi amministrativi con quelli della Comunità fiamminga con una unica sede governativa a Bruxelles; una seconda regione è quella della Vallonia, dove la lingua ufficiale è il francese. In Vallonia risiede anche la Comunità di lingua tedesca concentrata nelle zone del Sud Est e con sede a Eupen. La regione della Vallonia ha sede a Namur, mentre la Comunità di lingua francese ha sede a Bruxelles.
La terza regione belga è la regione di Bruxelles-Capitale, in realtà una enclave bilingue (francese-fiammingo), situata geograficamente nella regione delle Fiandre. I dati dicono però che Bruxelles è principalmente francofona (le statistiche parlano di un 70% della popolazione), con soltanto un 10 % di abitanti di lingua fiamminga e al meno un 20 % che parla altre lingue ancora: si tratta anche qua di immigrati che praticano ancora la propria madrelingua vedi sempre il sito del TLFQ. Tali cifre sono fonti di forti contrasti comunitari. Bruxelles è dunque ufficialmente bilingue. La regione di Bruxelles include 19 comuni: Anderlecht, Auderghem, Berchem/Sainte-Agathe, Bruxelles, Etterbeek, Evere, Forest, Ganshoren, Ixelles, Jette, Koekelberg, Molenbeek/Saint-Jean, Saint-Gilles, Saint-Josse-ten-Noode, Schaerbeek, Uccle, Watermael/Boitsfort, Woluwe/Saint-Lambert, Woluwe/Saint-Pierre. Quella che viene conosciuta di solito come Bruxelles è dunque in realtà uno dei 19 comuni (e il capoluogo) della regione amministrativa detta regione di Bruxelles-Capitale. A complicare lo statuto della città è il fatto che Bruxelles sia anche la capitale del Belgio, la capitale della regione delle Fiandre, la capitale della Comunità francofona del Belgio e la capitale dell' Unione europea.
Il cattolicesimo è la religione principale, vi aderisce il 75%-80% della popolazione, anche se oggigiorno, solo il 10%-20% è praticante; mentre il sentimento religioso è ancora forte nelle Fiandre, la Vallonia è in gran parte laicizzata. Altre religioni ampiamente diffuse sono Islam e il Protestantesimo. L'ebraismo, che prima della Shoa aveva almeno 65.000 appartenenti, oggi ne conta appena 40.000.
La religione fu una delle differenze tra il sud cattolico e il nord protestante del Regno dei Paesi Bassi, che portò alla separazione del sud, nel 1830, e alla nascita del Belgio attuale. Questo giustifica anche l'attuale prevalenza numerica dei cattolici.
Dal 1830, il cattolicesimo ha avuto anche un ruolo importante nella politica belga. Un esempio sono le cosiddette "guerre scolastiche" ("guerres scolaires" in francese) tra liberali e cattolici che si ebbero tra il 1879 e il 1884 per la prima, e tra il 1954 e il 1958 per la seconda.
Tra la prima e la seconda guerra mondiale il centro dell'attività occulta e mistica si spostò dalla Francia al Belgio.[citazione necessaria] Il Belgio divenne il centro principale per molte fratellanze e società segrete, delle quali molte branche esistono ancor oggi.
Il 14 luglio 1993 vi è stata una revisione della costituzione finalizzata alla creazione di uno stato federale basato su tre livelli:
Il governo federale con sede a Bruxelles Le tre comunità linguistiche: francofona fiamminga germanofona Le tre regioni: Regione di Bruxelles-Capitale (con una popolazione di lingua fiamminga e francese, di circa 960.000 persone) Fiandre (principalmente di lingua fiamminga, con una popolazione di circa 6.000.000) Vallonia (principalmente di lingua francese, con una popolazione di circa 3.300.000) Le ultime due regioni sono divise ognuna in 5 province.
Tra parentesi i nomi locali di ogni provincia, in francese o fiammingo:
Fiandre (di lingua fiamminga; Vlaanderen in fiammingo, Flandre o Flandres in francese, Flandern in tedesco): Anversa (Antwerpen) Limburgo (Limburg) Fiandre Orientali (Oost-Vlaanderen) Fiandre Occidentali (West-Vlaanderen) Brabante Fiammingo (Vlaams-Brabant) Vallonia (di lingua francese, tranne nove comuni nella parte orientale della provincia di Liegi che costituiscono la Comunità germanofona del Belgio; Wallonie in francese, Wallonië in fiammingo, die Wallonie in tedesco): Brabante Vallone (Brabant Wallon) Namur Liegi (Liège) Hainaut Lussemburgo (Luxembourg) La Regione di Bruxelles-Capitale (Région de Bruxelles-Capitale in francese, Brussels Hoofdstedelijk Gewest in fiammingo, die Region Brüssel-Hauptstadt in tedesco). Ogni entità provinciale è ulteriormente suddivisa in arrondissement amministrativi e quindi in municipalità chiamate gemeenten in fiammingo e communes in francese (vedi elenco di comuni belgi e città del Belgio). La Regione di Bruxelles-Capitale è costituita da un unico arrondissement.
