Azerbaigian

L'Azerbaigian (pron. ?:z?bai'??:n, in azero Az?rbaycan; ufficialmente Repubblica dell’Azerbaigian, in azero Az?rbaycan Respublikasi) è uno stato posto nella regione del Caucaso, nel continente euroasiatico.
Ricco di petrolio, è situato nell'Europa orientale, alla frontiera con l'Asia Occidentale, e confina con il Mar Caspio a est, con la Russia a nord, la Turchia a ovest, la Georgia a nordovest, l'Armenia a ovest e l'Iran a sud.
La Repubblica Autonoma di Nakhchivan (un'exclave dell’Azerbaigian) confina con l'Armenia a nord e a est, con l'Iran a sud e a ovest e con la Turchia nel nordovest. La regione di Nagorno-Karabakh insieme alle altre sette province nell'Azerbaigian sudoccidentale sono sotto l'occupazione militare delle forze armate armene dalla fine di Guerra di Nagorno-Karabakh nel 1994. Fino ad oggi rimangono non eseguite le quattro Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (822,853, 874 e 884) sul “ritiro delle forze di occupazione dalle aree occupate appartenenti alla Repubblica dell'Azerbaigian”. Il territorio del paese comprende anche alcune isole nel Mar Caspio con l'area totale di trenta chilometri quadrati.
L'Azerbaigian è una repubblica laica ed unitaria con la democrazia emergente, il paese più grande del Caucaso sia per superficie sia per popolazione. È anche uno dei fondatori della Comunità degli Stati Indipendenti, GUAM ed è il membro del Consiglio Europeo dal 2001. Ha la Missione Permanente nell’Unione Europea, ospita anche la Missione della Commissione Europea.
La lingua ufficiale è l'azero.
Le prime tracce della presenza dell'uomo nel territorio dell’Azerbaigian risalgono all’Età della Pietra e sono legate alla cultura Quruçay della Grotta Azykh. Reperti del Paleolitico Superiore, in particolare di epoca musteriana, sono state trovate nelle grotte di Taglar, Damcili, Zar e Yataq-yeri. I ritrovamenti di frammenti di brocche di vino secco nelle necropoli della Leylatepe e Sarytepe testimoniano l’attività agricola dell’Età del Bronzo.
Tutto il Caucaso del Sud fu conquistato dagli Achemenidi intorno al 550 a.C., il che comportò la diffusione dello Zoroastrismo in questa parte dell'Impero dei Medi. Dopo la conquista da parte di Alessandro Magno, i Seleucidi che ereditarono il Caucaso, si ritirarono sotto la pressione di Roma e i Greci secessionisti in Battria.
Nel 247 a.C. dopo la ritirata dei Seleucidi in Persia, il Regno Armeno prese il controllo dei territori dell'Azerbaigian.
Nel I secolo a.C. gli Albanesi caucasici, abitanti autoctoni dell’Azerbaigian fondarono un loro regno. Il regno rimase indipendente finché i Sasanidi lo resero uno stato vassallo nel 252. Il re albanese caucasico Urnayr ufficialmente dichiarò il Cristianesimo religione di stato nel IV secolo, e l'Albania Caucasica rimase un paese cristiano fino all'VIII secolo.
Nel 95-97 l’Albania Caucasica era sotto il dominio dell’Armenia come parte dell'Impero di Tigrane II che durò per breve tempo. Dopo l’espansione del dominio dei Romani, alcune regioni dell'Albània passarono sotto il dominio romano e l'Armenia, stato satellite di Roma, ottenne nuovamente il controllo dell’Albania Caucasica. La costa del Mar Caspio rimase sotto il controllo romano-armeno dal I secolo fino al 387, quando l’Impero dei Sasanidi di Persia stabilì il suo dominio sulla regione. Le iscrizioni romane ritrovate sulle rocce del Gobustan testimoniano la presenza della Legione XII Fulminata presumibilmente ai tempi di Domiziano. Nonostante le numerose conquiste dei Sassanidi e dei Bizantini un piccolo stato albanese indipendente sopravvisse fino al IX secolo.
Dopo la caduta dei Sasanidi e di Bisanzio per opera del califfato arabo degli Omayyadi, l'Albania Caucasica divenne un paese vassallo e dopo la resistenza cristiana guidata dal Principe Javanshir, lo stato fu distrutto nel 667.