Il Belgio è una monarchia parlamentare e uno stato federale, il cui Capo di Stato è il Re Alberto II. Il sistema politico del Paese si fonda su una complessa struttura confederale, rafforzata dagli emendamenti costituzionali del 1993, proposti al fine di evitare la definitiva rottura tra la comunità fiamminga e quella vallone. Ciononostante si registrano ancora oggi consistenti residui di tensioni di natura politico-economica tra i due gruppi etnici. Il federalismo belga si basa sul concetto dell'"equipollenza delle norme"; in parole povere, il governo unitario non ha alcun diritto di sovrastare o contraddire i decreti varati dalle regioni confederate.
Da quando la linea di politica estera mantenuta fino allo scoppio del secondo conflitto mondiale, improntata sulla neutralità, è stata abbandonata; il Belgio ha iniziato a giocare un ruolo fondamentale sullo scacchiere europeo. Il Paese è innanzitutto membro del Benelux, unione doganale comprendente anche Paesi Bassi e Lussemburgo, ed è tra i fondatori dell'Unione Europea e della Nato.
I membri del BeneluxDal punto di vista strettamente linguistico, il Belgio è tradizionalmente diviso in tre «comunità», riconosciute come istituzioni. Le «comunità» (la fiamminga, la francofona e la germanofona) hanno poteri nell'ambito dell'educazione e della solidarietà sociale, ovviamente limitati alle regioni di competenza. Da un punto di vista politico, le istituzioni più importanti sono le tre «regioni», a loro volta distinte in province. Le «regioni» (Fiandre, Vallonia, Bruxelles) sono dotate di propri parlamenti, che legiferano in campo economico e politico, nonché nell'ambito dei trasporti, dell'urbanistica e delle lottizzazioni e addirittura nella gestione delle relazioni internazionali. Ad esempio, un edificio scolastico a Bruxelles appartiene al sistema scolastico pubblico che viene regolato dal governo generale di Bruxelles. La scuola in quanto istituzione comunque, ricade sotto la regolamentazione del governo fiammingo, se la prima lingua insegnata è il fiamminga, o sotto il governo della comunità francese, se la lingua primaria è il francese. È un sistema complesso, in qualche modo instabile e dispendioso, ma è anche un compromesso pacifico che permette a culture distinte di vivere assieme. Per quanto concerne l'organizzazione amministrativa, le regioni sono a loro volta divise in province, fatta eccezione per il distretto di Bruxelles. Da sottolineare che dal 1980 la comunità fiamminga e la regione delle Fiandre si sono fuse in un unico organo istituzionale, mentre la comunità francofona e la regione della Vallonia sono rimaste divise, innanzitutto perché la minoranza germanofona dell'Est fa parte della regione vallone ma ha una «comunità» propria, e poi perché vi sono 19 municipalità a maggioranza francofona in territorio fiammingo. Il governo unitario federale, con sede a Bruxelles, detta le linee guida dell'economia, della previdenza sociale, dell'educazione, del fisco e delle relazioni diplomatiche, mentre ha poteri esclusivi nel campo della ricerca scientifica e dell'esercito. La netta spaccatura tra fiamminghi, francofoni e germanofoni si rispecchia anche nelle formazioni politiche: non esistono partiti nazionali attivi su tutto il territorio affiancati da fazioni regionaliste o autonomiste, ma ognuna delle tre comunità ha partiti propriL’economia belga, nonostante alcune debolezze strutturali, è una delle più avanzate d’Europa. Il suo sviluppo è dovuto a una pluralità di fattori geografici e storici: una posizione geografica strategica nell’area economicamente più dinamica del continente europeo e un’articolata ed efficiente rete di collegamenti marittimi, fluviali e terrestri, che hanno reso possibile un elevato grado di integrazione economica con in Paesi limitrofi; una tradizionale e consolidata esperienza mercantile, che ha sempre proiettato l’economia belga verso i mercati internazionali, supportata in questo da un sistema portuale fra i più sviluppati d’Europa; un’antica tradizione artigiana e industriale risalente al Medioevo (la Fiandra tessile, le armerie di Liegi, i soffiatori di vetro di Charleroi) che, favorita dalla presenza di vasti bacini carboniferi, ha stimolato un precoce sviluppo dell’industriallizzazione. Infatti, nel XIX secolo, il Belgio fu uno dei primi Paesi ad essere raggiunto dalla Rivoluzione industriale, grazie allo sfruttamento del carbone del solco Haine-Sambre-Mosa , alla facilità delle comunicazioni e alla disponibilità di una manodopera abbondante e qualificata. Il Belgio occupa il 17° posto nella classifica ISU (Indice di Sviluppo Umano), mentre l'Italia è collocata nella ventesima posizione.L’economia belga, nonostante alcune debolezze strutturali, è una delle più avanzate d’Europa. Il suo sviluppo è dovuto a una pluralità di fattori geografici e storici: una posizione geografica strategica nell’area economicamente più dinamica del continente europeo e un’articolata ed efficiente rete di collegamenti marittimi, fluviali e terrestri, che hanno reso possibile un elevato grado di integrazione economica con in Paesi limitrofi; una tradizionale e consolidata esperienza mercantile, che ha sempre proiettato l’economia belga verso i mercati internazionali, supportata in questo da un sistema portuale fra i più sviluppati d’Europa; un’antica tradizione artigiana e industriale risalente al Medioevo (la Fiandra tessile, le armerie di Liegi, i soffiatori di vetro di Charleroi) che, favorita dalla presenza di vasti bacini carboniferi, ha stimolato un precoce sviluppo dell’industriallizzazione. Infatti, nel XIX secolo, il Belgio fu uno dei primi Paesi ad essere raggiunto dalla Rivoluzione industriale, grazie allo sfruttamento del carbone del solco Haine-Sambre-Mosa , alla facilità delle comunicazioni e alla disponibilità di una manodopera abbondante e qualificata. Il Belgio occupa il 17° posto nella classifica ISU (Indice di Sviluppo Umano), mentre l'Italia è collocata nella ventesima posizione.Anversa, situata lungo la Schelda, pur distando 84 km dal mare, è uno dei porti più attivi del mondo (secondo solamente, in Europa, al vicino porto di Rotterdam).
I fiumi del Belgio sono collegati tra loro da un articolato sistema di canali che si estende per una lunghezza complessiva di circa 1.600 km navigabili. A essi si aggiungono i 152 250 km di strade e i 3.542 km di rete ferroviaria: una rete tanto estesa che il Belgio è attualmente il paese con la più alta densità di linee di comunicazione del mondo.
La compagnia aerea di bandiera Sabena, un tempo tra le principali compagnie internazionali, ha chiuso i battenti nel 2001 a causa della crisi del trasporto aereo innescata dagli attacchi terroristici dell’11 settembre a New York; il principale scalo aeroportuale del Paese è l'aeroporto internazionale di BruxellesIn uno scenario economico complessivamente positivo emergono però significative divergenze regionali. La vallonia, regione mineraria di precoce industrializzazione e principale motore dell’economia belga fino agli anni Settanta, ha sofferto profondamente della crisi del settore siderurgico e si è affacciata alle soglie del XXI secolo con esigenze di riconversione industriale, con un livello di sviluppo inferiore a quello dei Paesi limitrofi e con un elevato tasso di disoccupazione.
L’efficiente regione di Bruxelles si presenta come una grande e moderna metropoli, decisamente cosmopolita e fortemente orientata verso il terziario avanzato, che trae beneficio dall’Unione Europea e dalla globalizzazione economica, ma che appare tuttavia ostacolata dalla limitatissima estensione territoriale (meno dell’1% del territorio belga).
Senza dubbio le Fiandre costituiscono attualmente l’area forte del Paese dal punto di vista economico, favorite dalla posizione geografica e dalle infrastrutture di comunicazione (il sistema portuale Anversa-Gand-Zeebrugge; una rete stradale ben integrata nelle principali direttrici europee nord-sud e ovest-est; una rete ferroviaria molto sviluppata; l’aeroporto internazionale di Bruxelles), da un’economia molto orientata all’export (circa due terzi della produzione industriale delle Fiandre è destinata all’esportazione), da un contesto socio-economico che attrae capitali stranieri e da una struttura produttiva flessibile e tecnologicamente avanzata.
Storicamente, il carbone è stata la principale risorsa mineraria del Belgio, localizzato in due bacini principali: quello del solco Haine-Sambre-Mosa, che non è più sfruttato a partire dagli anni Sessanta a causa dell’esaurimento delle riserve di facile estrazione, e quello delle Campine, dove invece è sopravvissuta una modesta attività estrattiva. Nel corso del XIX secolo sono stati intensivamente sfruttati anche i giacimenti di ferro e zinco localizzati nella valle del Sambre-Mosa, oggi esauriti.
Centrale termonucleare di MolAncora importati sono, al contrario, le miniere di gesso e di calcare nei pressi di Tournai, Mons e Liegi, che alimentano una significativa industria del cemento. Sono presenti inoltre cave di marmo e depositi di sabbie, utilizzate in vetreria, e di argille, per la produzione di ceramiche e mattoni.
Le risorse idriche sono concentrate nel meridione del Paese. La maggior parte dei corsi d’acqua ha origine nelle Ardenne e scorre verso nord. Una distribuzione geograficamente equilibrata delle risorse idriche è garantita da un complesso sistema di acquedotti, canali e bacini artificiali.