Con il declino del Califfato degli Abbasidi, il territorio dell’Azerbaigian passò sotto il dominio di diverse dinastie come Salaridi, Sajidi, Shaddadidi, Rawawidi e Buyidi. All’inizio dell'XI secolo il territorio fu gradualmente occupato da tribù turche Oghuz provenienti dall’Asia Centrale.
Localmente i possedimenti del successivo Impero del Selgiuchidi venivano controllati dagli atabeg, vassalli dei sultani selgiuchidi. Sotto i Selgiuchidi poeti come Nizami Ganjavi e Khagani Shirvani crearono le loro opere ancora oggi apprezzate in Azerbaigian. Successivamente a governare l’Azerbaigian fu lo stato degli Jalayiridi che cadde a seguito della conquista di Tamerlano. La dinastia locale azera degli Shirvanshakh costituì uno stato vassallo dell’Impero di Tamerlano che appoggiò durante la guerra contro il governatore del Khanato dell’Orda d’Oro il Tokhtamysh. La morte di Tamerlano diede origine a due stati: Kara Koyunlu e Ak Koyunlu. Fino alla sua morte il sultano dell’Ak Koyunlu Uzun Hasan governò tutto il territorio dell’Azerbaigian. Il regno successivamente passò alla dinastia degli Shirvanshakhi che mantennero l’autonomia e vassallaggio dal 861 fino al 1539.
Gli Shirvanshakhi, combattuti dai Safavidi, imposero l’Islam sciita alla popolazione che prima praticava l’Islam sunnita contrapponendosi all’Impero Ottomano.Dopo la caduta dei Safavidi sul territorio azero furono creati alcuni khanati indipendenti. Dopo un periodo di frequenti guerre i khanati diventarono parte dell’Impero Russo. Con l’accordo di Turkmenchay, la Persia riconobbe alla Russia i khanati Erivan, Nakchivan ed il resto del Talysh. Tabriz, Ardebil ed Urmia divennero parte della Persia (Le province dell’Azerbaigian Orientale, Azerbaigian Occidentale ed Ardebil dell’Iran odierno). Dopo il collasso dell’Impero Russo al termine della Prima guerra mondiale, l'Azerbaigian insieme con Armenia e Georgia divenne parte della Repubblica Federativa Democratica di Transcaucasia. Quando la Repubblica viene sciolta nel Maggio del 1918, l’Azerbaigian dichiarò la propria indipendenza e fu creata la Repubblica Democratica dell’Azerbaigian. La RDA fu la prima Repubblica parlamentare musulmana nel mondo, ma ebbe termine soltanto dopo due anni, quando l’Armata rossa invase Baku nel marzo del 1922. Così l’Azerbaigian, con Armenia e Georgia, divenne parte della RSSF Transcaucasica, uno stato federato nell’URSS. Nel 1936 la RSSF Transcaucasica fu divisa in tre repubbliche fra le quali anche la RSS Azera.
Durante la Seconda guerra mondiale la RSS dell’Azerbaigian fornì la maggior parte del petrolio utilizzato dall’Unione Sovietica nella guerra contro la Germania nazista. I tedeschi tentarono alcune volte l'occupazione di Baku per avere il controllo del petrolio azero (Operazione Edelweiss gestita direttamente da Hitler) ma tutti i tentativi fallirono grazie alla resistenza dell'esercito sovietico.
A seguito della politica di glasnost iniziata dal segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica Mikhail Gorbachov, ebbero inizio disordini economici e scontri etnici, in particolare nella Regione del Nagorno-Karabakh. Le manifestazioni per l'indipendenza a Baku furono soffocate nella violenza. Nel gennaio del 1990 l’esercito entrò nella capitale sparando contro i manifestanti. Il numero ufficiale delle vittime fu di 130 morti e 700 feriti. Il 20 gennaio 1990 entrò nella storia moderna dell’Azerbaigian come il gennaio nero.
Il 18 ottobre 1991 l’Azerbaigian dichiarò la propria indipendenza. I primi anni dell’indipendenza furono funestati dall’inizio della Guerra di Nagorno-Karabakh contro l’Armenia. Alla fine della guerra nel 1994 l’Azerbaigian perse un sesto del suo territorio che comprende la Regione del Nagorno-Karabakh ed altre 7 province popolate quasi esclusivamente da Azeri [1][citazione necessaria]. Come conseguenza della guerra di Nagorno-Karabakh un azero su otto è diventato un rifugiato[citazione necessaria].