Le centrali nucleari di Mol, nella provincia di Anversa, rappresentano la principale fonte di energia elettrica, coprendo i due terzi del fabbisogno nazionale. La porzione restante della domanda energetica è soddisfatta dalle centrali termoelettriche e, seppur in minima parte, da quelle geotermiche e idroelettricheCome quella dei Paesi Bassi l’agricoltura belga è in buona misura “artificiale”, essendo praticata su suoli che in origine non erano idonei alle pratiche agricole, ad eccezione di alcuni buoni terreni localizzati nel Belgio centrale; suoli che sono stati conquistati all’agricoltura dall’opera secolare dell’uomo, grazie alla sistemazione dei polder, al riscaldamento artificiale dei terreni, alla forzatura in cassoni e in serre.
Pur essendo praticata in maniera intensiva e con l’ausilio di tecnologie moderne, l’agricoltura riveste un ruolo sempre più marginale nella struttura economica belga: rappresenta poco più dell’1% del PIL e impiega appena il 2% della forza lavoro. Anche la superficie agricola appare in costante declino, essendo passata da oltre il 50% negli anni Sessanta a poco più d’un quarto della superficie del Paese. Va mutando anche la dimensione media delle aziende agricole, che tende ad aumentare con la progressiva scomparsa dei piccoli coltivatori, sostituiti da strutture societarie in grado di far fronte agli investimenti in meccanizzazione e nuove tecnologie indispensabili per incrementare la produttività dei suoli.
Campo di lino in primaveraLe Fiandre, tradizionalmente agricole, sono ancora oggi la regione più interessata dalle attività del settore primario, realizzando oltre i due terzi del valore aggiunto del comparto; poco meno di un terzo è attribuibile alla Vallonia, mentre il contributo della regione di Bruxelles è, naturalmente, pressoché inesistente.
Un posto di particolare rilievo è occupato dall’orticoltura, praticata soprattutto nelle Fiandre, che rappresenta quasi un quarto dell’intera produzione agricola. Nell’ambito della floricoltura sono famose nel mondo le azalee e le begonie delle Fiandre orientali. Le altre principali produzioni agricole sono la barbabietola da zucchero, la cicoria, il lino, i cereali e le patate.
L’allevamento del bestiame (suini, specialmente nelle Fiandre, e bovini da carne e da latte) costituisce tuttavia la principale voce del settore primario, con quasi due terzi del valore totale. Di scarso rilievo appare la pesca, praticata nei banchi del Mare del Nord. Va infine menzionata la silvicoltura, localizzata soprattutto nelle Ardenne e nelle Campine.
Nonostante gli effetti negativi della crisi siderurgica e le difficoltà incontrate negli anni Ottanta da alcuni comparti tradizionali (in particolar modo dal tessile), il Belgio appare all’inizio del XXI secolo come un Paese con base industriale ancora solida, che occupa oltre un quarto della popolazione attiva, contribuisce alla formazione del PIL nella misura del 25% e presenta un indice di produttività in crescita, nonostante il calo registrato nei primi anni dell’ultimo decennio.
I principali settori del comparto manifatturiero, sia dal punto di vista del fatturato, sia da quello dell’occupazione, sono l’agroalimentare, la chimica e la metallurgia; importanti sono anche la meccanica (soprattutto la costruzione di vagoni ferroviari e l’assemblaggio di autovetture straniere), la petrolchimica, l’elettronica e l’elettrotecnica, il tessile e la produzione di carta; di un certo rilievo, e forti di una consolidata tradizione, sono le lavorazioni del vetro (rinomate sono le cristallerie di Val Saint-Lambert) e del legno.
Alcuni dei principali poli manifatturieri sono localizzati nei grandi agglomerati urbani. Il più importante è l’agglomerato di Anversa, che ha una struttura industriale orientata verso settori a elevata intensità di capitale e in stretto collegamento con le infrastrutture portuali (chimica, elettronica, agroalimentare); molto sviluppata e tipica dell’area è la lavorazione delle pietre preziose. Il secondo polo industriale del Belgio è quello della regione metropolitana di Bruxelles, basato principalmente su produzioni di largo consumo ad elevato contenuto tecnologico. La struttura manifatturiera dell’area di Gand consiste in un antico nucleo di industrializzazione leggera (soprattutto tessile) e di un più recente polo chimico e metallurgico che gravita sulle strutture portuali. Le altre regioni industriali del Belgio, situate al di fuori dei grandi agglomerati urbani, sono quella delle Fiandre interne, in particolar modo l’area di Kortrijk, caratterizzata da una fitta rete integrata e flessibile di piccole e medie imprese (tessili, mobilifici, prodotti metallici), e quella nord-orientale, che al contrario è sempre stata contrassegnata dalla presenze della grande industria pesante, a capitale di prevalenza straniero (assemblaggio di autovetture, chimica).
Come in tutti i Paesi sviluppati, il principale settore economico del Belgio è il terziario, che contribuisce per quasi tre quarti all’occupazione e alla formazione del PIL. I servizi privati (commercio, trasporti e comunicazioni, servizi finanziari e assicurativi, locazioni, attività professionali) risultano di gran lunga preponderanti sulle attività della pubblica amministrazione, sintomo di una struttura socio-economico avanzata.
La più importante branca del terziario è il commercio, che alla fine degli anni Novanta più che raddoppiato rispetto ai valori dei primi anni Ottanta, e una base occupazionale di poco inferiore a quella dell’intero comparto manifatturiero. Il particolare rilevo che il commercio, specialmente quello estero, ha sempre rivestito nell’economia belga è da ricollegare alla posizione centrale che il Paese occupa nell’area più ricca dell’Europa e all’eccezionale sviluppo delle infrastrutture di trasporto. Queste particolari condizioni hanno fatto del Belgio un Paese dall’economia estremamente aperta, che all’inizio del XXI secolo risulta essere la decima potenza commerciale del pianeta, titolare di una quota pari al 3,2% dell’intero commercio mondiale.
Le principali voci dell’esportazione sono i macchinari e i mezzi di trasporto, i prodotti chimici e farmaceutici, le pietre preziose, i tessili e i prodotti alimentari. Mezzi di trasporto, combustibili, prodotti chimici, derrate alimentari e prodotti tessili costituiscono invece il grosso delle importazioni.
Sede della Banca Nazionale del BelgioI maggiori partner commerciali del Belgio sono i Paesi dell’Unione Europea (in particolar modo Germania, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito), che rappresentano circa due terzi dell’export e oltre il 70% dell’import.
L’area di maggiore concentrazione del terziario avanzato è quella di Bruxelles, la quale, grazie al suo ruolo di capitale nazionale e di crocevia di relazioni internazionali, rappresenta la sede privilegiata nel Paese per banche, assicurazioni, società finanziarie, enti e organizzazioni sovranazionali, laboratori di ricerca e istituzioni universitarie. Nell’area di Anversa si osserva invece una predominanza di servizi legati alle attività portuali e di import-export. Nella regione vallone, la debolezza del sistema industriale e la storica dipendenza dai centri decisionali finanziari e politici localizzati nella capitale hanno ostacolato lo sviluppo di un terziario moderno, che qui assume prevalentemente la forma dei servizi della pubblica amministrazione. Un non trascurabile rilevo va assumendo anche il turismo, concentrato essenzialmente nelle città d’arte, nei centri balneari della costa e nella regione collinare delle Ardenne.
Dal numero di stelle che i ristoranti belgi hanno ricevuto negli anni da parte della guida Michelin, taluni ritengono la cucina belga tra le migliori d'Europa: essa ha infatti reinterpretato la tradizione gastronomica della vicina Francia in maniera del tutto originale, adattandola ai prodotti tipici offerti dal suo territorio. La cucina belga possiede in effetti dei tratti ampiamente regionali che offrono una grande varietà di ricette ed ingredienti. Baluardi dell'arte culinaria belga sono il cioccolato, la birra, le patatine fritte, i celebri cavolini di Bruxelles e le waffels (in fiammingo) o Gaufres (in francese).
Assieme alla Svizzera, il Belgio è la nazione con la più solida tradizione cioccolatiera al mondo, il che è testimoniato dal fatto che marche belghe come Neuhaus, Côte d'Or, Leonidas e Godiva siano rinomate e apprezzate ovunque. Va al Belgio anche il merito di aver inventato le cosiddette praline, cioccolatini dal guscio croccante e dal ripieno morbido. Nel paese sono presenti oltre 2000 negozi specializzati nella vendita di questo prodotto: dalle praline di pasticceria al ripieno di pistacchi, nocciole o frutta, alle classiche tavolette commerciali.
Si producono oltre 600 differenti tipi di birra: la maggior parte della birra consumata nel paese consiste di lager commerciali come Jupiler, Maes o Stella Artois, ma sono anche diffuse ales sempre commerciali ma più vicine alla tradizione belga, come Leffe, Grimbergen, Hoegaarden, Affligem, tutte comunque appartenenti a grandi gruppi industriali. Ben più prestigiose sono le produzioni artigianali di piccoli birrifici (ve ne sono circa 120 in tutto il paese), quelle dei monaci trappisti e il cosiddetto Lambic, specialità unica del belgio a fermentazione spontanea prodotta unicamente nella zona a sud-ovest di Bruxelles chiamata Pajottenland. Questi prodotti d'eccellenza, che spesso uniscono secoli di storia all'estro di giovani birrai, richiamano appassionati da tutto il mondo. La birra è largamente impiegata nella preparazione di ricette a base di carne e pesce (un piatto a base di cozze viene preparato con la birra) come lo è il vino in altri paesi
Orgoglio dei Belgi sono le loro patatine fritte ("frieten" o "frites"), per le quali esiste una sorta di venerazione. Molto comuni sono i chioschi in strada, nelle stazioni ecc. chiamati "frituur" nelle Fiandre e "friterie" in Vallonia. La ricetta per la preparazione è particolare ed è conservata come una sorta di segreto.Come prima portata, i Belgi mangiano spesso minestre e zuppe calde (passati di verdure). Particolarmente popolari risultano per esempio la zuppa al cavolo, panna e prosciutto crudo e la crema di piselli, di porri e di rabarbaro. Sono consumate frequentemente anche le tipiche torte salate, il cui ingrediente base può essere il cavolino di Bruxelles o altre verdure.