Nel 1993 a seguito delle dimissioni del Presidente Abülfaz Elçibay, l'ex primo segretario del Partito Comunista Azero Heydar Aliyev venne eletto come nuovo presidente. Aliyev riuscì ad ottenere il cessate il fuoco che dura fino ad oggi. Nei primi anni del suo governo riuscì anche ad abbassare sostanzialmente il tasso di disoccupazione rimettendo in moto l'economia quasi distrutta dopo il collasso dell’URSS e la guerra del Nagorno-Karabakh. Nel 1998 Heydar Aliyev fu rieletto per la seconda volta. Nonostante la ripresa dell’economia, per lo più dovuta all'esplorazione di nuovi giacimenti petroliferi, il suo governo perde popolarità soprattutto a causa di brogli elettorali, corruzione diffusa e del suo regime autoritario. Le stesse critiche vennero avanzate anche in occasione delle successive elezioni presidenziali quando Ilham Aliyev venne eletto presidente, dopo la morte del padre Heydar nel 2003.
Lo stato si estende su una superficie di 86.600 km². È collocato alle pendici del Caucaso Meridionale; la parte più densamente abitata del territorio si estende intorno alla valle del fiume Kuma che sfocia nel Mar Caspio, su cui si affaccia tutta la parte orientale dell'Azerbaigian. Il paese confina a nord con Russia e Georgia, a ovest con Armenia e a sud con l'Iran. La provincia indipendente del Nagorno Karabakh è racchiusa tra Armenia e Iran. Capitale: Baku. Altre città: Gandja.
Controversa è la questione se l'Azerbaigian possa essere considerato un paese transcontinentale a cavallo tra l'Asia e l'Europa. Se infatti si considerasse la depressione del Kuma-Manych come confine tra Europa ed Asia, tutto il territorio dell'Azerbaigian ricadrebbe nel continente asiatico, mentre nel caso si ponga tale confine sulla linea dei fiumi Kura e Rioni, allora parte del territorio azero ricadrebbe anche in Europa.
Gli inverni sono protetti dalle influenze polari del Grande Caucaso, mentre le estati sono molto calde man mano che ci si allontana dal Mar Caspio. L'autunno invece verso sud dove c'è la capitale è molto piovoso, mentre il resto del paese ha un clima gradevole.
La popolazione è composta principalmente da azeri (83% del totale), anche a causa della fuga di armeni, ebrei e russi.
La maggioranza della popolazione è musulmana sciita. Vi sono anche consistenti minoranze di religione cristiana ed ebraica.La chiesa ortodossa del Paese fa capo al Patriarcato di Mosca.Il 7 marzo 2008 è stata celebrata l'apertura della prima chiesa di confessione cattolica nella capitale Baku.
La lingua ufficiale è l'azero, una lingua turca scritta in Azerbaigian con l'alfabeto latino, che ha sostituito quello cirillico. Vi è una piccola minoranza del 3,5% di lingua russa, lezgi (1,9%) nel nord del paese e il talisci (1,8%).Ovviamente, come eredità del periodo sovietico, gran parte della popolazione azera parla correntemente il russo.
L'Azerbaigian è una Repubblica la cui costituzione in vigore è stata approvata con un referendum popolare il 12 novembre 1995. Il Primo ministro, di nomina presidenziale, è Artur Rasizad? (in carica dal 4 novembre 2003). Il Parlamento o Assemblea Nazionale (Milli Mejlis) è unicamerale e si compone di 125 seggi (fino al 2002 erano 100 secondo il sistema maggioritario e 25 secondo quello proporzionale, dopo il referendum popolare saranno eletti tutti e 125 su base maggioritaria).
Il principale prodotto d'esportazione del Paese è il petrolio. Dal 1997 ad oggi l'estrazione di idrocarburi ha fatto registrare tassi di crescita continui. Oltre a questo, si registrano miglioramenti nell'estrazione di ferro, rame, piombo e sale. Tuttavia le vie di comunicazioni e l'industria estrattiva lasciano molto a desiderare e necessitano di un intervento piuttosto massiccio. Il PIL è cresciuto del 7,4% nel 1999, dell'11,4% nel 2000 e del 9,9% nel 2001.
Baku (in azero Baki) è la capitale e la maggiore città (2.036.513 abitanti[2]) dell'Azerbaigian. La provincia ha 1.850.119 abitanti su una superficie di 2.130 km² (al 1° gennaio 2005).
Con ogni probabilità il nome Baku deriva dagli antichi nomi persiani della città: Badu-kube, che significa "città dove soffia il vento", o Baghkuh, che significa "monte di Dio". Fonti arabe si riferiscono alla città chiamandola col nome di Baku, Bakukh, Bakuya, oppure Bakuye, tutti nomi che paiono derivare dall'originale persiano.