Il Belgio, grazie alla sua posizione, ha un'ottima tradizione sia nel campo del pesce (pescato nel Mare del Nord) sia nel campo della carne (proveniente dalle fertili pianure del Brabante). Uno dei più celebri secondi belgi è il waterzooi, tipico di Gand ma diffuso in tutto il paese: si tratta di pesce o pollo con panna, verdure e ortaggi (patate, rape, sedano, porri e carote). Altri piatti diffusi sono il maiale e il coniglio alla birra, la carne d'oca, preparata in vari modi, la cacciagione, e le bistecche, spesso accompagnate da salse e mostarde. Largamente utilizzata in cucina è la cipolla, e lo scalogno che danno ai piatti un gusto particolarmente delicato. Tra gli insaccati, si segnala invece il boudin, salsiccia di maiale composta con pane, uova e spezie. Molto comune è il consumo di frutti di mare, tra i quali i più amati e diffusi sono sicuramente i mitili (cozze), preparati in brodo o in svariati modi dal pomodoro, al vino passando dalla birra e accompagnati da patate fritte. Altro prodotto tradizionale sono i jefke, filetti di aringa serviti con olio, aceto, limone, maionese e accompagnati da scalogno e fagioli. Tra le verdure, oltre ai già citati cavolini di Bruxelles, spicca l'indivia,
Per quanto riguarda i dessert, i Belgi usano spesso proporre formaggi (ne esistono molti prodotti localmente), a fine pasto e volendo anche prima del tradizionale dolce, alla maniera francese. Tra i dolci più famosi invece, vi sono le waffels (in fiammingo) o gaufres (in francese), cialde morbide e calde servite, per esempio, con cioccolata fusa o con panna e fragole. Tra le torte, famose sono quelle alle pere e alle mele, ma ci sono molte ricette locali legate alla tradizione e alle feste. Diversi tipi di dolci sono serviti a colazione o soltanto a merenda, e non solo dunque a fine pasto. Il Belgio ha inoltre un'importante tradizione di produzione di biscotti, e spicca soprattutto per quelli al burro e quelli alle spezie.
Nell'architettura è molto noto il nome di Victor Horta, uno degli ideatori dell'architettura Art Nouveau, uno stile che ebbe un grande influenza sugli stili architettonici del XX secolo.
Il Belgio possiede una grande varietà di musei e mostre. Tra i principali musei troviamo il "Museo Reale di Belle Arti" di Anversa, che ha un'ammirevole collezione di lavori di Peter Paul Rubens; e il "Museo Reale di Belle Arti del Belgio" di Bruxelles, che ha un cinema, una sala concerti, e opere di diversi periodi.
Nella musica, Adolphe Sax è noto per aver inventato il sassofono nel 1841.
Jacques Brel è il più noto cantautore belga. Nel jazz, Django Reinhardt e Toots Thielemans sono nomi che hanno contribuito alla fama del genere in terra belga. Salvatore Adamo di origine italiana è uno dei più popolari cantanti belgi di varietà.
Nel rock si ricordano alcuni importanti artisti, su tutti i dEUS autori di alcuni album di fama internazionale e originari di Anversa. Sono belgi e hanno raggiunto una certa fama internazioale anche gli Ancient Rites, gli Ocean of Sadness, i SoulWax e i K's Choice.
Il Belgio è ben rappresentato nel mondo dello sport.
Il calcio è molto popolare. La nazionale di calcio porta il soprannome di Diavoli Rossi: fu terza ai Campionati Europei del 1972 e quarta al Campionato del Mondo del 1986. Occupa attualmente la 49esima posizione nella classifica FIFA del mese di novembre 2007(da: sito della FIFA). Questa posizione rappresenta una caduta verticale dal 2002, anno in cui occupava ancora il 16esimo posto nella classifica. Il declino della squadra cominciò nel 2004, e fu confermato nel 2006, anno in cui per la prima volta in 28 anni, il Belgio non partecipò alla Coppa del Mondo (da: fr.Wikipedia.org).