Altre teorie suggeriscono che il nome derivi dai tempi più antichi dell'epoca zoroastriana, più precisamente dalla parola Baga, che significa "il sole" o "il Dio" in diverse lingue anticheLa città è situata sulle riva occidentale del Mar Caspio (penisola di Apšeron), per la somiglianza del golfo, è gemellata con Napoli. Baku è divisa in dieci distretti e 48 municipalità, tra queste si trovano anche alcune isole e alcune piattaforme petrolifere situate nel Mar Caspio fino a 100km di distanza dalla città.
La prima citazione scritta della città di Baku risale all'885 in occasione dell'inizio della dinastia dei Bagratidi. La città cominciò ad assurgere al rango di importante centro cittadino dopo la distruzione della città di Shemakha dopo un terribile terremoto nel XII secolo sotto il regno dello Shirvanshah Ahsitan I che elesse Baku a capitale. Nel 1501 lo scià safavide Ismail I pose sotto assedio la città che però resistette all'attacco grazie alla sua doppia cinta di mura. Nel 1540, tuttavia la città venne conquistata dall'esercito della dinastia safavide e nel 1604 la fortezza di Baku venne rasa al suolo per ordine dello scià persiano Abbas I. Il 26 giugno 1723, dopo un lungo assedio e un pesante cannoneggiamento, la città si arrese alle truppe russe dello zar Pietro il Grande, il quale per decreto stabilì che Baku venisse presidiata da ben due reggimenti forti di circa 2400 soldati circa. Nel 1795 la città venne conquistata dalle truppe del sovrano della dinastia Qajar Mohammad Khan Qajar durante la sua lotta contro la Russia zarista per la sottomissione di tutto il Caucaso settentrionale. Nella primavera del 1796, per ordine della zarina Caterina II le truppe russe diedero via ad una grande offensiva nel Transcaucaso che vide la resa di Baku al contingente russo di 6.000 soldati giunti per conquistarla. Il 13 giugno 1796 la flotta russa entrò nella baia di Baku e subito dopo venne istituita una guarnigione permanente con a capo il generale Pavel Tsitsianov. Tuttavia lo zar Paolo I ordinò la cessazione della occupazione della regione e il ritiro delle truppe che lasciarono Baku nel 1797. Il successivo sovrano russo Alessandro I mostrò un rinnovato interesse per la conquista di Baku che venne riconquistata l' 8 febbraio 1806. Nel 1813 il possesso da parte della Russia della città venne sancito con il Trattato di Gulistan con il quale si sanciva il passaggio di Baku e di gran parte della regione caucasica dalla Persia all'Impero Russo.
A partire dal 1873 Baku assistette al boom petrolifero che diede un forte impulso al suo sviluppo urbanistico e industriale, dando vita al distretto noto come la Città Nera. In un breve lasso di tempo la città vide la fioritura di rappresentanze e delegazioni di compagnie provenienti da ogni angolo del mondo: svizzeri, inglesi, italiani, francesi, belgi, tedeschi e persino americaniIl centro storico della città, che è un'antica fortezza, venne inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel dicembre del 2000; è il primo sito dell'Azerbaigian ad essere inserito in questa lista.
L'economia della città è fondata sul petrolio. L'esistenza del petrolio è nota fin dall'VIII secolo e a partire dal XV secolo venne utilizzato per l'illuminazione ricavandolo da sorgenti affioranti in superficie. A Baku, nel 1848, venne effettuata la prima trivellazione al mondo, lo sfruttamento economico dei giacimenti iniziò nel 1872 e all'inizio del XX secolo l'area petrolifera di Baku era la più grande del mondo, se ne ricavava oltre la metà del consumo mondiale. Alla fine del XX secolo i giacimenti terrestri si esaurirono e si passò allo sfruttamento dei giacimenti marini. Il 25 maggio 2005 fu inaugurato il contestato oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan lungo 1.760 km.
La città, dotata di un aeroporto internazionale e di un porto sul Mar Caspio, è un importante centro di smistamento stradale e ferroviario. Il vecchio edificio della stazione centrale, Baku Sabuncinska (sita nella Piazza Jafar Jabbarli) aveva un rilevante [4] pregio architettonico.A riguardo dei trasporti urbani la capitale azera è dotata di una rete metropolitana (in espansione) e tranviaria.

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