I Belgi sono sempre stati tradizionalmente forti nel ciclismo. Uno dei più grandi ciclisti di tutti i tempi, Eddy Merckx, era belga. Ha vinto cinque Tour de France, cinque Giri d'Italia, una Vuelta a España, due giri del Belgio e un Giro di Svizzera. Un altro grande campione di ciclismo è anche Tom Boonen, vincitore nel 2005 del titolo mondiale.
Il Belgio conta anche tra i suoi campioni due delle prime 20 tenniste del mondo; Kim Clijsters e Justine Henin nonché la centometrista Kim Gavaert e la saltatrice in alto Tia Hellebaut. Ha avuto campioni mondiali di motocross (Roger De Coster, Joël Robert, Stefen Everts, Georges Jobé), automobilismo (Thierry Boutsen e Bertrand Gachot),tennis tavolo (Jean-Michel Saive, David Waefelaer) e Judo (Ingrid Berghmans, oro, Campionato del mondo 1984) (vedi il Portale del Belgio su Wikipedia.fr).
Bruxelles o Brussel (Bruxelles /b?y's?l/ o /b?y'ks?l/ in francese, Brussel /'brœs??/ in olandese, Brüssel in tedesco, Brusselle o Borsella in italiano arcaico) è la capitale e la principale città del Belgio. Il termine Bruxelles di solito coincide con la Regione di Bruxelles-Capitale.
Con il termine Bruxelles ci si riferisce talvolta alla municipalità principale della Regione di Bruxelles-Capitale (Région de Bruxelles-Capitale in francese, Brussels hoofdstedelijk gewest in olandese), ma in tal caso è più corretto denominarla Città di Bruxelles (Ville de Bruxelles in francese, Stad Brussel in neerlandese). La Città di Bruxelles non è che una delle 19 municipalità che compongono la Regione di Bruxelles-Capitale: conta 140.000 abitanti, mentre considerando l'intera Regione di Bruxelles-Capitale si arriva a 1 milione di abitanti.
La Regione di Bruxelles-Capitale, dal punto di vista amministrativo è una regione esattamente come Fiandre e Vallonia, e dal punto di vista geografico è una enclave delle Fiandre. Le regioni sono una componente delle complesse istituzioni belghe, le tre comunità sono un'altra: la popolazione di Bruxelles ha a che fare con la Comunità francofona del Belgio o con la Comunità fiamminga del Belgio, per questioni riguardanti argomenti come cultura ed educazione.
Dopo la loro creazione, le istituzioni comunitarie e regionali fiamminghe si riunirono, e il consiglio legislativo fiammingo unificato, il 'Vlaamse Raad', attualmente chiamato Vlaams Parlement, stabilì il suo governo e i suoi ministeri a Bruxelles. Bruxelles è anche la capitale della Comunità francofona del Belgio (Communauté française Wallonie-Bruxelles in francese).
La frontiera linguistica divide il Belgio in un settentrione di lingua olandese ed un meridione di lingua francese.
La regione di Bruxelles è ufficialmente bilingue, ma la maggioranza della sua popolazione parla francese (85-90%). Piccole comunità di immigranti conservano la loro madrelingua: berberi, arabi, italiani, spagnoli e altri, ma la gran parte di questi parla anche in francese.
Due delle tre principali istituzioni dell'Unione europea, la Commissione europea e il Consiglio dell'Unione europea, hanno la loro sede a Bruxelles. La terza istituzione principale, il Parlamento europeo, ha anch'essa una camera parlamentare a Bruxelles (le sue sessioni plenarie si tengono però nella sede di Strasburgo). Bruxelles ospita anche gli uffici della Presidenza europea, le commissioni del Parlamento europeo e il Comitato delle Regioni, ed è anche la sede politica della NATO, e dell'Unione Europea Occidentale (UEO). Ospita inoltre la sede dell'EPC, ente no-profit legato all'UE.
Per questo motivo è spesso considerata (assieme a Strasburgo e Lussemburgo) come la capitale dell'Unione europea.
Il nome Bruxelles deriva da Bruocsella o Brucsella, che significa "casa (sel) nella palude (broek)", tale termini vennero in seguito latinizzati in :"Brucsella". Il primo nucleo della città sarebbe sorto nel VI secolo d.C. per iniziativa del vescovo di Cambrai, come punto di collegamento strategico tra le città di Colonia e Bruges. I primi documenti risalgono al secolo X, e fanno riferimento a chiese sorte sul Caudenberg, un'altura alle spalle della città. Divenne successivamente residenza dei duchi di Brabante, acquisendo così sempre maggiore importanza, tanto da essere cinta con una cerchia di bastioni lunga quattro chilometri, nel 1144. Nel corso del secolo XII passò dalla corona di Brabante a quella dei duchi di Lorena. Successivamente la sua storia risultò indissolubilmente legata alle sorti della regione delle Fiandre, passando attraverso le lotte per il predominio tra l'Austria, la Spagna e la Francia. Nel 1477, quando divenne capitale dei Paesi Bassi austriaci, era ritenuta una delle città più attraenti e ricche d'Europa, grazie soprattutto alle sue attività commerciali, concentrate sul traffico di tessuti. Nel 1567, per soffocare i moti autonomisti, lo spagnolo Duca d'Alba adottò metodi fortemente repressivi, arrivando a far decapitare qualcosa come 18.000 persone. Il governo spagnolo, che si protrasse ancora per tutto il XVII secolo, risultò inetto e disastroso, e provocò un rapido declino economico, il quale portò a sua volta gli artigiani e i mercanti alla sollevazione. Bruxelles risentì poi della politica espansionistica di Luigi XIV, che fece bombardare pesantemente la città nel 1695. Durante il principio del Settecento si alternarono alla guida di Bruxelles francesi e austriaci: questi ultimi si impadronirono infine della città col trattato di Aquisgrana, e governarono in modo avveduto, promuovendo tra l'altro un programma di rinnovamento urbanistico (che previde la realizzazione della magnifica Grande Place, per opera dell'architetto Guimerd). L'indipendenza, dopo un periodo di occupazione napoleonica e dopo quindici anni di associazione con la Corte d'Olanda, venne finalmente raggiunta nel 1830, in seguito a una rivolta scoppiata tra le vie cittadine il 25 agosto. Bruxelles visse poi decenni di tranquillità, interrotti soltanto dalle invasioni tedesche del 1914 e del 1940. Per quanto riguarda la storia contemporanea, Bruxelles è stata tristemente al centro delle cronache per la Strage dell'Heysel, avvenuta il 29 maggio 1985. Il simbolo della città è da secoli e tuttora un giglio giallo su sfondo blu; tale immagine sembra sia da ricollegare alla presenza francese (giglio della monarchia francese) ma secondo alcuni deriverebbe dalla presenza di gigli di palude sul sito originario della città.
Le lingue originali dell'area di Bruxelles, geograficamente inserita nelle Fiandre, sono dialetti brabantini del neerlandese. Una curiosità è il "marollien", un dialetto molto influenzato dalla lingua vallone che si parla in una sezione centrale della città. Sia il neerlandese che il francese sono stati usati per la maggior parte della storia della città come lingue ufficiali e dalle classe superiori.
Nell'Ottocento, con i progressi dell'alfabetizzazione, i dialetti furono progressivamente soppiantati dalle lingue standardizzate. A Bruxelles, la maggior parte della popolazione adottò il francese piuttosto che il neerlandese come lingua di cultura, siccome all'epoca era più prestigioso e quindi considerato più utile.
Oggi, il 90% degli abitanti di Bruxelles parlano francese. I dialetti di Bruxelles sono quasi spariti, nonostante gli sforzi di alcuni per salvarli.
La Regione di Bruxelles-Capitale è ufficialmente bilingue francese/neerlandese. Non esistono statistiche ufficiali sulla prima lingua degli abitanti e sarebbero comunque difficili da raccogliere, poiché le famiglie "miste" non sono rare. Stime serie della percentuale di abitanti che parlano neerlandese come prima lingua variano tra il 7,5% e il 15% della popolazione, e si basano sulla lingua usata per comunicare con le autorità comunali e sui risultati elettorali dei partiti di lingua neerlandese.
Esiste una consistente popolazione di lingua francese nella periferia di Bruxelles, una zona che ufficialmente fa parte delle Fiandre. Nella maggior parte delle municipalità contigue alla Regione di Bruxelles-Capitale, la popolazione di lingua francese è addirittura maggioritaria. I loro diritti linguistici e/o l'espansione della Regione di Bruxelles-Capitale sono oggetto di molti accesi dibattiti.
Bruxelles ha diverse università, due di queste sono l'Université Libre de Bruxelles (ULB) e la Vrije Universiteit Brussel (VUB), nonché una sezione dell'Université Catholique de Louvain (UCL) situata nel quartiere "Alma" presso il grande ospedale "Saint Luc".
Bruxelles è servita dall'Aeroporto di Bruxelles-Zaventem, situato nella municipalità di Zaventem, e dall'Aeroporto di Charleroi Bruxelles-Sud, posto vicino a Charleroi.
È possibile spostarsi all'interno della città mediante bus, tram e metropolitana ottimamente collegate tra di loro.
La metropolitana di Bruxelles risale al 1976.
Bruxelles ospitò il terzo Congres Internationaux d'Architecture Moderne nel 1930.
Due esposizioni mondiali ebbero luogo a Bruxelles, l'Exposition universelle et internationale (1935) e l'Expo' 58 del 1958. L'Atomium, una rappresentazione alta 103 metri di un cristallo di ferro, venne costruita per l'Expo' 58, ed è stata mantenuta, diventando una specie di equivalente belga della Torre Eiffel.

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